Primo scontro a fuoco in Algeria fra lealisti e ribelli della Cabilia

Primo scontro a fuoco in Algeria fra lealisti e ribelli della Cabilia Nonostante l'impegno delle parti a non versare sangue 1 Primo scontro a fuoco in Algeria fra lealisti e ribelli della Cabilia ',\m tearumecia ^e«w 4iJB«t fiaeydort - Due -diverse versioni dell'incidente - I nemici di Ben Bella affernano che uno di loro* tiato ferito e che hanno catturato sei prigionieri -1 capi rivoltosi, dopo l'incidente, arringano i berberi « ad impugnare le armi » c Algeri, lunedi mattina. I soldati dell'esercito regolare algerino fedele al presidente Ben Bella, ed i guarriglieri del « Fronte delle forze socialiste» si sono scambiati ieri i primi colpi di fucile. L'incidente è avvenuto a tarda sera, alla periferia di Port Queydon , un centro di una certa impor¬ tanza sulla costa cabila. Non si è trattato di uno scontro di eccezionale gravità, ma esso è indubbiamente valso ad acuire gravemente la tensione. La sparatoria di Port Gueydon si è conclusa con U ferimento di un ribelle e con la cattura da parte dei reparti del fronte delle forze socialiste di sei soldati ben beiUsti. Dai rapporti sull'acca¬ duto sembra che due opposte pattuglie sono venute a contatto quasi senza avvedersene e che si è sparato quasi contemporaneamente dalle due parti. Ai primi colpi sarebbe rimasto ferito uno dei ribelli che avrebbero però immediatamente ricevuto rinforzi e messo in fuga i lealisti ■ dopo averne catturati sei. Naturalmente le versioni dell'incidente che ' vengono date dall'una e dall'altra parte sono contrastanti. Un portavoce ufficiale nella capitale algerina ha sostenuto che un reparto ribeJZe ha abbandonato la propria base avanzando verso le linee dei lealisti, con lo scopo di occupare una posizione predominante. Le truppe dell'esercito regolare avrebbero sventato la manovra sparando qualche colpo d'arma da fuoco dopo avere regolarmente intimato il «C/ti va là». Ad Algeri non si fa cenno di feriti e di prigionieri. I ribelli affermano invece che lo scontro è stato provocato da un tentativo di di serzione avvenuto nelle file dei benbellisti. Il ferito sarebbe appunto un soldato che tentava di unirsi alle « forze socialiste». I benbellisti gli avrebbero sparato addosso in un tratto di terra di nessuno e lo avrebbero riportato nelle loro linee ferito se non fosse intervenuta una pattuglia di ribelli che avrebbe liberato il disertore e per di più. catturato sei benbellisti. Si è trattato come si vede di un episodio così trascurabile, che basta, tuttavia per rafforzare decisamente la posizione degli oltranbisti delle due parti i quali premono affinché la vertenza sia risolta con le armi. Fino a poche ore prima dello scontro sia ad Algeri che nella Cabilia erano stati pronunciati discorsi il cui tema fondamentale era il desiderio di trovare una soluzione pacifica alla disputa e di non gettae l'Algeria in una nuova sanguinosa guerra.. Poco dopo lo aovmbio di fucileria di Port Gtieydon diversi capi militari della rivolta cabila, hanno arringato con discorsi fiammeggianti i loro uomini. Uno di tali discorsi è stato pronunciato da Ait Ahmed che ha concluso chiedendo ai suoi seguici se « erano pronti ad impugnare le armi». La folla che 10 ascoltava gli ha risposto con un urlo affermativo. Da Algeri e da Rabat è stato frattanto annunciato ufficialmente che re Bassan 11 del Marocco e il presidente algerino Ben Bella si incontreranno prossimamente per « discutere le divergenze tra le due nazioni in relazione alla crisi algerina ». Non è stata ancora comunicata la data dell'incontro, ma fonti attendibili affermano che avverrà il prossimo venti ottobre. Alessandro Raymond I capi della ribellione della Oabilia, Ait Ahmed e* il col. Mohand Ou El Adj, acclamati da una folla di duemila persone durante un comizio ad Azazga (Telefoto)

Persone citate: Ait Ahmed, Alessandro Raymond I, Bassan, Port Gtieydon, Port Gueydon, Port Queydon

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Azazga, Marocco, Rabat