Si riduce la tassa d'acquisto sulle auto per favorire medie e grandi cilindrate

Si riduce la tassa d'acquisto sulle auto per favorire medie e grandi cilindrate della Commissione Finanze e Tesoro Si riduce la tassa d'acquisto sulle auto per favorire medie e grandi cilindrate E' stata respinta la proposta del relatore per una diminuzione generale del 30 % - Si è studiata una nuova formula in base alla quale l'imposta per una «500» scende del 12,5%; di una «600» del 18,4; di una «Giulia» del 35,3; di una « Flavia 1800 » del 40 - L'aliquota della « Volkswagen 1200 » si riduce del 7,6 % - La nuova tassazione sarà discussa al Senato lunedì - Previsto il rimborso a chi ha pagato in questi giorni l'intera imposta - Abolito il termine dei due anni (Nostro servizio particolare) Roma, 11 marzo. Finale a sorpresa alla commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. Dopo oltre sette ore di discussioni, il decreto legge del 23 febbraio scorso, che ha istituito una speciale tassa d'acquisto sulle autovetture nuove e sui natanti da diporto, è stato approvato nel tardo pomeriggio di oggi con modifiche sostanziali notevolmente diverse da quelle proposte stamane dal relatore Magliano e preannunciate ieri dal sottosegretario alle Partecipazioni statali Donat Cattin. Le modifiche, come risulta a prima vista dalla lettura della tabella pubblicata qui accanto, riducono alquanto il beneficio previsto dalla proposta Magliano per le piccole cilindrate, aumentandolo invece notevolmente per le medie e le grandi, soprattutto se di produzione nazionale. In pratica, a una riduzione pressoché lineare di circa il 30 per cento per tutte le categorie di vetture, si è preferita una soluzione più complessa ma meno onerosa per l'Erario. Di qui la ricerca affannosa d'una nuova formula che conciliasse l'impegno di attenuare la gravosità dell'imposta con le esigenze finanziarie dello Stato, formula che è stata finalmente trovata e concorda, ta fra i rappresentanti dei gruppi di centro-sinistra. Per la verità, non tutti i senatori della maggioranza sono parsi veramente persuasi di tale soluzione che — sotto il profilo tributario — è certo meno c progressiva > di quella Ma gliano che fino ad allora aveva tenuto il campo. Non è perciò escluso che in aula si verifichino nuovi ripensamenti. Anche la formula per il calcolo dell'imposta sull'acquisto di imbarcazioni da diporto a propulsione meccanica è stata modificata: le aliquote relati- jve andranno infatti da un mi- nimo del cinque a un massimo del quindici per cento. A differenza di quanto accadrà per le autovetture, la nuova imposta si applicherà anche ai natanti usati. La riduzione dell'imposta comporterà la necessità d'un rimborso a favore di quanti nelle due ultime settimane hanno proceduto all'immatricolazione di automobili nuove pagando la tassa più elevata prevista dal decreto legge del 23 febbraio. In proposito il senatore Magliano è stato esplicito: « Si avrà diritto — ha detto — al rimborso in ogni caso. Si tratta ora di studiare se il rimborso per coloro che hanno pagato un'imposta superiore a quella che verrà stabilita dal Parlamento avverrà automaticamente oppure se sarà necessaria una particolare disposizione >. Altro emendamento sostanziale è quello riguardante la durata del provvedimento. Com'è noto, l'art. 10 del decreto legge prevede che l'imposta cessi di essere applicata a due anni dalla sua entrata in vi gore, ossia il 25 febbraio 1966. La commissione ha ritenuto oggi di abolire tale norma; ciò allo scopo di evitare che si verifichi un < fermo delle vendite» all'approssimarsi della scadenza Come si è già osservato. Il dibattito è stato lungo e in alcuni momenti piuttosto acceso. In mattinata si era cominciato con due richieste dei senatori Bosso (pli) e Bertoli | (pei) intese a conoscere dal ministro delle Finanze il significato delle dichiarazioni rese ieri alla stampa dal sotto jsegretario alle Partecipazioni statali Donat