Un disavanzo commerciale di 175 miliardi in gennaio? di Arturo Barone

Un disavanzo commerciale di 175 miliardi in gennaio? Inconsueto ritardo dell'Istituto di statistica Un disavanzo commerciale di 175 miliardi in gennaio? In base ai movimento doganale le esportazioni sarebbero salite del 18 % rispetto a dicembre, le importazioni del 28 per cento - Le cifre più ottimistiche annunciate dall'on. Moro il 18 marzo si sarebbero riferite, invece, ai dati valutari - Si attende una conferma ufficiale (Nostro servìzio particolare) [dRoma, 1 aprile, jsuNel mese di gennaio la bi-itolancia commerciale italiana jsisi è chiusa con un saldo pas-1 dalvo senza precedenti. L'esatto ammontare non è noto, non avendo l'Istituto centrale di statistica ancora provveduto alla pubblicazione dei relativi dati ufficiali. Si ha però mo- tal'trtosiintivo di ritenere che esso non | l'asia inferiore a 175 miliardi. Nel novembre 1963 il disa- ; civanzo aveva toccato per la i prima volta i 160 miliardi, ma nel successivo dicembre era sceso — insperatamente — a 121 miliardi. Secondo le statistiche dell'Istat le esportazioni erano infatti diminuite da 285 miliardi in novembre a 262 miliardi in dicembre, ma la flessione era stata assai più pronunciata per le importazioni (passate da 445 a 383 miliardi). Il peggioramento di gennaio potrebbe quindi essere almeno | in parte fittizio e attribuibile ad un rinvio a gennaio della contabilizzazione delle bollette doganali relative agli ultimi giorni di dicembre. Il fenome- j no, tutt'altro che nuovo nelle j cronache statistiche, avrebbe gonfiato le cifre di gennaio al di là della reale consistenza degli scambi commerciali di questo mese. Se l'ipotesi è fondata, si capirebbe perché in gennaio risulterebbero fortemente cresciute tanto le esportazioni (pare del 16 per cento), quanto — ma in misura maggiore — le importazioni (sembra del 27-28 per cento). Comunque sia, i dati ufficiali, di gennaio rappresenteranno | un'autentica doccia fredda dopo le ottimistiche dichiarazioni fatte il 18 marzo al Senato •^al presidente del Consiglio! Moro; egli affermò infatti che! in gennaio le esportazioni (rispetto allo stesso mese del '63) j risultavano in aumento del 18 per cento e le importazioni ap-j pena del 4 per cento. La contraddizione fra queste j percentuali e quelle sopra riferite è solo apparente: Moro faceva riferimento ai dati va-i lutari, ossia all'andamento dei | pagamenti e degl'incassi con-: nessi ad operazioni commerciali con l'estero; l'Istat pubblica! invece i dati mensili riguar-, danti le operazioni doganali.' Dal momento che il paga-i mento delle merci acquistate, ha luogo con un ritardo medio di tre-sei mesi rispetto alla da-, ta di fornitura, ma per certe' grosse operazioni può avvenire; anche con dilazioni assai piùj lunghe, i dati valutari presen-l tano — ai fini congiunturali —; scarso o nessuno interesse. Di; solito, allo scopo appunto di evitare confusioni, non vengono neppure divulgati: gli esperti di congiuntura per le loro valutazioni si servono infatti solo dei dati doganali. L'inconsueto ritardo nella pubblicazione dei dati ufficiali; : dell'Istat alimenta le supposi zioni più gravi Se poi le cose, in gennaio, fossero veramente andate male senza distorsioni; d'ordine contabile, ciò giusti-1 Renerebbe a maggior ragione : provvedimenti annunciati dal i governo il 22 febbraio scorso.; Arturo Barone

Persone citate: Moro