Arrestati i due autori del colpo e ricuperati gioielli per 6 milioni

Arrestati i due autori del colpo e ricuperati gioielli per 6 milioni Pronta risposta della polizia al furio di corso Regina Margherita Arrestati i due autori del colpo e ricuperati gioielli per 6 milioni Il buco era stato aperto dal fratello di un dipendente del vicino elettrauto - Catturato dopo un inseguimento sui tetti di un quartiere della barriera di Francia Altra fulminea impresa col cric in un'oreficeria Alle 11 di ieri, venti ore dopo il furto con il sistema del «buco » nell'oreficeria di corso Regina Margherita, la squadra mobile ha arrestato i responsabili del colpo, ed ha ricuperato la refurtiva. Gli imputati sono Edmondo Colognese, 27 anni, corso Sebastopoli 238, e Antonio Cazzola, 26 anni, via Vipacco 27. L'operazione è alata compiuta dal brigadiere Viglione e dagli agenti Jannotta e Rolfo. Interrogando i garzoni dell'elettrauto attiguo alla gioielleria, dove 1 ladri avevano praticato il foro nella parete, gli agenti avevano scoperto che uno dei lavoranti è fratello di Edmondo Colognese, ricercato per furti compiuti negli ultimi mesi. II garzone dell'elettrauto risultava completamente estraneo al fatto, ma gli agenti si mettevano alla ricerca di Edmondo. Rintracciavano e pedinavano la sua amica, Giovanna L., 24 anni, sposata: una bella commessa, lino a poco tempo fa, di ;on grande magazzino del ;£ep>. Irò. Ieri mattina la giovane, usciva di casa e con un taxi Sl faceva accompagnare ravvia' Vipacco 27. Entrava in un al loggio del piano rialzato, aveva con sé una valigetta ricoperta di stoffa rt scacchi. I tre agenti suonavano alla porta: si apriva uno spiraglio ed essi scorgevano il volto di Edmondo Colognese, ma costui capiva di essere in trappola, lanciava una imprecazione e sbatteva l'uscio. Il brigadiere restava di guardia alla porta, gli agenti Rolfo e Jannolta si precipitavano In cortile, in tempo per vedere il Colognese scavalcare con un acrobatico balzo un muro e fuggire sui tetti di un'autorimessa Lo Jannotta gli si lanciava dietro gridando: « Al ladro, al ladroi ». L'inseguimento proseguiva di tetto in tetto tee ne sono parecchi, in vìa Vipacco. l'uno accanto all'altro) mentre la genie si affacciava alle finestre per vedere che cosa stava accadendo. In via Rieti il Colognese si calava in strada, ma cadeva tra le braccia degli agenti che stavano compiendo un giro attorno all'isolato su una camionetta. Veniva ridotto all'impotenza dopo violenta colluttazione. Il brigadiere Viglione era en- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii trato nell'aUoggio del piano rialzato, di proprietà di Antonio Cazzola, 26 anni, che era assente. Gli agenti si appostavano e un'ora più tardi il Cazzola telefonava alla moglie: «Sono in un bar di corso Casale. Lì come va? ». La donna era costretta a rispondere che tutto andava bene; così, pochi minuti dopo, il brigadiere Mare lo arrestava. Nell'alloggio è stata trovata quasi tutta la refurtiva. Mancano pochi pezzi, che si presume siano stati affidati a un terzo complice, Ferdinando Guida, 30 anni/ il quale ieri si è presentato in un bar della collina lasciando un pacco in deposito. Nel pacco c'erano alcuni gioielli, che la polizia ha sequestrato. Il Guida è ricercato. L'amica del Colognese, estranea al fatto, è stata rimandata a casa. La valigia che aveva portato in via Vipacco. conteneva, indumenti del giovane: alla polizia ha confessato che si apprestava a fuggire con 11 Colognese. — Gli assalti alle gioiellerie si ripetono con un ritmo allarmante. Ieri alcuni malviventi hanno preso di mira un piccolo negozio in corso Vercelli, saccheggiandolo sotto gli occhi di numerosi passanti. Al n. 92 c'è l'oreficerìa della signora Clementina Bechis vedova Ferrerò, dì 67 anni. Un locale modesto, con una vetrina che espone monili di non grande valore: anelli, braccialetti, collanine per una clientela popolare. Da quando le è morto il marito e il figlio Ferdinando, trentasettenne, ha aperto un'altra oreficeria in via Montero- sa 81, la signora Clementina ha trasformato in abitazione la retrobottega. Un anno addietro, aveva già subito un furto: un ladruncolo si era fermato davanti al negozio, aveva appoggiato la motooicletta al muro lasciando il motore acceso, era sgattaiolato dentro arraffando dalla vetrina una manciata di gioielli, per 150 mila lire. Per evitare altri tiri analoghi, la proprietaria aveva fatto isolare la vetrina dall'interno mediante un cristallo. Questa volta 1 ladri hanno invece agito dalla strada, con il solito sistema del cric. Pochi minuti dopo le 17 si è accostata al marciapiede una « Giulia » targata Milano 830600, con quattro giovani a bordo. Due sono balzati a terra, avvicinandosi alla vetrina. Mentre uno mandava in frantumi il cristallo con un violento colpo di cric, 11 complice infilava le mani nella breccia impossessandosi di due « plateaux » di monili, valore circa 400 mila lire. Prima che qualcuno potesse intervenire, erano già risaliti in macchina fuggendo in direzione dell'autostrada. La signora Bechis era nel retro, quando si precipitò sulla soglia l'auto stava già scomparendo. Un testimone della fulminea scena si lanciò all'inseguimento con la sua utilitaria, ma in pochi attimi perdette di vista la « Giulia ». Migliore fortuna non ebbe un brigadiere dei vigili motociclisti, che transitava nei paraggi : le indicazioni dei passanti sul colore della macchina e sulla direzione che aveva preso gli fecero perdere tempo, indirizzandolo su una pista sbagliata. Dalla questura accorsero II dott. Bonsignore, della « Mobile », e due equipaggi. Dei ladri si erano ormai perdute le traoce. La « Giulia » non era andata molto lontano : la rintraociarono mezz'ora dopo 1 vigili urbani, nei pressi del loro Comando. Era stata abbandonata sul Lungodora Savona, sul sedili c'erano due panini imbottiti: uno intatto, l'altro sboo- concellato. L'auto risulta rubata. Edmondo Bolognese si ribella agli agent suo complice, Antonio Cazzola

Luoghi citati: Francia, Milano, Savona