Cinque notai in tribunale per compravendite di auto

Cinque notai in tribunale per compravendite di auto Cinque notai in tribunale per compravendite di auto A Novara - Accusati di falso ideologico - Avrebbero redatto gli atti senza che i contraenti fossero presenti - Forse stasera la sentenza (Dal nostro corrispondente) Novara, 3 marzo. E' iniziato stamane al tribunale di Novara il procèsso contro cinque notai e l'impiegato di uno studio notarile accusati di falso ideologico in atto pubblico. All'udienza di stamane, non si è presentato il notaio Mario Rinaldi, di 66 anni da Armeno, che. ammalato, viene giudicato in contumacia. Gli altri, Giovanni Cabizza di 50 anni di Borgomanero, Francesco Corsico di 70 anni di Novara, Mario Barberi di 44 anni di Novara, Emilio Ceretti di 65 anni di Intra, e l'impiegato Angelo Mittino, di 57 anni di Novara, sono comparsi a piede libero. L'accusa che si muove loro è di avere attestato falsamente di avere identificato determinate persone in dichiarazioni di vendita e che costoro avevano firmato l'atto in loro presenza. Gli imputati in caso di condanna perderanno il diritto dell'esercizio della professione L'inchiesta prese le mosse quattro anni or sono da una denuncia anonima nella quale si accusavano i notai di gravi irregolarità. L'autorità giudiziaria faceva iniziare le inda gini, estese poi a tutti i notai della provincia di Novara. Per ciascuno veniva esaminata la attività di tre mesi: dal dicembre 1959 al marzo 1960. Pur limitata a questo breve periodo veniva accertato che più di cento atti pubblici riguardanti la vendita di automezzi o motociclette erano iwcbolari. Come è noto, la legge prescrive che per ogni trapasso dì proprietà deve essere redatto un atto notarile che i contraenti devono sottoscrivere in presenza del notaio. Le presunte irregolarità riguardano per l'appunto la presenza dei notai all'atto della firma da parte dei contraenti. Gli imputati avrebbero cioè convalidato un trapasso di proprietà senza neppure avere visto venditore e compratore. Di queste irregolarità, ne sono state rilevate una a carico del Rinaldi e del Corsico, due a carico del Barberi e del Ceretti, ventuno a carico del Cabizza e ben novantuno a carico del Mittino; quest'ultimo in concorso col suo datore di lavoro, il defunto notaio Francesco Magistrini. Tutti i notai interrogati stamane hanno negato qualsiasi irregolarità; soltanto il Mitti no ha ammesso di avere re datto, per ordine del suo datore di lavoro, alcuni atti di compra-vendita, atti che il notaio Magistrini, a quell'epoca infermo, regolarizzava giornalmente. I testi citati, quasi tutti parti in causa nei trapassi ritenuti irregolari, sono più di cento, e soltanto una parte è stata sentita oggi. Per quanto riguarda l'unico caso di contestazione del notaio Corsico, il venditore e l'acquirente di una motocicletta, contrariamente a quanto avevano dichiarato in istruttoria, hanno precisato che il notaio era presente all'atto della firma. Lo stesso hanno fatto i testimoni riguardanti i due casi in contestazione attribuiti al Ceretti. Per l'unico caso di cui deve rispondere il Rinaldi, il testimone ha dichiarato di non conoscere il notaio, e perciò di non poter escludere che fosse tra le persone presenti alla firma del trapasso. II processo proseguirà domani con l'escussione degli altri testimoni. In serata, o nella giornata di giovedì si avrà la sentenza. p. b.

Luoghi citati: Armeno, Borgomanero, Intra, Novara