«La Bormida verrà ripulita dice ii ministro della Sanità »

«La Bormida verrà ripulita dice ii ministro della Sanità »Ha ricevuto i rappresentanti della vallata «La Bormida verrà ripulita dice ii ministro della Sanità » «Non promettiamo miracoli, ma il problema dell'inquinamento sarà risolto» - Una prima decisione il 7 febbraio, in un incontro fra ministri - Si progetta intanto una marcia di protesta su Cengio, sede df Ilo stabilimento accusato di avvelenare le acque (Nostra servizio particolare) Roma, 3<f Benna io. «-Non promettiamo miracoli e non potremo fare tutto in un giorno, speriamo solo eli non deludere; ma il problema dell'inquinamento del fiume Bormida sarà risolto, sia pure gradualmente». Con queste parole il ministro della Sanità, on. Mancini, ha accolto stamane la delegazione degli abitanti della valle Bormida, giunti a Roma per chiedere ai competenti organi ministeriali un energico intervento nell'annosa questione. Il ministro ha poi comunicato che la vertenza che oppone i sessantamila abitanti della valle Bormida all'Acna-Montecatini di Cengio (Savona), sarà esaminata nel corso di una riunione interministeriale, convocata a Roma per venerdì 7 febbraio. Le acque nella Bormida, che attraversano le campagne un tempo fertili delle province di Savona, Acqui e Asti, sfociando nel Tanaro nei pressi di Alessandria, sono inquinate a causa della loro utilizzazione da parte dello stabilimento chimico dell'Arma di Cengio Usate nei cicli di produzione per il raffreddamento e il la vaggio, le acque vengono poi riversate nel fiume, inquinate e nocive. Da oltre quarant'anni i sessantamila abitanti della valle si battono per risolvere il problema, chiedendo l'installazione di appositi impianti per la depurazione totale delle aeque A favore deil'Acna vi è però una sentenza del Tribunale di Milano, che ha concluso una causa ventennale intentata, con esito negativo, dagli agricoltori Nella sentenza si afferma che non c'è inquinamento e che, anzi, gli scarichi dello stabilimento sono « fertilizzanti » L'inquinamento in realtà esiste, e io ha di recente ammesso anche il Ministero della Sanità. 1 prodotti delle terre rivierasche (come il vino, i fagioli, le patate) acquistano uno sgradevole sapore di acido fenico che li rende incommerciabili, mentre il bestiame rifiuta di abbeverarsi alle putride acque. In un recente convegno di medici della valle è ?tat.o affermato che l'organismo umano risente in modo sfavorevole di questa situazione, la quale è causa di dermatosi, malattie del fegato e dell'apparato digerente. U malcontento e le manifestazioni di protesta della popolazione hanno fatto sì che venisse costruito un primo impianto di depurazione, con una vasca di 40 mila metri cubi. Per un periodo di circa otto mesi l'acqua più inquinata viene raccolta nel deposito; in seguito — privata, per decantazione, dei residui solidi — viene riscaricata nella Bormida durante i periodi di piena del fiume, onde assicurare un sufficiente grado di diluizione. Perdurando però il fenomeno, il malcontento è cresciuto e\r>o a sfociare nel progetto di una marcia dì protesta a Cengio, che dovrebbe aver luogo nel prim.o pomeriggio del 16 febbraio prossimo. Mentre nel la valle Bormida fervono in questi giorni i preparativi per realizzare la pacifica manifestazione di protesta, una delegazione di agricoltori è giunta oggi nella Capitale. La commissione era compo sta dal sindaco di Cortemilia, cav. Pollarolo; dal presidente generale dei comitati del Bormida, Gallo: dal direttore sanitario dell'Ospedale di Corte milia, dott. Marchisio; dal par roco di Gnrzegno, don Oberto, ire rappresentanza delle curie vescovili di'Alba e di Acqui Terme; dai presidenti dei comitati locali di Gorzegno, Levice, Cortemilia, Loazzolo e Biibbio; dal segretario generale de: comitati, dott. Bertolani, e dai rappresentanti di Acqui, dott. Tasca (psi) e dott. Perazz-i (de). Alle 13,30 la delegazione, accompaenata dal sottosegretario ai Lavori Pubblici, on. Pier Luigi Romita, dal presidente e da un assessore dell'amministrazione provinciale di Asti, dott. Amasio e comm. Murialdi, è stata ricevuta dal ministro della Sanità. Nel corso dell'incontro, il sottosegretario Romita ha prospettato tre possibili soluzioni del problema: 1) l'amministrazione provinciale di Savona, competente per territorio, al fine di tutelare :! patrimonio ittico della Bormida, ora completamente distrutto, può chiedere all'Acna, in hase a precise disposizioni di legge, la depurazione delle acque; ?) il ministero dei Lavori Pubblici, il quale ha rilasciato la concessione settautennale di sfruttamento (che scadrà nel 2015), potrà imporre allo stabilimento l'osservanza delle clausole del « disciplinare ». Pertanto dovranno essere eseguiti tutti gli impianti necessari per restituire al fiume acque completamente limpide: 3) qualora il ministero della Sanità, in base anche alle dichiarazioni dei medici della Valle, accerti un effettivo danno alla salute pubblica potrà intervenire direttamente e, n i e e , i n i a o l a e n e i e e o e i e giungere anche alla revocai della concessione. Sembrerebbe quindi abbandonato il progetto di una conduttura che scarichi le acque in mare, ad un centinaio di metri dalla spiaggia. « A'oi non vogliamo che i 1800 dipendenti deil'Acna siano licenziati (la direzione ha ventilato la chiusura dello stabilimento), ne la sospensione delle lavorazioni. Chiediamo S^i^MSStolri — che venga fatta rispetta-ii re la legge ». Al termine de! colloquio, ilministro della Sanità ha prò messo il suo interessamento e! quello degli altri ministri eom-ipetenti, assicurando che nulla sarà trascurato per risolvere la vecchia questione. Una decisione In merito, che potrebbe vedere anche il concorso dello Stato nella soluzione del problema, verrà presa il 7 febbraio, nel corso di una riunione cui parteciperanno i ministri dell'Interno, dell'Agricoltura, dell'Industria, del Lavoro e dei Lavori Pubblici, i presidenti delle amministrazioni provinciali di Alessandria. Asti, Cuneo e Savona, oltre il ministro della Sanità. g. 1. p.

Persone citate: Amasio, Bertolani, Gallo, Mancini, Marchisio, Murialdi, Oberto, Pier Luigi Romita, Pollarolo, Tasca