Il gruppo di Moro si unisce ai dorotei di Michele Tito

Il gruppo di Moro si unisce ai dorotei Per il prossimo congresso de Il gruppo di Moro si unisce ai dorotei Lo scopo è di rendere più compatto il partito e di assicurare gli sviluppi del centro-sinistra - Le correnti di minoranza sono: fanfaniani, sindacalisti, scelbiani (Dal nostro corrispondente) Roma, 8 aprile. La Democrazia Cristiana si prepara al suo Congresso. Domani si riunisce il Consiglio nazionale del partito per fissare del Congresso la sede e il tema. La data rimane quella, che era stata stabilita in precedenza, del 27 giugno: i fanfaniani, che avevano chiesto un rinvio del Congresso, giudicandolo pericoloso nell'attuale momento politico, prendono atto dell'opposizione al rinvio di tutte le altre correnti del partito, e non insisteranno. Il Consiglio di domani, l'ultimo prima della grande assise congressuale, potrà concludersi in giornata, dopo un dibattito più formale che sostanziale. L'importanza della riunione sta nel fatto che la de mostra di poter trovare nel proprio interno la sostanziale unità di indirizzi che il delicato momento politico e le rico nosciute difficoltà di con durre l'esperimento di cen tro-sinistra sembravano do ver insidiare. Le diverse correnti sono tutte convinte che si tratta di portare i congressisti a pronunciarsi sulla politica di centro-sinistra ora in ai to, ma nel modo di impostazione del discorso c'è la misura dell'impegno che la de può mettere nel sostenere la nuova politica e nel favorirne gli sviluppi. E' questa indicazione che si attende dalla riunione di domani. In realtà maggioranza sicura ed ampia: delle quattro mozioni che verranno presentate al Congresso (moro - dorotea, fanfaniana, base - rinnovamento e scelbiana), tre sono favorevoli al centro-sinistra. Quella scelbiana, contraria, è nettamente minoritaria, Inoltre, unendosi per difendere uno stesso documento, dorotei e morotei hanno realizzato la convergenza piena degli orientamenti della Segreteria del partito con quelli della Presidenza del Consiglio, imponendoli, in virtù della forza delle due correnti unite, che è predominante, all'insieme del partito. La linea dei moro-dorotei, che, salvo grosse sorprese, sarà quella del partito al Congresso, è stata annunciata oggi in un convegno dei due gruppi. Essa mira ad ottenere dall'assise nazionale la riconferma delle scelte di Napoli (cioè della politica di centro-sinistra), e per attuarle con maggior sicurezza si propone di favorire nel partito una più attiva azione unitaria. La novità sta nel fatto che i dorotei ritengono necessario, insieme all'azione unitaria, una maggior chiarezza delle rispettive posizioni. Ossia gli amici di Moro e gli appartenenti al gruppo che fa capo a Rumor e Colombo vanno al Congresso con l'ambizione di farne uscire un partito che al suo interno, nella dialettica dei rapporti fra le correnti, sia diversamente articolato. In parole povere, è un tentativo di ridurre i margini per la confusior.e, per i giochi delle alleante che si annodano e si disfanno, per l'alternarsi di j'apporti sempre diversi tra i gruppi e quindi per la permanenza di pericoli sem pre nuovi per gli orientamenti di fondo del partito La cosa interessa tutte le correnti democristiane favo revoli al centro-sinistra, e la proporzionale, che verrà usata per le elezioni al Con- esiste già una gresso, dovrebbe renderla, almeno in linea di principio, possibile. Si capisce, così, che il problema che la de si pone (fanfaniani, basisti, sindacalisti sono d'accordo con i moro-dorotei) non è quello di una scelta politica, considerata ormai definitiva, è piuttosto quello di rendersi capace di una inalterabile coerenza, non viziata più, non più minacciata dalla complessità dei rapporti interni. Non è cosa facile: è questione di misure, e di valutazione degli orientamenti di ciascuno. Il Consiglio nazionale di domani servirà appunto a impostare la questione, che verrà risolta al Congresso dando al Paese un partito di mag gioranza rinvigorito nella sua unità o esposto alle incertezze dei suoi giochi interni. Parlando al convegno di oggi dei moro-dorotei l'on. Colombo ha cercato di scoraggiare le diffidenze delle correnti più impegnate a sinistra e ha detto che l'azione del suo gruppo mira a « realizzare forme più strette di collaborazione » tra le correnti favorevoli al centro-sinistra. In pratica, si è trattato di un appello che rivela l'importanza decisiva che per la de, e, per conseguenza per la politica di centro-sinistra, ha la questione di una azione unitaria. Michele Tito

Persone citate: Moro, Rumor

Luoghi citati: Napoli, Roma