Oggi in Assise il maestro di Voghera accusato per la morte di un alunno

Oggi in Assise il maestro di Voghera accusato per la morte di un alunno Oggi in Assise il maestro di Voghera accusato per la morte di un alunno Il processo a Pavia - L'insegnante (49 anni) è imputato di omicidio preterintenzionale - Avrebbe dato uno schiaffo in testa allo scolaro undicenne - Il giorno dopo il ragazzo spirò (Dal nostro corrispondente) Pavia, 6 marzo. Angelo Pollini, di 49 anni, il maestro vogherese accusato di aver provocato con uno schiaffo la morte di un suo scolaro, Giovambattista Daterà, di 11 anni, comparirà domani mattina davanti ai giudici della Corte d'Assise di Pavia. L°. vicenda della quale è protagonista l'insegnante risale al 13 ottobre 1963. Secondo le indagini condotte dai carabinieri, quella mattina nella terza elementare delle scuole « Dante Alighieri » di Voghera, il maestro interrogò l'alunno su alcune regole di grammatica. Il Dalera, a quanto sembra, non seppe rispondere, ed il maestro per punirlo gli avrebbe dato — secondo l'i :cusa — uno schiaffo sulla testa. Pochi minuti dopo il ragazzo si accasciò sul banco e fu fatto accompagnare a casa. La mattina seguente. Giovambattista morì all'ospedale, senza aver ripreso conoscenza. I compagni di classe dappri¬ ma furono concordi nell'accusare il maestro, il quale negò sempre, e nega tuttora, di aver dato lo schiaffo mortale. I ragazzi parlarono anche di pugni e di altre insolite punizioni. Presto però le cose si ridimensionarono: alcuni dei piccoli ritrattarono, altri dissero di non ricordare bene come fossero andate le cose. La popolazione, in un primo tempo assolutamente colpevolista nei confronti dell'insegnante, ben presto gli riconfermò la sua fiducia (il Pollini è considerato un ottimo insegnante). Alcuni genitori si sono tassati volontariamente per consentire la creazione di un collegio di difesa. In carcere, l'insegnante ha ricevuto decine di lettere, tutte di stima e di solidarietà L'istruttoria è stata conclusa in breve tempo. La morte del ragazzo avvenne, come abbiamo detto, il 14 ottobre 1963; le indagini, avviate da un esposto del padre di Giovambattista, si conclusero l'8 gennaio, quando il maestro fu arrestato sotto l'accusa di omicidio preterintenzionale ed incarcerato prima a Voghera e poi a Pavia, sede del processo. Il prof. Antonio Fornari, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Pavia, confermò in una perizia d'ufficio che la causa della morte del Dalera era da « t'dentificare in una emorragia cerebrale interessante l'emisfero sinistro. La morte appare ricollegabile, con rapporti causa ed effetto, ad un trauma cefalico subito dal Dalera pochi minuti prima che si instaurasse la sindrome emorragica ». ì genitori del ragazzo si sono costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Mo rini e Meardi di Voghera. La difesa è rappresentata dagli avvocati Manusardi, di Voghera e Mazzola, di Milano. Presiederà la Corte il dott. Casimiro Odorisio, lo stesso magistrato che diresse il dibattimento nel processo Verdirame. g. n.