Forse stasera la sentenza per il maestro di Voghera
Forse stasera la sentenza per il maestro di Voghera Forse stasera la sentenza per il maestro di Voghera Il processo a Pavia - L'insegnante, accusato della morte di un alunno, si dice innocente - I suoi scolari lo difendono Riprende domani, per con -, n «Inderai forse in giornata. .1 j processo in Corte d Assise a ;carico di Angelo Pollini, di 48 Janni, il maestro elementare di Voghera imputato di omicidio preterintenzionale nella perso na del suo alunno Giovanni (Dal nostro inviato speciale) Pavla, 9 marzo, Battista Dalera," di" 11 ànni.~per averlo colpito al capo durante una lezione. j u fatto avvenne il 14 ottobre | dello scorso anno, o, per lo meno, fu dato come avvenuto in quel giorno, dietro semplice dichiarazione del ragazzo, già In 1stato di semi-incoscienza per ; emorragia cerebrale. Le parole ;del bimb0i raccolte e diffuse ]pel. vere da, genitorii destatoino un genso di ra(,capriccio, ^ maestr0 si proclamava inno istmi co leghi che da una quanti- .. .. r. . . . „ .... prima, e di incredulità generale, poi, non soltanto perché icente ma perché era circondato da stima generale sia da parte dei suol superiori che dei ita di genitori, i cui figlioli non si erano mai lamentati del loro i insegnante. L'autorità giudizia' ria apri egualmente un'inchie!sta, e, date le confuse dichiai razioni di alcuni scolari, volle che luce piena si facesse con i pubblico processo. La prima udienza si ebbe sajbato alla Corte d'Assise di Pa]via, presidente dott. Casimiro Odorisio, P.M. dott. Baldo Va- |di, difensori avv. Valerio Mazizola di Milano e Gino Malusardi di Voghera. La parte civile si era ritirata. Con accorata energia, il maestro Pollini ha ribadito ancora una volta nell'udienza di sabato le sue proteste di innocenza, estesa alla sua intera Ivita di insegnante. Egli non Ia veva mai P>**iato nessun j ^lar^, ™^c^T.«-° ta. Nel caso specifico, si era limitato a stimolare con un dito al viso il ragazzo affinché rispondesse comunque alle sue domande, dato che se ne stava imbambolato e come assente. Il ragazzo era piuttosto tardo nell'apprendere, al punto da frequentare la terza elementare a undici anni. Alle proteste dell'imputato fecero coro i bambini della scuola. Tutti quanti affermarono che il maestro non aveva dato «scappellotti» alla nuca, ma soltanto « schiaffettini », al massimo con tre dita. In caso diverso ne avrebbero sicuramente parlato ai loro genitori quel giorno stesso, mentre nessuno ne fece cenno, secondo le deposizioni fatte sotto giuramento da padri e madri. Dalle testimonianze di sabato è pure emerso che il Dalera, in contrasto con l'affermazione di suo padre, che lo ha definito «sanissimo», era di salute estremamente malferma, e ciò da gran tempo. La mat- tina del 14 ottobre non aveva partecipato alla ricreazione «perché si sentiva male». Giovanni Battista perdeva frequentemente sangue dal naso; le ripetute bocciature a scuola furono dovute anche alle frequenti assenze per malattia. E' su questa circostanza — Io stato di salute del piccolo — che si affronteranno domani i periti delle due parti. Se 11 Dalera fosse stato davvero «sanissimo», il colpo o i colpi alla testa da lui ricevuti avrebbero dovuto avere una violenza eccezionale per poterne determinare la morte; e non è certamente questo il caso, né morale né materiale, del maestro Pollini. ~ »
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