«La ballata del boia» di Berlanga grottesco spagnolo d'alta classI

«La ballata del boia» di Berlanga grottesco spagnolo d'alta classI S ULLO SCHERMO «La ballata del boia» di Berlanga grottesco spagnolo d'alta classI «Lo sport preferito dall'uomo»: spigliata commedia americana - «L'idolo di Acapulco»: film turistico-sentimentale (Daria) - La cura cT-annac-lHquare ha fatto sì che El vcr-ÌPrdugo (ossia II boia) sia diventato in italiano La bai lata del boia, colto così anche il destro d'usare una parola di moda, suggestiva e abbagliante quale « ballata >. Del iiJm di Luis G-arcia Berlanga si è parlato diffusamente allorché fu presentato, coi colori della Spagna, all'ultima Mostra di Venezia. Se si manda giù il fatto che la * garrota», qui oggetto di farsa, ò tuttora strumento liberticida nella Spagna di Franco (e al Lido non fu così, e si ebbere proteste), se si prescinde, da questa riserva morale, poco o nulla resta da obiettare sul piano artistico, essendo il film un grottesco d'alta classo. La storia, alla quale ha collaborato Ennio Flaiano, è quella d'un giovane bocchino che dopo aver compromesso la figlia del boia delle prigioni (si sa., con quella professione non poteva aspirare ad altro) è costretto a sposarla, e dopo tragicomiche riluttanza, per garantirsi un buon alloggio e uno stipendio sicuro, accetta di succedere nel terribile ufficio, al suocero che va in pensione. Accetta soltanto perché il vecchio facilone gli assicura che non ci saranno prestazioni: la grazia al condannato intervenendo quasi sempre a risparmiare il carnefice. E invece al misero José Luis giunge improvviso l'ordine di recarsi a Palma di Maiorca per giustiziarvi, con la sinistra « garrota », un delinquente. Più morto che vivo, e facendosi accompagnare da tutta la famiglia, obbedisce, e scoccata l'ora dell'esecuzione, cui ha tentato inutilmente di sottrarsi, egli fa più pena del condannato, ed eseguitala non si sa come, trova poi appena la forza di giurare a se stesso e agli altri che quella sarà stata la prima e l'ultima volta. Ha il malizioso suocero gli sussurra: « Anch'io dissi così >. L'idillio dei due derelitti, l'interno di quella famiglia di tre, la fatale convocazione al supplizio, e le umanitarie convulsioni del disgraziato boia novellino, sono le pagine che più spiccano in un contesto sempre sostenuto da una feroce e insieme aggraziata ispirazione umoristica. Gustosamente fine Nino Manfredi, brava Emma Penella, splendido il vecchio attore spagnolo José Isbert nell'ameno ritratto del suocero. (Reposi) - A 6S anni Howard Haicks, regista de Lo sport proferito dall'uomo, continua a dar dei punti ai giovani come svelto realizzatore di commedie commerciali. E sono 36 anni che è sul set: cominciò nel VS col film c Capitan Barbablù che fu tra i più spassosi degli ultimi tempi del muto e doveva iniziare per Ha ivi. s una carriera nella quale le opere variamente importanti, comiche o drammatiche, impegnate o distensive, ma sempre di buon livello, si contano numerose da < La squadriglia dell'aurora > a c Susanna : -, da c Scarface > al c Grande sonno j, dal <Fiume rosso» a c Gli uomini preferiscono le bionde», a tante altre. Al filone faceto di questo regista appartiene Lo sport preferito dall'uomo (c Man's favorite sport'»), da lui diretto c prodotto, una spigliata commitìia a colori senz'altre pratese che di divertire intorno ni casi di un giovane teorico dello sport della pesca, che non ha mai toccato un pesce in vita sua, costretto a cimentarsi in un torneo coll'aureola del < favorito»; le spassose conseguenze dell'impostura s'intrecciano con le non troppo trite vicende d'un romanzetto d'amore. Rocl; thprlorin penesicdi cocata lo.daconimbrciaamto darapidesaunfoirspleladcodpEntedfascecleeBrmcaWmiSrcdtcpnsunpnemcfcbdsnSrsdFGnnttqmcftdt Hudson e la spiritosa Paula Prcntiss (una nuova Jean Ar- thur?) sono i piacevoli interpreti- 1. p. * * (.Nazionale) — Nel technicolor L'idolo di Acapulco («Firn in Acapulco », di Richard Thorpe) il protagonista è un giovane americano emigrato al Messico e afflitto da un complesso di colpa: trapezista in un circo, sbagliò un movimento e fu causa involontaria della caduta mortale d'un amato fratelo. Ad Acapulco, fra paesaggi da super-cartoline illustrate e con il contorno di vezzose donnine, egli canticchia per dimenticare il passato, che poi brutalmente gli viene rinfacciato da un geloso rivale in amore. L'« idolo » a questo punto ha uno scatto, con pugni da peso massimo stende a terra l'incauto avversario, campionissimo di tuffi, poi ne prende il posto in un'audace impresa che consiste nel lanciarsi ria un'alta roccia in una gola al fondo riella quale spumeggia iroso l'oceano. Film turistico-sentimentalesportivo con qualche marginale risvolto psicologico mescolato disinvoltamente a numeri di varietà, L'idolo di Acapulco è altresì una tipica vetrina di marca hollywoodiana, cioè pomposa e falsa insieme, per Elvis Presley. che vi si pavoneggia come fusto e come canterino, come play-boy e (quando non è doppiato) come tuffatore. La bionda nordica Ursula Anriress, bella e fredda come un iceberg, e la brunetta eccitante Elsa Cardenas sono le attrici.

Persone citate: Elsa Cardenas, Elvis Presley, Ennio Flaiano, Howard Haicks, José Luis, Luis G-arcia Berlanga, Nino Manfredi, Paula Prcntiss, Richard Thorpe, Ursula Anriress

Luoghi citati: Fiume, Maiorca, Messico, Spagna, Venezia