Trovata morta nella Dora in Val d'Aosta la bella ventenne scomparsa un mese fa

Trovata morta nella Dora in Val d'Aosta la bella ventenne scomparsa un mese fa Contro la griglia ili una centrale elettrica nei pressi «li Jlontjovet Trovata morta nella Dora in Val d'Aosta la bella ventenne scomparsa un mese fa La salma riconosciuta da due zie - II 17 febbraio la ragazza era partita da paese vicino - Non tornò più - Due giorni dopo la sua borsa fu rinvenuta virino tolti la vita - Misteriose le circostanze della fine: la giovane non aveva motivi Verrayes per fare una visita ad una parente, in un a un canale, dove in passato alcuni giovani s'erano per uccidersi; i familiari pensano ad un omicidio (Dal nostro inviato speciale) Montjovet, 19 marzo. Elvira Lombard, la ragazza di vent'anni scomparsa il 17 ferraio dalla sua casa di Verrayes- c stata trovata starnutfina poco dopo le sette da un guardiano del cantiere dell'Enel-Sip a Montjovet: il suo corpo galleggiava sull'acqua della Dora contro la griglia di sbarramento che alimenta una vicina centrale. La sua morte risale, molto probabil mente, al giorno della sua scom parsa. I carabinieri che si occupano della sua tragica fine ri. tengono che si tratti di .sniciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin minili dio; i suoi parenti, venuti nel pomeriggio di oggi a riconoscerla, non sanno rinunciare all'idea che Elvira non si sia annegata volontariamente, e pensano ancora all'aggressione di un bruto, a un cattivo incontro della povera ragazza con un uomo che non conosceva, il quale avrebbe tentato di seviziarla e infine l'avrebbe gettata nell'acqua. Le ultime ore di Elvira Lombard sono slate cosi ricostruite. La giovane, che viveva con la madre Attilia Lillaz, di 65 anni, vedova, uscì di casa il pomeriggio di lunedi 17 febbraio per recarsi in visita da una zia. dall'altra parte della valle, oltre la Dora, a Fenis Era una ragazza piuttosto bela, dai lunghi capelli neri che le scendevano sulle spalle, mite, di buon carattere; aiutava la madre a coltivare un pezzo di terra sul fianco del monte Aver, che incombe a destra della valle sulla statate Ivrea. Aosta a poca distanza da Nus, quindi a qualche chilometro dal capoluogo della Regione Dalla sua casa, che sorge a circa novecento metri nella frazione Hcne del comune di Verrugcs, Elvira percorse una stradina di montagna lungo qualche centinaio di metri, in forte pendenza, finché giunse alla frazione di Champagne, ai bordi della statale. Teneva in mano una sporta per la spesa: dentro aveva messo un paio di scarpe con il tacco a spillo, la borsetta della domenica con diecimila lire nel borsellino, e un giornale femminile Ai piedi calzava un paio eli scarponcini rivestiti di pelliccia: a Fenis li avrebbe cambiati con le scarpe più eleganti. Giunta al fondovalle dopo un quarto d'ora di cammino, la giovane attraversò molto probabilmente la statale e la Dora che la fiancheggia, passando sul ponte della ferrovia; quindi si inoltrò in una zona brulla, cosparsa di pietre e di cespugli bassi, percorsa da una stradina che sale verso Fenis; a un cinque-seicento metri dal. la Dora scorre un canale dal poetico nome di Saint Clair, che si stacca dal torrente poco prima di Nus e convoglia le acque nelle viscere della montagna fino a chùtillon, dove alimenta una centrale idroelettrica. In questo canale, quasi certamente, Elvira morì annegata. Il luogo è tristamente famoso per i molti suicidi che vi sono avvenuti, soprattutto di giovani; è un posto malinconico, cupo, con le orine rocce delle montagne intorno. La sera stessa della sua scomparsa furono iniziate le indagini; dopo due giorni fu trovata, a quattrocento metri circa dal canale Saint Clair, poco dopo il greto della Dora quasi in secca, la sua sporta. Era vuota e