Ordinata una superperizia per stabilire se il maestro di Voghera è innocente di Antonio Antonucci

Ordinata una superperizia per stabilire se il maestro di Voghera è innocente IIIIIIIIMnillllllllll IMIIIMIIMIII Hit MIIIIIIMItlllllllll Mlllllllt I M11] 11111(111 II I II 11 I Ej9 insegnante accusato d'avere ucciso ut» aiunno con uno schiaffo Ordinata una superperizia per stabilire se il maestro di Voghera è innocente Il processo rinviato al 24 marzo - La nuova, delicata indagine affidata al prof. Cattabeni, rettore dell'Università di Milano - Egli dovrà riferire se la morte del bimbo fu dovuta ad un trauma oppure alle precarie condizioni di salute - Respinta la richiesta di porre in libertà provvisoria l'imputato: il maestro sorride ma ha gli occhi arrossati dal pianto (Dal nostro inviato speciale) Pavia, 10 marzo. Il processo a carico del maestro di Voghera, Angelo Pollini, imputato di omicidio preterintenzionale nella persona del suo alunno Giovanni Battista Dalera, di 11 anni, è stato rinviato a martedì Si marzo, data la necessità di procedere a una superperizia per accertare la causa, o le cause, della morie del bambino. Il rinvio a giudizio del Pollini, comportante lo stato di arresto, partiva dal presupposto unico di un'emorragia cerebrale che sarebbe stata provocata da c ujio schiaffo» t'nfcrto dal maestro allo scolaro. In sede dibattimentale questo < schiaffo > non è emerso ed è balenata anche l'ipotesi, come vedremo, che l'emorragia cerebrale, invece di essere la causa determinante della morte, sia stata la conseguenza di altra malattia. Il presidente della Corte di Assise dott. Odorisio, ha incaricato il prof. Caio Mario Cattabeni, rettore dell'Università di Milano e titolare della cattedra di medicina legale, di prendere in esame tutti gli incartamenti processuali, comprese le precedenti perizie, e riferire se < ia morte del Dalera possa essere attribuita esclusivamente alla preesistenza di uno stato patologico non esclusa la preesistenza di una broncopolmonite; oppure se detta morte debba Invece essere attribuita ad un fatto traumatico con riferimento all'episodio verificatosi il 14 ottobre come risultante dagli atti processuali, in concorrenza e con la coincidenza delle condizioni generali del Dalera quali sono risultate dall'autopsia e dal dibattimento ». Nel pomeriggio, il « super perito » si è presentato in aula, ha ac- cettato l'incarico e ha prestato giuramento. L'udienza di questa mattina si era aperta con il perito di ufficio, prof. Antonio Fornati, direttore dell'istituto medico legale dell'Università di Pavia, in veste di testimonio. Egli aveva concluso la sua pe¬rizia con l'attribuire la mor- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiihii illumini con Pr°'e*<one dall'alto verso " basso. le dello scolaro a un'emorragia cerebrale interessante l'emisfero sinistro, che appariva ricollegabile a un trauma cefalico subilo pochi minuti prima dell'avvenuta emorragia. Il perito ammetteva, per altro, che l'emorragia stessa fosse stata favorita da malformazioni vascolari congenite. Egli conferma le sue conclusioni, irte di terminologie tecniche che il presidente traduce sino alla più facile comprensibilità di tutti. Presidente — In sostanza, lei localizza che la violenza sia stata alla testa, dall'alto verso il basso, e di una certa entità. Perito — Escludo nel modo più assoluto che possa essere avvenuta in altra parte del corpo. Presidente — Di solito, in casi simili, si determina un rigonfiamento detto bernoccolo. Nel Dalera, c'era, oppure no? In caso affermativo, di quale entità? Questo bernoccolo non esisteva ma pare che, in linea scientifica, non sìa indispensabile. Segue una filza di domande del difensore dell'insegnante, avv. Mazzola, che riduciamo alle più essenziali. Avvocato — L'emorragia fu graduale o di blocco? Perito — Fu imponente. Non d'impeto ma progressiva- Avvocato — Il perito, nelle sue conclusioni, parla di uno o più colpi inferti c con una certa violenza » ma « di scarsa entità ». Non ci troviamo forse di fronte a una contraddizione di termini? H perito spiega che cosi scrivendo egli intendeva escludere che la violenza derivasse da uno « schiaffo » cioè da un colpo a mano aperta, il quale allargando la superficie attenua le conseguenze d'urto. Dovette esserci necessariamente un pugno o qualcosa di simile, sempre al vertice del capo to obbiettivato dall autopsia, Però l'autopsia ha pure ri- Avvocato — L'insegnante Bevilacqua ebbe a riferire che il Dalera era soggetto a frequenti mali di testa. Ciò non potrebbe essere ricollegato all'epilogo del 14 ottobre? Perito — Nulla di simile è sta- levato un complesso disordine polmonare, caratterizzato da una € epalizzazione rossa» che precede di poco quella grigia, tipica della morte per polmonite. L'emorragia cerebrale non avrebbe potuto derivare dalla polmonite stessa accelerando la finel Furono anche riscontrati diffusi focolai di leucociti. Perito — Il caso è assai raro. C'è dell'altro. Il Dalera era affetto da afasia (cioè era soggetto a perdere la voce), malattia che dipende da una lesione ai centri motori. Dove si trovano questi/ e a e , e e e i i a a , a Perito — Nell'encefalo sinistro. Avvocato — Quindi dalla parte emorragica. Perito — Sì. Avvocato — Il perito afferma pure che la lesione fu dovuta a un contraccolpo o compressione dall'alto verso il basso della massa cerebrale. Può questo avvenire senza che la parete cranica sia curvata? Perito — Sì. L'altro difensore, avv. Ma. nusardi, fa una sola domanda. Il perito non ha sentito né i parenti né i compagni di scuola del defunto ma le sue conclusioni sulla salute del Dalera partono dalla premessa di « concordi affermazioni dei parenti e dei compagni di scuola » secondo i quali questa salute era ottima. Ora in fase dibattimentale queste « affermazioni » sono state « concordi » soltanto per affermare l'opposto. Il bimbo era tuffaitro che sano. Ne dovrebbe conseguire che la perizia, essendo partita da una premessa erronea, non possa far testo di giudizio. Il prof. Cesare Calogero anatomo-patologo e consulente anm| mtecnico della difesa, sostiene\Pchiaramente la precedenza del- sla polmonite sul fatto emor- nragico. (tAllora il p. m. dr. Valdo Va- i mdi, estremamente perplesso,\Gosserva che si dovrebbero cchiamare agli atti le cartelle-zmediche del ragazzo per ve- dere se. come, quando e quan- to, si ebbero i suoi malesseri. wmentre per la circostanza <H rperizie opposte, si presenta Ginevitabilità di una A'i<pe»-pcrHczia. La difesa si associa e chic |ide che il Pollini sia messo in (libertà provvisoria. La Corte,|idopo circa un'ora di camera mdi consiglio, accetta la super¬ perizia ma non concede la libertà provvisoria per la quale sarebbe necessario cambiare il capo d'imputazione. Il maestro Pollini è affranto. Egli sorride, si dichiara gdmtcu€ innocente e tranquillo» ma, i suoi occhi sono gonfi di '«Hpgrime e. arrossati, evidente- j vmente da chissà quali pianti gnell'isalumento del carcere. Antonio Antonucci ztIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIH Il" MIMIM perito prof. Caio Mario Cattabeni in aula a Pavia durante l'udienza di ieri

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