Parlamento e opinione pubblica svizzera hanno approvato l'aumento agli statali

Parlamento e opinione pubblica svizzera hanno approvato l'aumento agli statali Anche se sembra in contrasto con le misure a iili-coiigiun turali Parlamento e opinione pubblica svizzera hanno approvato l'aumento agli statali La burocrazia elvetica è molto efficiente; occorreva mantenerla a questo livello con giuste retribuzioni - Da tempo i migliori elementi passavano, poco a poco, all'industria privata - Il miglioramento è del 4 per cento (Dal nostro corrispondente) Berna, 17 marzo. In questi giorni il Parlamento di Berna ha approvato a larghissima maggioranza un progetto di legge governativo che accorda a tutti i dipendenti dello Stato — sono oltre 110 mila su una popolazione di cinque milioni di abitanti — «ti aumento del li per cento dello stipendio hase, nonché degli assegni familiari e di sede. L'aumento delle retribuzioni agli statali r in contrasto con i recenti provvedimenti anticongiunturali intesi a scongiurare il pericolo dell'inflazione, ma nel presentare la relativa legge al Parlamento il governo di Berna ha fatto chiaramente capire che le rivendicazioni dei sindacati erano giustificate, dal momento che la classe degli impiegati dello Stato è riurlla che finora ha tratto i vantaggi minori riall'rccezianale sviluppo economico del Paese. Non cedere alle richieste degli impiegati dello Stato significava mettere a repentaglio l'efficienza dei servizi pubblici: infatti parecchie migliaia di persone hanno abbandonato nel volgere di pochi anni i loro impieghi nell'amministrazione statale, trovando occupazioni molto più redditizie nell'economia privata. Le ripercussioni più gravi di tale salasso si sono soprattutto manifestate nel settore delle poste e in quello delle ferrovie. Gli stessi svizzeri, molto fieri e non a torto dell'efficienza dei servizi pubblici della Confederazione elvetica, ammettono che la proverbiale puntualità delle ferrovie non è ora che un ricordo del passato. Gli inconvenienti più gravi si lamentano nel servizio postale: si parla di lettere e di pacchi che giungono con due o tre giorni di ritardo al destinatario. Il recapito delle lettere è stato ridotto da tre a fine volte al giorno, gli uffici postali rimangono chiusi al sabato pomeriggio e, secondo molti cittadini, la cortesia degli impiegati dietro gli sportelli non è più quella di una volta. Per lo straniero possono sembrare cose di poco conto, ma per gli svizzeri, abituati da decenni ad una perfetta ed esemplare efficienza dei servizi gestiti dallo Stato, il minimo difetto nei servizi pubblici è oggetto di severe critiche e lamentele. Per tale motivo l'opinione pubblica ha accolto senza eccessive proteste gli aumenti decisi dal governo a favore degli statali: grazie ad essi si spera di ovviare alla mancanza di personale qualificato e ridare ai servizi pubblici l'antico lustro. Poiché da anni si parla di una riforma della burocrazia italiana, vale certamente la pena di soffermarsi qualche attimo sulla struttura dell'amministrazione elvetica. Innanzi tutto va rilevato che gli svizzeri, gente molto pratica, sono riusciti ad abolire la maggior parte di quegli inconvenienti che rendono così pesante la nostra burocrazia. Le pratiche sono veramente ridotte al necessario, gli impiegati dispongono, a seconda del loro grado, di una competenza ben definita per cui non debbono ricorrere per ogni decisione, con la relativa perdita di tempo a scapito del pubblico, al direttore o al capo di gabinetto che sia. La carta da bollo è sconoscinta in questo Paese e molte questioni fra cittadini e lo Stato possono essere risolte per telefono o per via epistolare. L'esempio della Svizzera mostra chiaramente che l'eliminazione delle pratiche complicate e per lo più costose va a beneficio delle due parti: lo Stato risparmia denaro, potendo fare a meno di un numero eccessivo di dipendenti; il cittadino sa di essere servito rapidamente: vedere una coda di persone davanti ad uno sportello è uno spettacolo rarissimo negli uffici svizzeri. Al riguardo si pub aggiungere che la stragrande maggioranza dei dipendenti dello Stato svizzero sono siati si¬ stemati in moderni uffici, ben illuminati ed arieggiati. Che cosa offre lo Stato svizzero ai suoi dipendentit Gli stipendi sono discreti ed in ogni caso le discrepanze tra le retribuzioni per i subalterni e gli alti funzionari sono meno sensibili che in altri Paesi europei. Una dattilografa di vent'anni guadagna sulle iso mila lire al mese, un impiegato appartenente alle categorie inferiori sulle 160-180 mila lire, un capo ufficio dalle £00 alle 300 mila lire, mentre i funzionari della categoria direttiva arrivano a stipendi mensili di mezzo milione eri anche di più. In tali cifre sono inclusi gli assegni familiari e, inoltre, va sottolineato che lo statale svizzero non usufruisce della < tredicesima », né esiste la possibilità di arrotondare lo stipendio con gli € straordinari ». Dopo tre anni di prova lo statale svizzero viene immesso nei ruoli organici (le categorie degli avventizi, impiegati non di ruolo, eccetera, sono sconosciute in questo Paese). Per impedire che dal giorno della sua assunzione definitiva il dipendente dello Stato possa considerarsi « a posto per tutta la vita », sono state adottate a suo tempo disposizioni assai rigide: ogni cinque anni lo statale deve essere riconfermato dai propri superiori nelle sue funzioni. Per gli impiegati il cui rendimento è giudicato insufficiente, sono previste molteplici sanzioni, come quella della retrocessione in una categoria inferiore. Uno dei segreti principali del buon rendimento dei servizi dello Stato svizzero risiede nella ferrea disciplina dei suoi dipendenti. Negli uffici svizzeri non si fuma, non si scrivono lettere personali, le telefonate a scopi privati debbono essere rimborsate. Gli orari vengono scrupolosamente osservati da tutti: alle 7,.}5 del mattino il capo ufficio e giù al suo tavolo di lavoro e guai agli impiegati che sono in ritardo, sia pure di pochi minuti. Vacanze straordinarie vengono concesse soltanto in casi di assoluta necessità. Luigi Fascetti iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimimimmmiimmmi

Persone citate: Luigi Fascetti

Luoghi citati: Berna, Svizzera