Sarà ampliato il porto di Genova lavoro sicuro ai cantieri navali

Sarà ampliato il porto di Genova lavoro sicuro ai cantieri navali Il Ministro della marina mercantile nella capitale ligure Sarà ampliato il porto di Genova lavoro sicuro ai cantieri navali Lo ha annunciato il senatore Spagnoli* - Si prepara la revisione delle leggi sugli scali, sulla navigazione e sui demani marittimi - Soddisfazione fra gli operatori (Nostro servizio particolare) Genova, 16 marzo. I cantieri avranno lavoro grazie a nuove leggi studiate per favorire le costruzioni navali e l'ammodernamento della flotta. Il porto di Genova verrà ampliato seguendo il piano nazionale dei porti, tuttora da perfezionare, ma con ricono scimento di priorità dovuto alla sua importanza per l'economia del Paese. Si prepara la revisione delle leggi sui porti, sulla navigazione e sui demani marittimi; alcune risalgono a! 1885. Sarà aggiornato il Codice della navigazione, marcato da un'origine fascista ben visibile. Sono questi, in sintesi, gli annunci dati a Genova dal ministro della Marina mercantile senatore Spagnolli, un trentino che è andato a genio ai genovesi, almeno agli operatori economici che lo hanno avvicinato. Spagnolli non ha fatto misteri sugli orientamenti del governo, mostrandosi coerente con una linea politica che tende a rinnovare i vecchi schemi nell'interesse della collettività anteposta ai singoli, finora prevalenti. « Aggiorneremo le leggi demaniali per evitare che i cittadini siano estromessi dal le spiagge italiane, diventate dominio di pochi privati», ha detto il Ministro. E' una intenzione che qualifica. Forse non tutti i genovesi che oggi circondavano il Ministro in visita alla città ne approvavano le idee; ma il senatore Spagnoli! è stato garbatamente a sentire, ha parlato poco, si è mostrato ansioso di informazioni. « La sua visita è il primo successo del centro-sinistra a Genova >, si è sentito dire dopo l'incontro fra il Ministro e gli operatori marittimi e portuali alla Camera di commercio. Le nuove leggi in favore delle costruzioni navali eviteranno una crisi dei cantieri non per mezzo di sovvenzioni (incompatibili col Trattato di Roma) ma di aiuti che li rendano capaci di competere con i cantieri d'altri paesi del Mec. Avranno benefiche conseguenze sull'industria del Nord italiano; i grandi motori marini, ad esempio, arrivano anche da Torino. Il capitale privato sembra fiducioso in questo campo: gli investimenti per alcune decine di miliardi richiesti dalle colossali navi cisterna ordinate ai cantieri sono parzialmente originati da disponibilità di grandi azionisti delle società elettriche nazionalizzate . Gli annunci del ministro sono sembrati doppiamente positivi in una città che è capitale della marineria italiana e. in certa misura, delle attività Iri, con le società di navigazione, le industrie siderurgiche, meccaniche, navali, facenti parte del gruppo. Era significativa la presenza a Genova del presidente dell'Iri prof. Petrilli, in stretto contatto col ministro della Marina mercantile. « Non ho fatto promesse. Dovrà ritornare a Genova per contatti con tutte le categorie, compresa quella dei lavoratori portuali», ha detto il ministro Spagnolli ai giornalisti. Sarebbe stato assurdo aspettarsi promesse di 70-80 miliardi per il finanziamento delle nuove opere portuali genovesi, compreso il nuovo porto di Voltri. Prima dovrà essere concluso lo studio del piano nazionale dei porti, con accordo fra i ministeri dei lavori pubblici e della marina mercantile; il porto di Genova avrà le dovute priorità ma in armonia con gli altri porti liguri, cominciando da Savona. Il ministro ha infine accennato a un riesame dell'organizzazione portuale genovese per un « ben valutato decentramento » che ne assicuri la funzionalità. E' ovvio che ogni opera di ampliamento darebbe risultati parziali se sopravvivessero strutture di tipo corporativo o nettamente monopolistico come quelle attuali. Per le opere urgenti, volte a decongestoniare i porti, il Ministro ha assicurato che si darà la precedenza a quelle più produttive. E i genovesi sono rimasti molto soddisfatti. II ministro della Marina mercantile ha ascoltato armatori, industriali, amministratori, il presidente della Camera di commercio, Risso, gli ha ricordato che Genova ha buon diritto nel chiedere interventi statali: la città dà al Fisco 381 miliardi all'anno, più di Torino (251 miliardi), essendo seconda soltanto a Milano (763 miliardi). Il presidente della sezione marittima e portuale Jack Clerici ha documentato i danni che l'insufficienza degli spazi nel porto di Genova causa all'economia nazionale, valutandoli in 9 miliardi annui. Genova, con 30 milioni di tonn. di merci all'anno, dispone di soli 220 ettari di superne! portuali contro i 2000 ettari di Londra che ha un movimento di 60 milioni di tonnellate. Il presidente della Confede razione armatori, Angelo Costa, ha parlato del eosto della mano d'opera, del peso dei saggi di interesse e di quello dei contributi assicurativi e sociali. Il presidente del Consorzio del porto, dr. Manzitti, ha difeso l'autonomia dell'ente ed ha illustrato il problema della maggior produttività del porto. Nella riunione alla Camera di commercio il ministro ha ascoltato anche il sindaco di Genova Pertusio, altri armatori come Fassio e Cauteli, il presidente dell'amministrazione provinciale dr. Cattanei, dirigenti di industrie ed esperti marittimi e portuali. Il bagaglio delle esperienze genovesi del ministro Spagnolli è senz'altro abbondante. Ma egli stesso ha detto di volerlo completare con nuove visite e diverse indagini. E' forse la prima prova della riconosciuta importanza delle attività marinare e dei porti nella vita della Nazione. Mario Fazio