Preti invita i lavoratori a moderare le rivendicazioni

Preti invita i lavoratori a moderare le rivendicazioni Preti invita i lavoratori a moderare le rivendicazioni Il ministro ha parlato al congresso della Uil - Se nel '64 la lira dovesse perdere di valore nella stessa misura del '63, correrebbe il rischio di essere svalutata ufficialmente rispetto al dollaro - La Malfa esorta il governo a risolvere la crisi economica, prima di affrontare le riforme di struttura (Voi nostro untato speciale) Montecatini, 2 marzo. Questo della Uil, che si .sta svolgendo a Montecatini, è un congresso sindacale diverso da tutti gli altri, destinato in un certo senso a fare storia. Nei primi duo giorni, infatti, i sindacalisti die hanno preso la parola si possono contare sul- le dita di una mano, perché il!podio degli oratori è stato qua si ininterrottamente occupato da ministri, sottosegretari, capi partito. Non si tratta, si badi bene, dei soliti saluti di circostanza, tutte queste altissime personalità di parte governativa sono convenute a Montecatini con uno scopo ben preciso: spiegare ai sindacalisti il loro punto di vista sulla attuale congiuntura, stabilire fra sindacati e governo quel chiarimento, quel dialogo che politici ed economisti ritengono indispensabili alle fortune future del centro sinistra Ieri avevano parlato i ministri Bosco, Ferrari Aggradi, Tremelloni; oggi è stata la volta del ministro della Riforma burocratica, Preti, del segretario del psdi, Tanassi, del sottosegretario all'Interno, Ceccherini, dell'on. La Malfa, dell'on. Mengozzi, che ha portato il saluto della direzione democristiana. Fra tante ana lisi e tanti appelli due hanno fatto spiceo: quello di Preti e quello di La Malfa. Col suo accento emiliano, con la sua oratoria bonaria da < compagno > fra * compagni », Preti è riuscito nel difficile intento di farsi ripetutamente applaudire dall'assemblea pur disegnando un quadro tutt'altro che roseo e pur facendo affermazioni non sempre e non del tutto gradite alle orecchie dei sindacalisti Nel 19u2, egli ha detto la lira ha perso più del 7 per cento del suo valore e altrettanto e successo nel 19U3. Se anche nel 1964 dovesse compiere un analogo scivolone sarebbe giocoforza svalutarla anche uffi cialmente rispetto al dollaro, e la poetica governativa, tenden te a far tornare il risparmio verso investimenti produttivi andrebbe incontro ad un sicu io fallimento. 1 salari dei lavoratori perderebbero il loro potere di acquisto, il centrosinistra si screditerebbe e prò babilmente verrebbe travolto, gli estremisti di destra e di sinistra Unirebbero per avere il sopravvento E allora? Di fronte -ul una simile prospettiva - proprio indispensabile quel blocco dei salari richiesto con insistenza dagli imprenditori? Preti ha rispósto negativamente a que sta domanda. A suo parere i datori di lavoro commettono un errore quando dicono che i salari non debbono aunienta- rc se non in rapporto all'aumento della produttività. Alleile se la produttività rimano invariata, può mutare la distribuzione del reddito. In altre parole, gli imprenditori po-j trebberò rinunciare ad un'aliquota dei loro introiti faceti do cosi automaticamente aumentare la * fetta » riservata ai lavoratori Ma di (piali proporzioni deve essere questo anniento? Questo, secondo Preti, è il nocciolo della questione Se le rivendicazioni sindacali dovessero essere eccessive, nessuna forza al mondo potrebbe argi tiare l'inflazione. Sta dunque al senso di responsabilità dei sindacati stabilire ;l limite fino al quale possono spingersi. Varcato il quale, il Paese precipiterebbe nell'avventura. Al pari di Preti, anche Ugo La Malfa ha detto di non vedere possibilità di alternative democratiche alla formula di centro-sinistra ed ha sostenuto la necessità di una diversa politica dei redditi Ma i suoi accenti appassionati, cosi diversi dalla bonomia del ministro della Riforma burocratica, hanno dato al suo discorso un'intonazione particolarmente drammatica. La Malfa ha esordito difen lendo energicamente la nazionalizzazione dell'energia elettrica la cedolare e le altre riforme adottate dal governo Fanfani. Certo, esse hanno avuto ripercussioni negative sul nostro mercato, ma. secondo La Malfa, si tratta di un prezzo » che si deve pagare ogni qual volta si tocca nel profondo un'economia artico lata e complessa come la nostra I vantaggi vengono dono, in un secondo tempo. Nel caso dell'energia elettrica già si cominciano a vedere, non so lo perché l'unificazione delle imprese permette un notevole risparmio, ma anche perché i calcolatori elettronici, installa ti a guida del nuovo organi sino unificato permettono in nochi secondi di convogliare l'energia là dove se ne sente maggiore necessità Circa la sua famosa lettera al presidente Moro, La Malfa ha detto di averla scritta spinto dal timore che gli attuali governanti dovessero sottovalutare il pericolo di un nuovo insorgere della disoccupazioneQuesto spettro gli ha fatto lensare che sia assolutamente necessario accelerare i tempi, adottare misure di emergenza. A suo parere, sarebbe pericoloso dare precedenza alle riforme di struttura, aspettare che l'amministrazione statale sia risanata, ohe le Regioni .vano attuate, eec ecc. Bisogna muoversi subito. Per questo egli ha consi¬ gliato all'on. Moro un piano biennale d'emergenza che, nel quadro di una nuova politica dei redditi, imponga sacrifici agli imprenditori (riduzione dei dividendi, divieto di nuovi impianti laddove già esiste un'eccessiva concentrazione industriale), ai ceti abbienti (drastica riduzione dei consumi di lusso) e anche ai sindacati (aumenti salariali limitati dal quadro di austerità). La Malfa riconosce che il solo fatto di affrontare un simile piano d'emergenza porterebbe ad un aspro scontro fra la varie categorie interessate. Ma a suo avviso è meglio che sindacati, imprenditori e governo affrontino questo scon tro —- attorno a un tavolo, si intende — al più presto possibile, a faccia a faccia, occhi negli occhi. Rimandare, tergiversare ancora potrebbe portare alla cancrena e il leader repubblicano ha concluso il suo discorso invitando i sindacalisti presenti ad accettare responsabilità e sacrifici, sempre che gli altri siano disposti ad accettare i loro. Con quello di La Malfa è finita la lunga catena degli interventi delle alte personalità politiche. Domani e dopo domani l'assemblea di Montecatini riprenderà il suo abito naturale di dibattito sindacale. Gaetano Tumiati

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