Le prime anticipazioni sui film richiesti per la prossima Mostra del cinema a Venezia

Le prime anticipazioni sui film richiesti per la prossima Mostra del cinema a Venezia | DICHIARAZIONI DEL DIRETTORE DELLA RASSEGNA, LUIGI CHIARINI | I Le prime anticipazioni sui film richiesti per la prossima Mostra del cinema a Venezia Trattative con la Danimarca per una novità di Dreyer - La Francia dovrebbe partecipare con «Le vedove di 15 anni» - Si spera di poter avere «Il dottor Zivago » di Wyler - Una retrospettiva della cinematografia scandinava Dalla cortesia di Luigi Chiarini, il confermato direttore della Mostra d'arte cinematografica di Venezia, abbiamo raccolto alcune anticipazioni circa la venticinquesima edizione della Mostra stessa, che si svolgerà dal 27 agosto al 10 settembre. Ribadito che le novità, rispetto all'anno scorso, sono la abolizione del premio e.r-aequo (con la corrispondente aggiunta di un « premio speciale > a disposizione della giurìa), la rigorosa vincolazione dei film in gara al numero di ventotto e l'allargamento tematico della formula concernente i film « fuori concorso »; «è ovvio — ci ha detto Chiarini — che è ancora presto per dare un volto alla prossima rassegna, tanto più che il cinema sta attraversando, pressoché dappertutto, un periodo di crisi, e un'imbandigione di opere nuove e interessanti, quali vogliono essere quelle di Venezia, costituisce, al momento, un peccato di desiderio. Inoltre bisogna vedere quali delle produzioni attualmente in cor so andranno a Cannes o adi altri festival precedenti il nostro, secondo complesse decisioni che spettano alle Case produttrici; e se le produzioni che stanno per cominciare, saranno terminate in tempo utile per noi». Tuttavia si è potuto sapere che la direzione della Mostra è già in trattative per assicurarsi parecchie opere. Sono, per Danimarca e Svezia, Gertrud di Dreyer (tratto dal dramma di H. Sodeberg), e Amare di Donner, con Harriet Anderson; per la Gran Bretagna: Night must fall di Karol Reisz con l'attore Fin |ney, Ned Kelly, dello stesso! regista e con io stesso inter- prete, cominciato due anni fa, poi abbandonato e ora ripreso, e Lord Jim, dal romanzo di Conrad, diretto dal regista Brook. Della Francia si segue attentamente la produzione, e già si sono fatti scandagli per Les veuves de 15 ans di Jean Rouch, un film sulla condizione di certi giovani che € bruciano » la vita in pochi mesi, messa a contrasto con la vita di una ragazza normale che a 15 anni gioca ancora. Segni di risveglio nel cinema spagnolo continuano a venire dai giovani, due dei quali, Gubern y Aranda per Brillante porvenir e Picazo per La fio Tuia, potrebbero fornire l'ideale « opera prima ». La Russia offre possibilità di scelta fra Giorni di felicità di Heifitz, Amleto di Konsintsev, C'era una volta un vecchio e una vecchia di Ciukrai e il primo episodio di Guerra e pace di Bondarciuk. Per l'America si è in trattative con Zinnemann. che presiede la commissione di scelta dei film ufficiali per i festival, ma mentre si possono ipotecare opere di « indipendenti », quali Poinf of arder (montaggio di pezzi dì noti ziari girati per la televisione durante la campagna Me Car thy). The day of locust di Strick, l'autore di « Occhio selvaggio », e altre, non è dato sapere, per la produzione normale, se allettanti novità come Il dottor Zivago o The collcctor di William Wyler. che sono appena cominciati o sono per cominciare, faranno in tempo a esser prese in esame; e lo stesso è da dire per l'Italia e il Giappone A buon punto sono invece ji lavori per la * retrospettiva ldel cinema scandinavo», affi dati alle cure speciali di Chiarini e dell'* esperto > Francesco Pavolini, che nonostante la deliberata esclusione dei troppo noti maestri Dreyer e Bergman, hanno già messo insieme, attraverso una scelta nelle cineteche di Stoccolma e Copenaghen oltre che in quelle norvegesi e finlandesi, un folto gruppo di film dalle origini lino a circa il 1954. Un punto sul quale Chiarini si batte a fondo, e fa bene e speriamo con successo, è quello d'una più decorosa sistemazione, dentro e fuori, del Palazzo del Cinema, la quale, com'è ora, non solamente si disdice a una manifestazione di carattere internazionale, ma non è di molto superiore a quella d'un cinema di seconda visione. Le pi '.'One sono vecchie (risalgono al 1937) stinte, rigide e scricchiolanti; il velario di velluto ha conosciuto le tignole; pareti e moquette non sono in miglior condizione, e l'atrio, affogato, sa molto di stazione. Per la sistemazione esterna il sindaco ha promesso pieno appoggio. Per il resto ostano le solite difficoltà finanziarie; ma metterebbe conto battercisi e superarle. Si sa che uno dei motivi « perpetui» di critica alla Mostra del Lido è appunto il Lido (come sede di festival, s'intende), che a pochissima distanza dalla sfolgorante Ve nezia non ne riceve alcun riverbero. Si cominci a rompere lo squallore migliorando, giac che non si può cambiarla, la sede della Mostra cinemato grafica, trascurando l'obiezio ne che essa mostra dura sol tanto pochi giorni: sono giorni vitali e agli occhi del mondo I « esemplari » | Leo Pestelli