Oltre 1500 auto hanno attraversato il traforo del Gran San Bernardo

Oltre 1500 auto hanno attraversato il traforo del Gran San Bernardo Nella prima giornata di apertura al traffico Oltre 1500 auto hanno attraversato il traforo del Gran San Bernardo Ottocento provenivano dal versante italiano - Il primo biglietto a una «Fiat 2300S» carrozzata Pininfarina destinata all'esposizione di Losanna - Un pedone torinese voleva attraversarlo a piedi (Dal nostro Inviato speciale) Gran San Bernardo, 19,marzo. Oltre 1500 macchine sono passate oggi, primo giorno di apertura al traffico, sotto il traforo del Gran San Bernardo. Le transenne che bloccavano le corsie di accesso alla galleria dovevano essere tolte alle 8 di stamane, ma un'ora prima cominciavano già a incolonnarsi le automobili provenienti dalla valle d'Aosta e dalla pianura padana. Ogni guidatore, affrettandosi, sperava di fare staccare il biglietto di transito numero uno, da conservare come un caratteristico ricordo. Il primo biglietto italiano viene consegnato alla «Fiat 2300 S» carrozzata Pininfarina, destinata all'esposizione che si aprirà il 30 aprile a Losanna. E' un prototipo unico, di carrozzeria aerodinamica studiata nella «galleria del vento» e si chiama «Losanna» in omaggio alla città svizzera, a cui viene offerta in segno di amicizia. Sulla «2300» viaggia l'on. Enzo Giaccherò presidente dell'Eurotec, atteso a Losanna da Pininfarina e da una schiera di tecnici. Dalla Svizzera entrano per primi nel traforo una ven'' \a di giornalisti inglesi su cinque « Austin ». Partiti in aereo da Londra, erano scesi all'aeroporto di Ginevra, e su auto noleggiate sono ripartiti per il traforo, diretti a Genova. Sulle loro macchine appaiono vistosi cartelli: «Londra-Genova in 24 ore ». Poi tocca alla prima macchina guidata da una donna. La signorina Adeline Janorel di Sion, su una «Déesse», entrando alle 8,20 nel tunnel dal versante svizzero, si assicura il piccolo primato. All'arrivo nel piazzale italiano, esprime la sua meraviglia per 11 comodissimo viaggio in galleria razionalmente illuminata. «C'est formidable», dice. Ecco, ora, il primo pullman. E' la «corriera» che d'ora in poi farà servizio fra Aosta e Martigny, tre ore e mezzo di viaggio, comprese una dozzina di fermate nei paesi italiani e svizzeri che si trovano lungo il percorso. Il servizio pubblico sarà disimpegnato da tre coppie di pullman che partono da Aosta alle ore 9, 11,20 e 16,30; e da Martigny alle 8,40, 11.30 e 16. Intanto il traffico diventa sempre più intenso. Dal versante italiano sale una corrente continua di macchine: vediamo tutte le targhe delle Provincie piemontesi, moltissime di Milano, della Lombardia, dell'Emilia, della Liguria e parecchie anche dell'Italia Centrale. Una numerosa carovana del « Lambretta Club » giunge rombando nel piazzale e si presenta ai controlli per. una gita in Svizzera. Da Aosta arriva un pullman con una quarantina di soci del Rotary Club che sono attesi, sul piazzale svizzero, dai rotarianl di Martigny, con i quali trascorreranno la giornata. Attraversiamo anche noi, ancora una volta, il traforo. Sono le 11 e alla biglietteria svizzera ci informano che sono giunte dall'Italia 300 macchine, mentre 115 sono uscite dalla Svizzera. La maggiore intensità del traffico italiano è dovuta non solo alla vicinanza delle grandi città piemontesi e lombarde, ma alla festività di San Giuseppe che in Italia viene celebrata dappertutto, mentre in Svizzera è ricordata soltanto dagli abitanti di fede cattolica. Un altro pullman, dell'Autostradale di Milano, porta 45 gitanti milanesi a Chamonix. Percorrerà la strada che dalla periferia di Martigny, per i