macchiata di minio rosso. La circostanza alimentò diverse ipotesi: che Elvira fosse fuggita con un uomo, che fosse stata aggredita e uccisa da un bruto. Prima che uscisse per l'ultima volta dalla sua casa, la sporta non era macchiata; e dov'erano finite le scarpette, la borsetta, la rivista? Furono naturalmente avvertiti i carabinieri, si fecero caute indagini su giovani della zona che per qualche motivo potessero aver conosciuto la ragazza. Ma Elvira non aveva fidanzati, né amici; era anzi piuttosto solitaria, non dava confidenza a nessuno. Fu anche scandagliata la Dora, senza risultato. Se l'ipotesi del suicidio è vera, il suo corpo ha impiegato dunque un mese e due giorni ad arrivare dal punto in cui è presumibilmente annegato alla griglia di Montjovet. Il suo cammino nel le gelide acque deve essere sta to tormentato. Il canale Saint Clair comunica di nuovo più avanti con la Dora attraverso alcune paratoie di scarico che di tanto in tanto, soprattutto nelle magre invernali, vengono aperte; non tutte le sue acque finiscono, dunque, alla centrale di Chùtillon, una parte di esse ria (fluisce nel torrente e scende a valle. Così, passando sotto qualche paratoia aperta occasionalmente, il cadavere della ragazza è lentamente giunto fin dove, stamattina, il signor Dino Notori, guardiano del cantiere dell'Enel-Sip di Montiovet, lo ha visto galleggiare. Erano le sette passate da qualche minuto. Chiamati i carabinieri di Saint Vincent, è giunto poco dopo il tenente Grassi con un maresciallo e un milite della caserma di Chùtillon; alle dieci e trenta il corpo di Elvira è stato tratto a riva dai vigili del fuoco di Verrcs e l'ufficiale sanitario di Montjovet, il dottor Osvaldo Salico, lo ha sottoposto a un primo esame nella cappella mortuaria del cimitero di quel comune. Il povero corpo, ormai macerato dall'acqua e. gonfio, non presentava, almeno a prima vi- sta, nessun segno di violenza, aveva indosso i resti di una sottoveste e le mutandine; al la tempia destra una forte con fusione, provocata molto prò babilmente dall'urto contro un sasso del fondo; il femore si¬ nistro rotto. Al polso sinistro aueua ancora l'orologio d'oro con cìnghietto di pelle nera, che ha permesso più tardi ilj riconoscimento sicuro e che 7irij fatto cadere l'ipotesi dell'in- j contro con un rapinatore, ili quale certamente non lo avreb-1 be trascurato. Alle quattordici sono arriva-1 ti alcuni parenti della gìovane,\ che non hanno saputo riconoscerla con sicurezza: il volto era tumefatto, essi non ricordavano di averle mai visto al braccio l'orologio. Ma alle 15,30, finalmente, due zie (fra cui quella che il 17 febbraio Elvira doveva recarsi a trovare) si sono chinate sulla salma e hanno sciolto ogni dubbio. Penseranno loro, con ogni cautela, a dare la tragica notizia alla madre che, nonostante tutto, da trentadue giorni continuava a nutrire una tenue speranza. Aveva fatto sapere ai giornali che avrebbe perdonato alla figlia l'eventuale fuga. Il rapporto sul ritrovamento del corpo di Elvira Lombard verrà inoltrato domani al pretore di Donnaz die disporrà i provvedimenti di rito (sarà compiuta un'autopsia) e quindi deciderà se ritenere chiuso il tragico episodio o proseguire le indagini per stabilire eventuali responsabilità di altre persone. Infatti nessuno ha saputo indicare quale motivo possa avere spinto Elvira al suicidio: e l'ombra di questa incertezza graverà sempre sul suo dramma sconosciuto, finche: un elemento certo non verrà a diradarla. Giuseppe Del Colle ventenne annegata Dino Notari: ha scoperto il corpo dell'annegata I parenti della ragazza trovata nella Dora, ieri davanti alla camera mortuaria dopo il riconoscimento

Persone citate: Attilia, Dino Notari, Dino Notori, Elvira Lombard, Giuseppe Del Colle, Lillaz, Osvaldo Salico