Solo uno dei cinque notai condannato per falso a Novara

Solo uno dei cinque notai condannato per falso a Novara Solo uno dei cinque notai condannato per falso a Novara A due anni e un mese di reclusione - I suoi difensori ricorrono in appello - Gli altri, assieme con un impiegato, assolti con varie immuta (Dal nostro corrispondente) Novara, 6 marzo. Solo uno dei cinque notai processati per falso ideologico, il dott. Giovanni Cabizza, di Borgomanero, è stato riconosciuto colpevole e condannato dal Tribunale. Tutti gli altri, e con essi l'impiegato di unr. studio notarile, sono stati assolti con formule diverse. AI notaio Cabizza erano contestati ben ventun episodi di falso ideologico: avrebbe autenticato la Arma su atti di vendita di auto, dichiarando di aver identificato le persone, che avrebbero poi apposto la firma in sua presenza. Ciò, secondo i giudici, non rispondeva al vero, almeno per alcune pratiche. Di qui la condanna: due anni e un mese di reclusione, l'interdizione per due mesi dall'esercizio della professione e il pagamento delle spese processuali. Un anno della pena detentiva è stato condonato Il notaio Francesco Corsico. da Novara, e il notaio Emilio Ceretti, da Intra, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Il Corsico era accusato di una sola falsificazione, il Ceretti di due, ma nel dibattimento hanno dimostrato che gli atti in contestazione ebbero tutti i crismi della legalità. 11 notaio Mario Rinaldi, di Arme¬ no, che non è comparso al processo perché ammalato, è stato assolto per insufficienza di prove. Esaminando le due autenticazioni ritenute Irregolari e delle quali era accusato il notaio Mario Barbero, di Novara, i giudici hanno ritenuto che per quella a firma Sergio Nobili il fatto non sussiste e che per quella a firma Mario Banafe il fatto non costituisce reato. Con la formula più ampia, quella cioè di non aver commesso il fatto, è stato infine assolto l'impiegato Angelo Mittino, che doveva rispondere di concorso in falso ideologico in novantun atti di compra-vendita. La tesi difensionale, secondo la quale il Mittino era soltanto un impiegato che predisponeva gli atti e che le autenticazioni erano firmate dal suo datore di lavoro, il notaio Magistrini, ora defunto, è stata accolta. I giudici, dopo l'ultima arringa defensionale dell'avv. Vladimiro Sarno, erano rimasti in camera di consiglio per circa un'ora. Contro la sentenza i difensori del notaio Cabizza hanno interposto appello. Non è del tutto improbabile il ricorso anche del P.M. p. b.

Luoghi citati: Borgomanero, Intra, Novara