Colli Forclaz e Montetz porta nella valle francese del Monte Bianco; e i gitanti torneranno domenica a Milano seguendo del Gran ancora l'itinerario n Bernardo. TT„_ , . . . , Uno strano viandante e sta to fermato, stamane, all'imbocco dell'autostrada italiana presso Saint-Rhémy: voleva percorrere a piedi l'arteria di raccordo e l'interno della galleria. Gli è stato osservato che i pedoni non potevano percorrere l'autostrada, ma ha trovato un passaggio con l'« autostop» fino al piazzale italiano. Qui è stato dl nuovo fermato: proibito passare sotto la galleria. « Ma ho il passaporto — ha dichiarato — e sotto la galleria ci sono le banchine laterali ». Il regolamento è Inflessibile e il pedone, che è il signor Domenico Megna, abitante a Torino in via Gianfranco Re 11, si è deciso a salire sul pullman di servizio pubblico che in quel momento stava per imboccare il traforo. «Domenica prossima — ha detto prima di salire — valicherò il Colle del Gran San Bernardo con gli sci: voglio andare a piedi sull'altro versante ». Polizia e Finanza hanno schierato stamane un servizio cortese ma rigoroso di controllo. All'apertura del transito erano presenti il commissario capo dott. Farina della polizia e il comandante della Tenenza di Finanza istituita presso il traforo. Ai primi controlli di dogana ha assistito il comandante della Legione di Torino, col Altiero Zanobbi anche in rappresentanza del gen. Umberto Bortone comandante della Zona di Genova. Le macchine prima di entrare nel traforo devono fermarsi cinque volte nello spazio di duecento metri: biglietteria, polizia italiana, polizia svizzera, dogana italiana, dogana svizzera. Le pratiche richiedono complessivamente una media di 5 minuti dal momento in cui la macchina giunge davanti alla biglietteria. Sono aperte normalmente due corsie e una terza può essere utilizzata nei periodi di «punta ». Una corsia a parte è riservata ai pullman e agli autocarri Nel pomeriggio l'intensità delle correnti di traffico si è invertita: più numerose erano le autovetture italiane che rientravano dalla Svizzera, dove i gitanti avevano trascorso qualche ora a Martigny, Ginevra o Losanna o sulle nevi dei centri sciistici; e più rare le macchine che uscivano dall'Italia. La prima giornata di transito pubblico ha registrato una affluenza molto superiore alle previsioni: la curiosità di vedere il traforo, la possibilità di una breve comoda gita in Svizzera e, per gli stranieri, l'invitante passaggio sotto la galleria, hanno richiamato folle di turisti, nonostante il tempo incerto: nevischio, brevi schiarite e fantastiche distese di nebbie che, come un mare, stagnavano in fondo alle valli. Alle 19 i numeratori della biglietteria italiana registravano 800 passaggi e dalla Svizzera erano giunte 500 macchine. Il traffico complessivo, alla fine della prima giornata, ha superato i 1500 passaggi di macchine trasportanti circa 5000 passeggeri. Ettore Doglio Sulla statale delle Dolomiti Un ponte di ferro crolla mentre transita un autotreno La motrice è rimasta in bilico ed il rimorchio è precipitato 'Dal nostro corrispondente) Trento, 19 marzo. (a.n.) La strada statale delle Dolomiti è rimasta oggi interrotta in valle di Fiemme per l'improvviso crollo di un ponte di ferro sul torrente Avisio, fra le località di Ziano e di Predazzo. Il crollo è avvenuto mentre stava transitando un autotreno. La motrice aveva già superato il ponte quando le strutture hanno ceduto di schianto, facendo precipitare il rimorchio nel torrente. La motrice è rimasta in bilico e i due autisti si sono salvati. La strada è stata chiusa al transito e gli automezzi vengono dirottati per una strada se¬ condaria,