Gli otto capi di imputazione contro il prof. Felice Ippolito

Gli otto capi di imputazione contro il prof. Felice Ippolito ECCO IL TESTO DEL MANDATO DI CATTURA Gli otto capi di imputazione contro il prof. Felice Ippolito Il magistrato gli fa colpa di aver amministrato i fondi del Cnen «con predominio assoluto, dopo aver eliminato ogni attività degli organi direttivi e di controllo» - Falsificò i bilanci per occultare la vera situazione economica dell'ente, distrasse forti somme a profitto proprio e di persone amiche - Pagò stipendi a dipendenti che non aveva mai assunto (Nostro servizio particolare) Roma, 4 marzo. Sono stati resi noti questa mattina gli otto capi rii im. putazione formulati dalla Pro cura generale della Corte d'Appello nei confronti del prof. Felice Ippolito, arrestato ieri sera nella sua abitazione di via Ximenes 12 e trasferito al carcere giudiziario di Roma. Il primo riguarda il reato di falso continuato in atti pubblici — artt. 479 e 81 c. p — perché, quale segretario generale del Cnm e poi del Cnen, limitò ogni efficiente attività degli organi direttivi e di controllo e consegui il predominio assoluto dell'ente, determinando la omissione di alcune . registrazioni e conseguendo l'annotazione di registrazioni, non corrispondenti al vero, in libri contabili e nei bilanci. Particolarmente si attribuiscono a Ippolito i seguenti fatti: a) di aver determinato la omessa registrazione della somma di 28 milioni di lire, ricevuta dal 1958 al 1962 dalla Banca Nazionale del Lavoro sotto il titolo di fondo di assistenza, ma in effetti come importo di ulteriori interessi sui contributi dello Stato che, ammontanti a miliardi di lire, venivano prelevati dalla Teso reria provinciale per essere versati abusivamente in deposito di conto corrente sulla detta banca. Il secondo capo di imputazione riguarda il reato di peculato continuato — artt. 314, 81, 61 n. 7 c. p. — < perche, nel la indicata qualità di segretario generale e nell'abusivo esercizio del detto predominio assoluto si appropriava dell? seguenti rilevanti somme di denaro (complessivamente lire 74.505.177) e delle seguenti co se specifiche di proprietà del l'ente. Precisamente: a) lire 28.440.604 del capo primo: di questa somma si tratteneva 4 milioni, il resto lo usava a favore di altri, come nei capi di imputazione n. 4 e 5: b) lire 30 milioni, il 24 ot tobre 1962, quale preteso e, comunque, non dovuto dall'ente, anticipo previdenziale assicurativo; e) lire 10.307.169, il 7 marzo 1963, quale pretesa integrazione del trattamento previdenziale assicurativo, che si assumeva dovuto alla data delle dimissioni del 28 febbraio 1963 e che, invece, non spettava — tanto meno nella somma riscossa — perché l'imputato, pur nominato consigliere dell'Enel, continuava a prestare servizio presso il Cnen con le stesse funzioni e con quasi la stessa retribuzione (lire 1.076.666 mensili) sotto la speciosa, elusiva, forma dell'incarico. Il terzo capo di imputazione contesto, un secondo reato di peculato continuato perché, nella sua qualità di segretario generale del Cnen, al fine di assicurarsi la continuazione del rietto predominio assoluto, distraeva somme rilevanti di denaro in danno dell'ente e a profitto economico di molti dipendenti, nonché di molte persone nominate consulenti legali o consulenti tecnici. Precisamente « assumeva, a seguito di segnalazioni varie, numerosi dipendenti, non tutti necessari od utili e comunque non proporzionati al disposti contributi statali, per cui alla data del 31 ottobre 1962 i dipendenti del Cnen raggiungevano il numero di 2402, (ben 72 nel suo gabinetto e segreteria particolare) per un importo annuo di circa 7 miliardi e mezzo di stipendi, cui si aggiungevano le lire 22.145.360 corrisposte a vari consulenti legali e lire 350 milioni corrisposte a vari consulenti tecnici. In