Si annega per non sopravvivere alla moglie ormai agonizzante

Si annega per non sopravvivere alla moglie ormai agonizzante f#»f»o mezzo «ecof© di vita Iti comune Si annega per non sopravvivere alla moglie ormai agonizzante Lui 72 anni, lei 68 - Ha dato un lungo affettuoso sguardo alla moribonda, l'ha lasciata alla cura dei figli, ed è corso a gettarsi in un canale Un anziano agricoltore non ha voluto sopravvivere alla moglie condannata da un male implacabili-. Mentre lei agonizzava si è annegato in un canale. E accaduto ieri mattina a Moncalieri, in frazione Barauda: un gruppetto di casolari nella campagna vicino al Po. L'uomo si chiamava Giuseppe Mascherpa e aveva 72 anni, la donna Do menica Miroglio, ne ha 68. Mezzo secolo di vita in co mune. Avevano avuto tre figli — - Felicina di una cinquantina d'anni, Rosina e Bartolomeo di 35 operaio Fiat — che si sono sposati. Erano rimasti soli nella vecchia cascina, con tutta la terra da lavorare. Sempre assieme, all'alba erano già nei campi, ogni anno un poco più curvi, sentendo sempre più il peso della zappa. I figli venivano a trovarli la domenica : « Pensate un po' a godervi la vecchiaia» raccomandavano. Loro rispondevano di si, ma non avevano cuore di rinunciare nemmeno a un pugno di quella terra che avevano lavorato da -sempre. lì dicembre scorso la moglie ha lamentato disturbi e una debolezza che sono aumentati di giorno in giorno, ma non vi ha dato Importanza. « E' soltanto stanchezza » diceva e non voleva rinunciare a seguire il marito nei lavori dei campi. E' passato un mese, un mese e mezzo, e la donna ha dovuto ricorrere a un medico. La più crudele delle diagnosi : un male grave e trascurato, ormai inoperabile. Non restavano che poche settimane di vita, due o tre mesi nell'ipotesi più favorevole. Rassegnata, la donna ha ancora voluto seguire il marito Quando usciva all'alba con la zappa à spalla. «Finché ho uh P" di forza, non ti lascio solo, voglio aiutarti >. gli diceva, el'uomo capiva che era meglioassecondarla in questo suo ulti mo desiderio. MaV alla fine «li febbraio è stata troppo debole Per alzarsi da letto. Soffriva spaventosamente: da tre giorni Ia tengono in vita con l'ossil^*"ni1- Ieri notte la line appare Im niinente. I figli accorrono al ca pezzate della madre. Giuseppe -Mascherpa, che da tre giorni non chiude occhio per vegliarela moglie, prende un tridentee va in un campo vicino per certi lavori. Sembra che non abbia più la forza di assistereall'agonia della moglie, che nonI IIIIIIIIllllllItlllllMlllllllllItllllllllll voglia vederla morire. Crede di trovare un po' di coraggio fuori, nella sua terra. Ma qui si fa più tormentoso 11 pensiero che da mesi lo opprime e lo Scbrivolge — D'orhèTilca sta per lasciarlo per sempre — e, verso le 11, corre a casa. Non vi resiste per molto tempo. Angoscia e disperazione dominano la sua volontà. Dà un lungo, tenero sguardo alla moglie, poi esce sull'aia senza dire nulla. Dopo qualche minuto, 11 tiglio Bartolomeo ha un presen tirhento: «Papà» grida, mal'aia è deserta. Il figlio corre per una stradina che dopo duecento metri arriva al canale che alimenta la centrale elettrica. Vede sulla sponda la giacca, il cappello e il tridentedel padre. In questo punto l'ac-qua è alta e scorre veloce. Vengono 1 carabinieri e 1 VI- gii! del fuoco. SI scandaglia llcanale, si abbassa il livello del-l'acqua. Il cadavere del contadino viene ripescato due chilometri avanti, contro la grata. Forse l'Enel rida l'energia alla acciaieria di Settimo II passivo circa 800 milioni ; attivo un miliardo e mezzo L'Acciaieria Metallurgica Settimese, che occupa 170 operai e che è ferma da giovedì mattina perché l'Enel ha tagliato 1 Ali dell'energia elettrica, è rimasta chiusa anche ieri. Parte degli operai hanno sostato pertutta la giornata In capannelli davanti ai cancelli dove si tro-va vano anche gruppetti di ere-dltori. Ieri 11 direttore tecnicoDe Giorgia ha ricevuto la prò-cura ufficiale che 1 titolari, iconiugi Francesco Maggio eOnorina Baldi, gli avevano ri- lasciato attraverso un notaio prima di partire per ignota destinazione. Il De Giorgia e il direttore amministrativo rag. Antonucci hanno effettuato un conteggio delle passività. Pare che queste si aggirino sugli 800-900 milioni, contro un attivo di un miliardo e mezzo rappresentato dalla fabbrica nuova ed efficiente di Sei limo e da quella, di proporzioni più modeste, di Crescentino, pure dei Maggio. I creditori sarebbero un cen- ,|nn|o: V| figurano uhu diti francese fornitrice di rottami di ferro, per cento milioni di lire, una ditta di Milano fornitrice di macchinari, pure per cento milioni, una ditta di New York per 7 milioni e mezzo, cinque banche, altre fabbriche di inacchinar! e una ventina di ferravecchi di Torino che avevano pol.tato . ioro materiali alla fonderia, 11 direttore De Giorgia si è recato ieri dall'avv. Marini, che ha assunto l'Incarico di assistere i coniugi Maggio in questa vicenda. L'avvocato ha ricevuto una decina di creditori, con altri 15 ha trattato telefonicamente. Questi contatti hanno lo scopo di cercare una soluzione per salvare l'azienda, nell'Interesse delle maestranze e degli stessi creditori. Ieri anche la prefettura si è\interessata alla vicenda per in vitare l'Enel a ridare l'energia elettrica necessaria per far funzionare i due forni della fonderia capaci di una produzione di 320 tonnellate di lingotti di acciaio al giorno. Attualmente la fabbrica ha In deposito un quantitativo di rottami che le consentirebbe di funzionare per un breve periodo. La ripresa!potrebbe essere un elemento po-lattivo anche agli effetti psico-I Mogici. Iiniiiiii immillimi illuminili Ciuseppe Mascherpa

Persone citate: Antonucci, Baldi, De Giorgia, Francesco Maggio, Giuseppe Mascherpa

Luoghi citati: Crescentino, Milano, Moncalieri, New York, Torino