Celebrato il sacrificio della "Acqui" a Cefalonia

Celebrato il sacrificio della "Acqui" a Cefalonia Nel XX anniversario dell'eccidio Celebrato il sacrificio della "Acqui" a Cefalonia Raccolti a Verona in piazza Bra i superstiti dell'eroica divisione, decimata dai tedeschi nel settembre '43, ed i familiari dei 9000 Caduti - Un messaggio dì Segni Verona, lunedì mar.tina. Con una solenne ceri) ionia, svoltasi in piazza Bra, nel cuore della città, presente il ministro Codacci-Pisanelli, in rappresentanza del governo, sono stati onorati, in occasione del ventesimo anniversario, i 9000 combattenti della Divisione « Acqui >, che si sacrificarono nel settembre '43 a Cefalonia e. Corfù per rimanere fedeli alla tradizione di onore militare e di dedizione alla patria. I familiari dei Caduti e gli ■campati alla strage, raccolti nell'Associazione nazionale, che ha per segretario generale l'excappellano della gloriosa divisione, don Luigi Ghilardini, provenendo da numerose città dall'Alta Italia, hanno preso parte alla manifestazione insieme con le rappresentanze dai sodalizi combattentistici e d'arma, dei mutilati, degli exInternati e del partigiani. Sono dntervenute anche numerose [formazioni delle 23 aderenti |ella FIVL. Le città, come Mantova, Bergamo, Parma, Acqui e Trento, che già furono zone di reclutamento nel 1942 degli effettivi della gloriosa divisione, erano rappresentate dai sindaci che accompagnavano i rispettivi gonfaloni municipali. Hanno prestato servizio d'onore una compagnia di formazione, un'altra compagnia In armi, con bandiera di guerra, decorata di medaglia d'oro, del 17° reggimento fanteria «Acqui», giunta da Sulmona e la banda del 67° fanteria di stanza a Verona, che sono state passate in rassegna dal generale Bernabò, comandante le forze terrestri alleate del Sud Europa. Mons. De Michelis, vicario generale militare, ha celebrato una Messa al campo in suffragio deUe vittime della strage delle isole dell'Egeo e don Ghilardini, al Vangelo, ha commemorato i Caduti. Dopo la Me* sa, mons. De Michelis ha be' nedetto la bandiera dell'Asso dazione delle famiglie dei Caduti e dei superstiti della «Acqui» e il labaro della sezione vicentina dell'Associazione volontari della Libertà, offerto dalla consorella veronese. Hanno quindi parlato il sindaco, prof. Zanotto, che fra l'altro ha ricordato che i figli della citta scaligera hanno da- to il maggior contributo di sangue al tragico episodio di guerra; il dott Cevese, presidente della - sezione veronese dell'associazione «Acqui»; e l'on. Canestrati, presidente dell'associazione veronese dei volontari della libertà, che ha letto i messaggi inviati per l'occasione dal Capo dello Stato, dal presidente del Consiglio dei ministri Leone e dal ministro della difesa Andreotti. Nel suo messaggio il pre sidente Segni dice: «Nell'esprimere il mio sincero rammarl co di non poter accogliere il suo cortese invito a presenziare alla celebrazione del XX anniversario dell'eccidio di Ce falerni a, desidero assicurare la mia ideale partecipazione al tributo di omaggio che viene reso alla memoria di coloro che affrontai uno il supremo sacrificio per un ideale di fe de e di incondizionata dedizloSicuro di inter- pretore "l'unanime "sentimento del paes?i rivolgo il mio af- paes?, rivolgo fettuoso saluto ai superstiti ed ai familiari dei caduti che oggi, uniti nel dolore e nel rimpianto, sono spiritualmente vicini ai loro cari». Quindi il col. Argenton, presidente della federazione italiana volontari della libertà, ha pronunciato il discorso ufficiale. Egli ha rifatto le vicende della divisione «Acqui», dopo l'armistizio, nel settembre 1943: il rifiuto di una resa disonorevole, la battaglia e il sacrificio dei militari, a incominciare dal comandante gen. Gandin, illustrando il valore storico della resistenza di Cefalonia e Corfù. Ha concluso la commemorazione il ministro Codacci-PisanellL «Da coloro che si immolarono nelle circostanze più dure — ha detto — vengono un monito ed un impegno per tutti. E' un monito ai traco tanti, è un impegno di 'unione per tutti i cittadini. Il secon do risorgimento d'Italia non poteva avere un inizio più nobile di quello di Cefalonia e Corfù e l'episodio è un'altissima testimonianza di 1 attaccamento alla libertà, che deve essere indicata soprattutto ai giovani, affinché il valore del soldati della "Acqui" abbia a fruttare, dopo vent'anni, i migliori propositi di costruire un'Italia sempre più degna di loro».

Persone citate: Andreotti, Bernabò, De Michelis, Gandin, Ghilardini, Luigi Ghilardini, Pisanelli, Zanotto