particolar modo distraeva: a) la complessiva somma di lire 1.946.132, che corrispondeva: per lire 650 mila dal 1° luglio 1962 al 31 luglio 1963, a preteso titolo di compenso per consulenza, a Enrico Morìchelli che non aveva mai effettuato consulenze; per lire 621.692, sotto il preteso titolo di stipendio e trattamento di quiescenza relativi al periodo 1° marzo-I" luglio 1963, ad Antonio Sabini, che non aveva mai assunto servizio; per lire 674.440, quale preteso stipendio e trattamento di quiescenza, relativi al periodo 1" aprile-15 settembre 1963 a Mario Manetti, che aveva prestato servizio di autista alle dipendenze di persone estranee al Cnen; b) la somma di lire 4 milioni 500.000, di cui ordinava la corresponsione per lire un milione, all'ing. Alberto Belliazzi e per lire 3 milioni e mezzo all'ing. Aldo Forcella, a titolo di stipendi per un periodo di tempo successivo a quello delle date dimissioni (rispettivamente 1° ottobre 1962 e 1" gennaio 1963) e delle regolari, complete, effettuate liquidazioni; e) la somma di lire 1 milione 496.373 che corrispondeva per rimborso di viaggi, estri nei al Cnen, a Guido Botta dir* 518.075), al prof. Gaetano Arangio Ruiz (lire 289.727) e al rag. Edoardo Ernesto Citterio (lire 688.571); dì la somma d1 lire 104 milioni 300.000 che corrispondeva dal 3 luglio 1962 al 28 agosto 1963 a vari dipendenti come preteso e non dovuto anticipo su! trattamento di quiescenza e di previdenza. Il quarto capo d'imputazione riguarda ancora il peculato continuato « perché, nella detta qualità di segretario generale e per il profitto personale di cui al capo precedente, distraeva le seguenti rilevanti sommo dell'ente per devolverle ad alcuni convegni, alla stampa di alcuni libri e agli abbonamenti di giornali, riviste e pubblicazioni, che avevano fini ed obiettivi del tutto estranei a quelli del Cnen. Precisamente distraeva: a) la somma di lire 24 milioni 551.5144, che corrispondeva per lire 16.050.988 (di cui vennero restituite lire 15 milioni 714.317), quale anticipo alla direzione della Fiera di Bari per il convegno sulla « politica della Cee nei confronti dei paesi in via di sviluppo ». tenutosi a Bari il 7 e l'8 settembre 1961; per lire 4.541.816, (di cui furono restituite lire 3 milioni), quale anticipo alla presidenza del Cnel, per l'organizzazione del convegno di Napoli, tenutosi dal 30 novembre al 2 dicembre 1962; per lire 500.000 (restituite per intero), quale anticipo per l'organizzazione del convegno « Table ronde de l'Europe », tenutosi nel dicembre 1961; per lire 250 mila a Sergio Manacorda come parziale rimborso del convegno « Nuova Resistenza », tenutosi nel settembre 1962; per lire 1.500.000, i! 31 luglio e il 10 settembre 1962, al « Centro italiano di ricerche e documentazioni », come contributo ai convegno « La strumentazione democratica della programmazione », tenutosi il 15 e 16 settembre 1962 a Roma; per lire 1.708.710, come spese di stampa relative alle pubblicazioni per il suindicato convegno di Bari « La politica della Cee nei confronti dei paesi in via di sviluppo»; b) la somma di lire 5.700.000 che corrispondeva alla dottoressa Ebe Flamini il 13 marzo 1963 per il « Movimento collaborazione civica » (lire 1 milione); al dott. Adolfo Annesi il 13 e il 19 febbraio e 1*11 luglio 1963 per « Quaderni rii cronaca politica» (lire 4 mi. lioni 500.000); alla ditta Publiaci il 24 marzo 1961 per collaborazione propagandistica alla stampa periodica della de (lire 200.000); c) la somma di lire 6 milioni, quale importo della combinazione e stampa a cura del Cnen dei seguenti libri: Barluzzi « La tariffazione elettrica », Gallo e Saba « I costi dell'energia elettrica », Svimez (Novacconino) «Settore energetico e politica di sviluppo »; d) la somma di lire 11 milioni che per lire 4 milioni si obbligava a versare al prof. De Caprariis (cui in effetti poi versava lire 3 milioni) per una monografia « Storia d'Italia dal 1946 » da offrire come strenna natalizia, e per lire 7 milioni si obbligava a corri spondeie, ed in effetti corri spondeva, alla Casa editrice « Cappelli » per l'acquisto di 1400 copie della raccolta degli scritti e dei discorsi del presidente del Cnen e ministro del l'Industria e Commercio on. Colombo: «Linee di una politica industriale»; e) la somma di lire 12 milioni 356.000 che usava per 200 abbonamenti al Mondo (lire 1 milione); per 124 abbonamenti sostenitori a « Quaderni di cronaca politica» (lire 1.866.000); per 73 abbonamenti alla « Documentazione italiana» (lire 5.840.000); per 80 abbonamenti a « Politica » (450.000); per 150 abbonamenti sostenitori a « Realtà del Mezzogiorno» (2.200.000); per 50 abbonamenti al quotidiano Ore 18 (lire 1 milione); /) la somma di lire 9 milioni quale iscrizione del Cnen come socio sostenitore per gli anni 1961, 1962 e 1963 dell'Associazione per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno (Svimez) ; g) la somma di lire 495.840, importo dell'acquisto di 166 cartelle in grana di foca nera da offrire in clono nel gennaio 1962 a giornalisti ed altre persone non identificate. Il quinto capo di imputazione riguarda il reato ili interesse privato continuato in atti di ufficio — artt. 324, 81 C. P. — perché, nella detta qualità e nell'esercizio del conseguito assoluto predominio dell'ente, direttamente o per interposta persona, prendeva un interesse privato in vari atti dell'ente stesso Precisamente: a) costituiva il 12 ottobre 1953 la società per azioni «Studio tecnico SDD» insieme con il padre prof. Girolamo Ippolito ed altri ventiquattro soci, con sede in Milano, e successivamente il 15 febbraio 1958 la società a responsabilità limitata «Studio tecnico SDD» insieme con il padre ed altri quindici soci, con sede in Roma, nonché il 20 febbraio 1960, insieme con il padre e con gli ingegneri Emilio Rampolla Del Tindaro e Antonio Di Penta, la società per azioni « Archimedes», quale capogruppo di altre nove società che, fra l'altro, sovvenzionavano l'« Archimedes » con un contributo accertato di lire 14.653.770; affidava ad alcune delle dette società (Vitro Italiana 1963, Arion, Vitro Italiana 1958. Ora e Vicopa, Studio tecnico SDD, del quale era anche socio, ed Athena che in effetti eseguiva alcuni dei lavori commissionati all'Arion e alla Vitro) la progettazione dei lavori — non tutti, peraltro, necessari od utili — per un importo complessivo di oltre un miliardo di lire (fino ad oggi liquidate 1.022.749.286), di cui venivano corrisposte lire 966.652.485; b) nominava collaudatori in corso d'opera l'ing. Emilio Rampolla Del Tindaro, socio promotore, consigliere delegato, presidente o vice presidente in quasi tutte le predette società, e l'ing. Giuseppe Amati, azionista e consigliere rii amministrazione dell'Athena e già appaltatore di lavori del Cnen per lire 740 milioni, corrispondendo al primo, nella seconda metà del 1962, live 3 milioni 960.465 eri al secondo, nell'aprile e nel dlcem bre 1962. lire 21.050.542; c) conferiva 11 1" ottobre 1960 incarichi di consulenza al cognato dott. Perusino Perusin", corrispondendogli la somma rii lire 700.000; d) distaccava presso la società Cogemi i dipendenti del Cnen Mauro Bronrii Roberto Gragnani, con rimborso al Cnen ilegli emolumenti loro spettanti rii lire 930 mila; e) eseguiva, dal 18 giugno 1960 all'll aprile 1962, numerosi viaggi all'estero (Oslo, Atene, Londra, Vienna, Bruxelles, Parigi) per conto, nello stesso tempo, del Cnen c delPArchimedes, ottenendo il pagamento di tutte le spese rii viaggio e rii diaria due volte, e cioè da entrambi i rietti enti ». // sesto capo d'imputazione riguarda ancora il peculato continuato — articoli 314 e 81 c. p. — perché in occasione delle progettazioni