Due sposi siciliani arrestati ad Asti per il giovane accoltellato a Carnevale

Due sposi siciliani arrestati ad Asti per il giovane accoltellato a Carnevale Forse svelato il mistero della brutale aggressione Due sposi siciliani arrestati ad Asti per il giovane accoltellato a Carnevale L'operaio venne ferito mentre tentava di difendere la moglie, schiaffeggiata da un gruppo di teppisti - La eoppia sospettata: lui è un manovale di 21 anni, lei ha 20 anni e sarebbe in attesa di un bimbo - Negano tutti e due: « Quella sera non siamo usciti di casa » (Dal nostro inviato speciale) Asti, 10 marzo. Dite giovani coniugi sono stati arrestali per l'accoltellamento di Carnevale che concluse un'aggressione di teppisti. La donna ha SO anni, è graziosa, aspetterebbe un bimbo. Il marito ne ha 21, è un siciliano alto e biondo, e queste caratteristiche hanno portato la polizia alla sua scoperta. Un mese sono durate le indagini, condotte con particolare zelo perché il brutale episodio aveva suscitato un vasto sdegno nella città. Ricordiamo il fatto. Il 9 febbraio, domenica di Carnevale, i coniugi Luigi e Maria Scaglione, di 2S e 27 anni, escono con gli amici Romano e Bruna Gaiardelli; gli uomini combinano di andare a fare una partita a boccette nell'antico circolo « Boschetto », di via Alfieri; le mogli li raggiungeranno un poco più tardi. Alle 21.30 esse sono sotto la sede del circolo- C'è poca, gente in strada, dal ricino cinema «Splendor» esce un gruppet to allegro e chiassoso di siciliani: tre uomini e due donne. Uno di loro ha un manganello di plastica e lo picchia con energia in testa alla Scaglione La giovane signora reagisce ed il « manganellatore » la schiaffeggia. Le grida della Scaglione e dell'amica, fanno accorrere alle finestre quelli ■del «Boschetto», i quali avvertono il marito dell'aggredì ta che gioca a boccette: «Ltiigi, hanno preso a schiaffi tua moglie ». Il giovane corre in strada, raggiunge gli assalitori. « Sentite, o mi dite chi è che ha schiaffeggiato mia moglie o vado a denunciarvi tutti in questura ». Lo circondano, lo tempestano di pugni, si difende come può, ma anche le donne picchiano come furie, poi lo Scaglione cade, colpito con una coltellata alla schiena. Fuggono gli aggressori, il ferito è caricato su una «600» e portato all'ospedale dalla moglie, una donna mite e gentile che ripete tra i singhiozzi: « Ma perché fanno queste cose, perché non lasciano la gente in pace? ». La prognosi è riservata: la lama — probabilmente quella di un coltello a scatto — è entrata sotto la scapola sini stra, si teme abbia leso il polmone. Successivamente la ra diografla esclude questo peri colo e la guarigione è di un mese. Il referto parla anche di ecchimosi e contusioni: pugni e calci arrivati da tutte le parti. Quest'aggressione stupida feroce in pieno centro della città ha suscitato indignazione e ha impegnato la polizia. Su un punto i testimoni erano d'accordo: gli assalitori erano siciliani. Impossibile dire chi di loro ha messo mano al coltello, ma quello che ha manganellato e schiaffeggiato la signora era un giovane sui cent'anni, alto e biondo. Un biondo caldo, quasi rosso. E' incominciato da qui il paziente lavoro di ricerca, del commissario Fusaro. I siciliani sono numerosi ad Asti, ma pochi sono alti e biondi, e la polizia li ha cercati nelle vecchie case del centro, nell'ex caserma di piazza Cagni dove sono alloggiate trecento famiglie d'immigrati, nei cantieri edili. In uno di questi ha trovato Angelo Antinoro, di Campofranco. Discretamente ha indagato sul suo conto ed ha raccolto elementi di calpevo- lezzo tali da indurre il sosti- stufo procuratore della Repub blica a spiccare mandato di cattura contro l'Antinoro e contro la moglie Salvatrice, anch'essa siciliana, di Milena. La polizia è andata stamane ad arrestare il marito nel cantiere, dove è manovale. E' andata a cercare ta moglie a casa, in via Garetti 16, ma la donna era fuori per compere: quando è arrivata carica di pacchetti, ha trovato gli agenti sulla porta. Negano tutti e due. «Quella sera — dicono — non siamo usciti di casa». La polizia non crede e li manda in prigione. Sono sposati da poco più di un anno e sembra che stiano aspettando un figlio. La donna ne avrebbe avuto la certezza soltanto in questi giorni. Dicono che sono due giovani tranquilli e che non si mtmqnpeqgfnss sono mai messi nei guai. Il marito è il tipo della ragazzata, ma non è giudicato elemento che possa arrivare a tirare di coltello. Comunque, uva coppia tranquilla in una domenica di Carnevale, tra amici fracassoni, può diventare troppo vivace e sconfinare nel teppismo: e questa è l'idea della polizia. Ora, si cerca di identificare gli altri aggressori, di individuare chi dei cinque ha accoltellato lo Scaglione. Cosa non facile, perché la polizia si muove sul terreno dell'omertà. Gli Antinoro negano tutto, i compaesani vicini di casa e compagni di lavoro non sanno nulla. «Non c'ero. Non ho visto. Non so... » sono le risposte disarmanti anche alle domande più innocenti. Luciano Curino Angelo Antinoro dopo

Luoghi citati: Asti, Campofranco, Milena