Un antichissimo cataclisma spezzò in due parti la Luna?

Un antichissimo cataclisma spezzò in due parti la Luna? Un antichissimo cataclisma spezzò in due parti la Luna? L'audace ipotesi attende una conferma definitiva ■ Secondo essa il nostro satellite, miliardi di anni fa, ruotava in senso contrario all'attuale e andò sempre più avvicinandosi alla Terra • Ad un certo momento, per una legge fisica, si ruppe in due grossi frammenti: uno ricadde sul nostro pianeta, l'altro è la Luna che conosciamo E' palesemente in atto iota sorta eli ripensamento, perquel che riguarda le impresespaziali. Se si trascura quan- nidfo di Afo/ioroi-icic, dal no- ({el sismologo crcat0 An_drija Mohorovicic. che la sco-pr, nel lg09 si vuol saperese c-è moita differenza fra lapnrte più superficiale eiellarena e quello sottostante. Al-ja fine gli scienziati finirannoper esplorare in due direzioni: rerso gli spazi cosmici e verso l'interno dello Terra. Sull'origine e sulla storiarisposta A tutt'altroto eli affascinante pm esservi ael atterrare sulla Luna o su Marte e si pone la domanda: <Qual è il miglior mollo eli conoscere più fatti riguarelo all'origine elei sistema solareì » lei che unanime. Molti geologi pensano che è. più. facile e più utile trivellare la Terra; e in realtà, mentre geologi sovietici stanno per iniziare perforazioni incinque diversi luoghi del loropaese, quelli degli Stati Uniti incominceranno ad attuare il famoso progetto Mohole: un sondaggio di qualche chilome- tro oltre il fonilo dell'Oceanoper raggiungere la zona situa-ta fra la crosta e il mantelloterrestre, chiamata disconti- Ideilo. Terra e della Luna, an-ltche oggi non si sa molto. E'\c\uno dei misteri del sistema pla-ìe netario che sarà elifficile ri-\csolvere con assoluta certezza.\iMa le ricerche a cui abbiamo oaccennato ci daranno almeno[dun principio di soluzione bo- osato su fatti sperimentali. fChe la Luna sia un satel-'L ; ;Irf, di recezione, anzi unico [s\'wtevole distanza, pari a 60 in tutto il sistema solare è eri-imelente, soprattutto per due ra-\sgiani: la sua mosso, che è.\dun'importante frazione eli quel-\°la terrestre (1/S1), e la supsvolte il raggio della Terra. l\ssatelliti «normali» degli altri\zpianeti non solo hanno ma.s.se'pcomparativamente molto più vipiccole, ma si trovano anche aj ìdistanze molto minori, al mas-> \simo 26 raggi. Quindi la Luna,\ \più, che un satellite, si deve] consielerare una specie eli un' fratello minore della Terra. I Una recente teoria parte j proprio eia questa ipotesi per, spiegare la formazione delta Terra e dello Luna. La Luna] sarebbe stata una volta un' pianeta del Sole come la Ter-j ra, ma poi fu catturato dal quest'ultima, si ruppe e circo, metà della sua materia emide sulla Terra formando i continenti. Almeno così sostiene Hannes Alfven, famoso scienziato sveelese, direttore dei laboratori di fisica de! Regio Instituto Tecnologico eli Stoccolma. Egli ci fa anche sapere che lo spunto iniziale per le sue idee gli venne da un lavoro di un astronomo dilettante, professore in un ginnasio femminile di Hannover. H. Gerstenkorn, questo è il suo nome, pubblicò nel 1955 negli Zeitschrift fiir Astrophysik (una nota rivista scientifica teelesca), dei calcoli sul modo con cui lei Terra avrebbe catturato il pianeta che eloveva originare la Luna, costrìngen- (dolo a girare in un'orbita mol lf0 tcCentrica e retrograda. Questi calcoli di Gerstenkorn » ,arono jnossert.QrJi flnché [qualche anno dopo non capi¬ tarono sotto gli occhi di Alfven che ne comprese l'importanza e li sviluppò. La teoria sostiene che allora la Luna si muoveva ntorno allei Terra in direzione opposto a r/uella eli oggi e a distanza più ravvicinata, e che o poco a poco il giuoco delle forze gravitazionali spostò la Luna sopra i poli invece che sopra l'equatore. Sulla Terra mnree spettacolari alte fino a s chilometri facevano il giro del 9lobo in sei ore, < smeri°limHÌ0 »• Per cosi dire- la perficie terrestre; un'altra conseguenza fu che In Terra prese a girare nella stessa, dire zinne tlella Luna. A quel tem po il nosfro satellite era due volte mù granile di oggi e do- minoro il cielo; ma l'evento pili drammatico si ebbe quando, avvicinandosi con orbite sempre più strette alla Terra, la Luna raggiunse il cosiddetto < limite di Roche ». In quel momento la distanza fra i due corpi celesti fu cosi piccola, che le maree divennero come tremendi colpi di maglio: se eia una parte devastavano il nostro pianeta, dall'altra finirono pei mandare in pezzi la. Luna. Allora una metà di essa, cadde sulla Terra, a formare non solo i continenti, ma lei' crosta intera; la. guai cosa spiegherebbe perché la densità della crosta differisca da quella della materia terrestre sottostante (ammesso che le ricerche del tipo Mohole, confermino tale diversità). . La suddetta teoria spiegherebbe anche i molto discussi crateri lunari, nonché le polveri e le meteore che seguitano ael arrivare sulla Terra. Infatti quando la Luna primitiva si ruppe, se la maggior parte dei frammenti caelele sulla Terra, altri esplosero nello spazio e ricaddero sulla Luna medesima formandovi i crateri, altri rimasero in orbita^ e eli tanto in tanto piovono giù come meteore. Si spiegherebbe pure, e in maniera semplice e originale, la recente scoperta di composti organici e di fossili in alcuni meteoriti. La scoperta è ancora dubbia; comunque, invece di pensare a forme eli vita extraterrestri, si potrebbe supporre che questi meteoriti una volta appartenessero proprio alla Terra. Quando la Luna si ruppe, il terribile bombardamento di materiale lunare può avere, scagliato nello spazio e anche sulla Luna frammenti di superficie terrestre con tracce eli vita. A quell'epoca, forme primitive di vita erano sicuramente piò nate e prospere sulla Terra. Margherita Hack Primo astronomo «M'Osservarono di Merat*

Persone citate: Alfven, Hannes Alfven, Luna, Margherita Hack, Roche

Luoghi citati: Hannover, Stati Uniti, Stoccolma