dì lavori di cui al capo preceden¬ te, commetteva le seguenti di- strazioni di somme. I Ippolito liquidava alla società | « Sdd » per la progettazione di| una rete idrica, di fognature | e di drenaggio, di cui alla let-;tera prot. 88563 del 21 aprile' SSJSSJ", 505?'7f' e cioè 'ire' 2.059.739 In più delle lire 3 m-Llioni pattuite e dovute; qui- dava, altresì, alla società i. . , ., ì« Arion » per la progettazio- ne dell'acquedotto, delle reti!di fognatura e del trattamen-jto di liquami domestici allaiRotondella, di cui alla lettera!di incarico 1/41004 dell'll giu¬ gno 1962, le richieste di lire 10 milioni, e cioè lire 1.295.170 in più di quelle pattuite e dovute; ed infine, in occasione della consulenza e progettazione per la nuova sede del Cnen. affidala con lettera 1/42193 del 28 giugno 1962 alla società « Arion a, liquidava a questa per la prima fase (semplice scelta del terreno) lire 5 mi lioni, e per la seconda fase lire 40 milioni; (l'ulteriore richiesta dell'* Arion » di lire 11.031.720 veniva disconosciti- ta, dopo 1 allontanamento del- l'Ippohto dal Cnen, dai tecni- ci di questo), mentre rincari- co era determinato dall'esnln- s.vo fine di attribuire un prò-11fitto all'» Arion», dato l'obiettivo di questa e l'esistenza nel Cnen di una divisione « Impianti e costruzioni », con 175 dipendenti di cui quattro dirigenti, nonché di uno specifico ufficio « Opere edili » con cinque geometri. Il settimo capo di imputa-, zione contesta il reato di abu-so continuato in atti ,Vuflicio\— artt. 323 e 81 c. p. — perché c| lnella suindicata qualità e nell'esercizio abusivo del detto predominio assoluto, procedeva, a trattativa privata senza alcun giustificato motivo, a numerosi contratti di ap paltò ed acquisto di materiali | per un importo di lire 1 mi- liardo 491.939.000 nel 1960-1961.; e di lire 2 miliardi 407.863.000 ; nel 1962-1963 ed, inoltre a mez-' ( 11m11 r i. r 1111111 : i ! r 1111 r i < 11 [ i f l 11, i ; < 111 j ze di licitazioni private tra determinate e quasi sempre identiche ditte da lui convocate, ad altri numerosi appalti, alcuni dei quali ammontan¬ ti, in effetti, ad oltre 1 miliar do di lire, ed indicati nel con- tratto di appalto per un im porto tenue che veniva poi aumentato con ulteriori atti di sottomissione ad ordini di lavoro vottavo capo di imputazioLe oontMta un mlovo re„tn ,. , . .. ,, „ ,. . '" >ìe<:,dnt0 "f'Z " B1 „" iiravato — artt. 314, 81, 61 n. • . . . . 7 C'P' ~ Perchc' nR1 rle»ai'rl1 <<?' contratti di appalto d. cu, al caP° cne Precede, commet- teva le seguenti distrazioni di somme rii denaro: a) della somma di lire 870 milioni per il Centro di Ispra. in favore della Comunità economica europea dell'energia atomica, ;n aggiunta delle spese di circa 5 miliardi e mezzo rii cui all'accordo 22 luglio 1959 fra il governo italiano e la detta Comunità ed in vio- lazione di specifiche disposi¬ zioni dei ministero delle Finanze e di quello dell'Industria; bì rii buona parte della somrna di lire 300 milioni che corrispondeva per lire 150 miUoni all'Immobiliare « Vulsa », in pe,sona dell'ing. Luigi Suvin| e per lire 150 milioni al1,Immoblnare «Agordat». in Pa]ese danno tlel CnGn ed ln un ingiusto profitto delle due persona dell'ing, Mario Guffanti, per la costruzione e la locazione per sei anni di 100 casette in località Cocquio di Sant'Anrirea et Carriana di Be- sozzo, da servire per i dipendenti dell'Euratom; contratti i cui patti si risolvevano in un società, poiché con la somma corrisposta a ciascuna rii esse il Cnen avrebbe potuto costruire le 100 case, divenendone proprietario, senza comunque pagare, in buona parte in anticipo per ogni appar- tamento, lire 500 mila annue, superiori di ben 300 mila alla somma che riteneva di dover chiedere all'Euratom. r. s. smcrddtcspae { l ? s i m : 1111111 ! 111 s 111 i 111 ; r 111 i 11 r 111 i