Un governatore brasiliano proclama la rivolta contro il Presidente Goulart

Un governatore brasiliano proclama la rivolta contro il Presidente Goulart Un governatore brasiliano proclama la rivolta contro il Presidente Goulart E' il capo di Minas Gerais, il terzo Stato del paese, con 10 milioni di abitanti Le truppe (40 mila uomini) si schierano ai suoi ordini - Tumulti a Rio tra sindacati e polizia: l'esercito (fedele a Goulart) ordina lo stato d'emergenza (Dal nostro corrispondente! Rio ile Janeiro, 31 marzo. Il governatore Magalhaes Finto di Minas Gerais (il terzo Stato del Brasile, dopo San Paolo e Rio Grande do Sul) si è proclamato oggi pomeriggio a capo della rivolta contro il Presidente Goulart e le sue « riforme demagogiche ». Tutte le comunicazioni telefoniche e telegrafiche con Minas Gerais (che ha quasi 10 milioni di abitanti, un ottavo dell'intera popolazione brasiliana) sono state interrotte a mezzogiorno. Forze dell'esercito e della quarta divisione di fanteria, comandate dal generale Olimpio Morao Filho, si sono ribellate al Capo dello Stato ed appoggiano il governatore Magalhaes Pinto. Nel pomeriggio è stato diffuso un primo bollettino rivoluzionario di queste forze, che contano approssimativamente quarantamila uomini e che hanno occupato tutte le vie d'accesso alla regione di Minas Gerais, comprese le stazioni ferroviarie e gli aeroporti. Le poche notizie che si hanno da quello Stato sistemato nell'entroterra brasiliano, a nord di Rio de Janeiro, sono assai confuse ed arrivano attraverso le radio locali che hanno formato, a partire da questa sera, una «catena della rivoluzione » per lanciare al paese i proclami del governatore Pinto e del generale Morao Filho. « ^To?i cesseremo la nostra lotta », dicono stasera i due leaders rivoluzionari, « fino a quando il presidente Goulart non si sarà dimesso, e fino a quando la Costituzione non sarà fatta rispettare ». A Belo Horizonte, capitale di Minas Gerais, sono stati arrestati molti dirigenti sindacali e la sede del giornale Ultima Hora, organo personale del presidente Goulart, è stata distrutta. Tutti i mezzi di trasporto pubblico sono stati requisiti dalle autorità militari. Le banche sono chiuse, radio e giornali sono sottoposti a censura. Lo Stato di Minas Gerais (le antiche miniere generali della colonizzazione portoghese) fu una delle regioni raggiunta dagli emigranti italiani alla fine dell'Ottocento. Si deve all'opera di tremila operai italiani (per la maggior parte del Veneto) la costruzione, nei primi anni di questo secolo, della cittì di Belo Horizonte che è oggi una delle capitali più moderne del Brasile, con circa due milioni di abitanti. Se la scintilla della rivolta è partita dallo Stato di Minas Gerais, ritenuto la roccaforte della destra conservatrice, la terra dei fazendeiros e dei « colonnelli », anche a Rio de Janeiro, questa sera, c'è stato un primo movimento di reazione contro il Presidente del la Repubblica, organizzato dal governatore Carlos Lacerda leader dell'estrema destra. La polizia di Lacerda, verso le ore 18, ha occupato la sede del sindacato dei lavoratori portuali, arrestando diversi membri dell'organizzazione. Ne sono nati scontri di estrema gravità che continuano mentre affidiamo queste note al telegrafo. Sono stati uditi diversi colpi d'arma da fuoco. La zona dove è in corso la lotta è circondata da truppe dell'esercito federale, in assetto di guerra. L'esercito, a Rio. si mantiene fedele a Goulart, ed ha occupato tutti gli edifici federali, per ordine del ministro della Guerra che ha proclamato lo stato di emergenza. Il governatore Lacerda si è barricato nel palazzo Guanabara, sede del governatorato ed ha fatto circondare l'edificio con barricate, cavalli di Frisia e sacchi di sabbia. Oggi Lacerda aveva ordinato la chiusura delle scuole, delle banche, degli uffici pubblici. Le strade di Rio sono pressoché deserte, uno stato di paura e d'ansiosa attesa pesa su tutta la città. Alessandro Porro

Luoghi citati: Brasile, Goulart, Rio, Rio De Janeiro, San Paolo, Veneto