Cattin. fremei- Ioni ha risposto che ciascuno è libero di esprimere valutazioni personali su qualsiasi provvedimento, ma che il pensiero del governo è quello contenuto nel disegno di legge di conversione scttoposto all'esame delle Camere, Analogo giudizio sulle dichiarazioni dell'on. Donat Cattin è stato espresso negli ambienti del ministero di via Sallustiana, dove si è fatto rilevare che il ministro delle Partecipazioni Bo già aveva espresso in Consiglio dei mi-nistri ampie riserve circa leconseguenze che i provvedimenti adottati avrebbero potuto avere per l'Alfa Romeo; la fabbrica di automobili controllata dal gruppo Iri, che — con la sua produzione prevalentemente orientata verso le medie cilindrate — avrebbe maggiormente risentito della progressività della nuova imposta. Dopo di ciò, il ministro Bo non era più ritornato sull'argomento, né aveva autorizzato chicchessia a farlo in suo nome. Passati a discutere il contenuto del provvedimento, i commissari di opposizione hanno subito sollevato obiezioni, soprattutto il senatore liberale Bosso. Da parte della maggioranza si è allora risposto proponendo varie formule alternative a quelle del decreto legge, tutte intese a rendere le aliquote meno pesanti. Il senatore Roselli (d.c), facendo riferimento al carattere strettamente tecnico assunto dal dibattito, ha proposto, a questo punto, la nomina di un sottocomitato ristretto per la ricerca della formula algebrica più adatta a consentire la utela dell'industria automobfc istica italiana nei confronti di quella straniera. Ma la proposta cadeva e la riunione v«vniva sospesa per il pranzo. Sembrava che i commissari potessero, alla ripresa pomeridiana, giungere facilmente in porto. La proposta Magliano pareva ormai destinata ad avere via libera quando, in base a calcoli aggiornati, fornitigli dal suo ministero, Tremelloni faceva osservare che una ri. luzione di quasi il trenta per cento, come quella suggerita (|ai relatore Magliano, sarebbe stata insostenibile per l'Hì- rario. A questo punto si pensava che non ci fosse più nulla da fare e che tutto fosse rinviato a domani. Invece, una formula — evidentemente tenuta di riserva — saltava fuori. Qualcuno ne illustrò l'efficacia anche ai fini di contenere la concorrenza fatta da alcuni modelli di produzione estera. In tale formula, infatti, si dà gran peso al fattore « ingombro >, con vantaggio quindi per le vetture nazionali, generalmente più « compatte >. La situazione d'incertezza creata nel mercato automobilistico dalla modifica del decreto legge del 23 febbraio rende necessaria una sollecita approvazione definitiva del nuovo testo. Il Senato comincerà a discutere in aula i tre provvedimenti anticongiunturali a partire da lunedi prossimo. Arturo Barone .MARCA E MODELLO Fiat 500 Fiat 600 Fiat 1100 Fiat 1300 Fiat 1500 Fiat 2300 Alfa Romeo Giulietta . Alfa Romeo Giulia T.I. AUa Romeo 2600 . . . Lancia Fulvia . . . Lancia Flavia 1500 . . Lancia Flavia 1800 . . Lancia Flaminia . . . Simca 1000 Volkswagen 1200 . . . Volkswagen 1500 . . . Opel Kadett Taunus 12 M Ford Cortina .... Renault R8 Mercedes 220 Tji 93a Tassa •reto legge proposta dal concordata vnriRyinno 123-2-1964 relatore deflnitivam. Der""X"ie in lire) (respinta) in Commise. perceniuaie (in lire) (in lire) 31.500 22.550 27.580 — 12,5% 50.048 35581 40.895 — 18,4% 91.200 67501 j 73510 — 19,2% 117.918 83.030 i 88.410 — 25 % 126.550 91.659 94535 — 25,2'c 230.194 170.120 165.130 — 28,3' Ve 128.905 91.149 93.355 — 27,4% 176.300 120.691 114.155 — 35,3-; 383.100 226.800 235.380 — 38,Vi 136.710 93.550 93.730 — 81,8% 202.350 139512 ; 135.780 — 82.9% 226.800 156.352 149.690 — 33,1'. i 433.200 312.766 287.455 — 40 % 82.841 60.162 65.365 — 21,3% 88.068 70590 81.155 — 7,6', c 129.234 97.062 104.835 — 18.4% 88530 62548 67.970 — 22,3% 101.689 80.401 92580 — 95% 104.342 81.448 93.785 — 9,9% 86.549 63.266 71.160 — 75 % 403.000 286540 243590 — 39.1'.

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