Un ex internato di Auschwitz implora «Non fatemi testimoniare, ho tanta paura »

Un ex internato di Auschwitz implora «Non fatemi testimoniare, ho tanta paura » CLAMOROSO INCIDENTE AL PROCESSO DI FRANCOFORTE Un ex internato di Auschwitz implora «Non fatemi testimoniare, ho tanta paura » Doveva deporre sulle atrocità compiute dal boia del «Lager», Boger - «Teme una vendetta?» chiede il Presidente - Il teste risponde: «rio una buona posizione e non voglio perderla. In treno ho sentito molti dire che questo processo è ingiusto e nuoce alla Germania» L'udienza è sospesa, consultazioni tra giudici e avvocati - Infine l'ex prigioniero è congedato e le sue dichiarazioni non sono messe a verbale (Nostro servizio particolare) Francoforte, 20 marzo. Wilhelm Boger, il più crudele dei J.i aguzzini che ven gono processa I i per la loro partecipazione ai crimini 'li Auschwitz, un giorno prese, due gemellilit da una culla, appena giunti nel campo, e dopo avere scostato con uno strattone la madre che cercavo ili proleggerli, afferrandoli per una gamba, l'uno con la siiti- stra e l'altro con la destra. Inuccise schiacciandogli la testa contro un muro. L'agghiacciante episodio sialo rievocato alla lettura della deposizione resa in istruttoria da im ex detenuto Karl Seefeld. il quale oggi ha provocato un incidente per non avere voluto deporre nel timore di rappresaglie. Appena chiamalo sulla pedana dei testi. Karl Seefe'.n che oggi ha 60 anni e fa il Bidente ». Presidente — Avete paura di che cosa? Temete la vendetta degli imputati se direte In verità nei loro riguardi? li i in ni i immillili cmoco a Stoccarda, ha dichin rato: «Ho paura, signor pre- Teste — Non voglio dire nul-la contro Boger. Oggi ho una buona posizione e non vogli'i l'are nulla che possa comprometterla. Venendo qui a Fran coforte in treno ho sentito molta gente che diceva che questo processo non è giusto, ch^ danneggia la reputazione della Germania all'estero. Molti gente a Stoccarda diceva la slessa cosa. Presidente — Ciò non ci luteressa. Noi qui cerchiamo di appurare la verità e la verità non può che andare ad onore della nostra patria. Sapete che anche Boger è di Stoccarda e ha molti familiari ed amici che vivono colà? Teste — Si. Doiio ripetuti avvertimenti del presidente Hofmeger che potrebbe essere accusato di falsa testimonianza se non avesse detto tutta la verità nella sua deposizione, il testi- inone ha esclamato: «Signor presidente, vi prego di non far mi deporre ». Il presidente ha ordinato pertanto una sospensione del dibattimento per una decina di minuti per consultarsi con gli avvocati della difesa e col rappresentante dell'accusa. Alla ripresa il presidente ha annunciato che Seefeld venivacongedato e che quanto aveva detto non sarebbe stato messo a verbale. E' stata inrece data lettura della deposizione da lui resa in istruttoria. Ed ecco quanto il teste allora disse al giudice istruttore in relazione all'episodio dei due gemelli di cui si è detto: «1 genitori dei bambini, una coppia di gemelli, erano appena giunti dalla Cecoslovacchia I due bimbi erano in una grande carrozzella. Non appena la madre vide Boger che si avvicinava cercò di proteggerli col suo corpo. Boger la scansò con uno spintone facendola rotolare per terra. Poi prese i due bambini all'errandoli per un piede, l'uno con la sinistra e l'altro con la destra. Li fece roteare in aria ■ e gli schiacciò la testa contro un muro. I genitori furonopoi gassati», Nella sua aeposizione Seefeld aveva anche rivelato che Boger quando impiccava i prigionieri gli toglieva la sedia di sotto con tale forza che si sentiva il rumore della ver- ro che sono stati ad Auschwitz lebra cervicale che si spezzava: «Quando lui e gli altri delle SS facevano entrare il gas nelle camere di sterminio tenevano avanti a sé una grande lavagna per non essere riconosciuti ». Un altro testimone, Paul Scheidel di 67 anni, ha dichiarato di avere visto personalmente Boger che sparava a un gruppo di prigionieri. Presidente (rivolto all'imputato) — Insistete ancora nel dire di non avere mai fucilato nessu no? Boger — Si, non ho mai ucciso nessuno e continuerò a ripeterlo per un milione di anni. Potete rinchiudermi per tutta la vita, ma questa sarà sempre la mia risposta. Teste (riprendendo la narrazione) — Ho visto coi miei occhi Boger sparare a quattro donne russe. Boger (scattando in piedi/ — Non è vero niente. Presidente — La Corte terrà nel debito conto le dichiarazioni e le risultanze processuali. Teste (rivolto al presidente) — Non potrò mai dimenticare quella faccia. Nessuno di colo- potranno mai dimenticarla. Una volta mi minacciò di farmi provare la sua «altalena» ma poi fortunatamente non lo fece. (L'« altalena» era la più crudele tortura inventata dagli aguzzini di Auschwitz: consisteva nel legare il prigioniero mani e piedi, porlo su una barra trasversale e picchiarlo a sangue facendolo dondolare avanti e indietro). Teste (riprendendo il racconto — Una volta vidi un prigioniero in ginocchio con le mani giunte che implorava Boger di risparmiargli la vita. Per tutta risposta Boger gli sparò in faccia. Non aveva pietà di nessuno. Boger — Se avessi fatto queste cose, oggi lo direi perché lo avrei fatto per ordini superiori e non sarei respon sabile. Il teste ha poi identificato altri due aguzzini del Lager: l'ex SS Bruno Schlage e l'ex sergente Oswald Kaduk: « Non potrò mai dimenticare KaduÀ — ha esclamato il teste — perché allora come oggi non aveva collo ». Schiedel fu arrestato a Praga dalle autorità cecoslovacche quando si scoprì che. lavorava per il servizio segreto di Canaris. Un tribunale cecoslovacco lo condannò a morte, ma venne scambiato con agenti cèchi. Al suo rientro in patria venne arrestato dalla Gesta po come antinazista. Venne inviato in vari campi di concent lamento e infine ad Auschwitz. Prima di andarsene il teste ha donato alla Corte una riproduzione perfetta e funzionante della « altalena Boger» con un fantoccio con l'unifor- me di Auschwitz. Il fantoccioera stato messo siili'* aitale-na» in modo realistico perspiegarne il funzionamento. Altri assassina commessi daBoger e Kaduk sono stati ri- velati da un altro testimone. George Severru. Un altro testimone. Willy Leeuwarden, ha riferito che [spesso i guardiani /Ielle SS si divertivano a far annegare i prigionieri nei fossi colmi di escrementi. Teste — Ci facevano allinea- re ad una ventina di metri dai fossati pieni di escrementie poi ci gridavano: « L'ultimoche arriva avrà una pallotto- la in fronte». Noi dovevamo correre nel fossato affondali-do negli escrementi fino alcollo per cercare di risaliredall'altra parte il più presto possibile. L'ultimo veniva fucilato. I vecchi e gli amm'a-lati non ce la facevano e mn-rivano annegati. Ciò divertivamolto le SS. Qualche volta i vecchi riuscivano ad arrivare fino alla sponda del fossato, ma gli SS li ricacciavano in-dietro facendoli affogare». a. p.