Nuove ricerche sulla calvizie

Nuove ricerche sulla calvizie Un problema di sempre scottante attualità discusso in un congresso di medici Nuove ricerche sulla calvizie Molte cause, non tutte chiarite, sull'origine della alopecia diffusa precoce - Le altre forme legate a fattori particolari - Aumento di casi fra le donne - Spiragli di luce nella terapia - Occorre comunque provvedere tempestivamente, prima dell'atrofia del bulbo pilifero Nostro.scrvirio particolare Roma, lunedì mattina. L'associazione medici italiani della stampa, che ha inaugurato -sabato il suo V Congresso nazionale con lo svolgimento di importanti temi di medicina sociale, ha dedicato la riunione di ieri a vari altri argomenti di notevole interesse, dalla medicina nei rapporti dell'assicurazione vita al controllo delle nascite, e, di stuzzicante curiosità, al millenario problema della calvizie. L'introduzione a questo ultimo tema è stata fatta dal clinico dermatologo di Roma, prof. Monacelli; poi è'stata illustrata la relazione del prof. Edwin Sidi, dermatologo di fama internazionale, di cui è recente una clamorosa inchiesta sulla crescente diffusione di casi di alopecia (calvizie) femminile, fino a non molto tempo fa ritenuta rarissima. In quella accurata indagi¬ ne sono state accusate come più frequenti cause dell'increscioso fenomeno certi squilibri ormonali e le distonie del sistema nervoso vegetativo oggi tanto in voga"; ma non sono rimasti esenti da incriminazione l'abuso di determinati shampooings e taluni tipi di acconciatura. Allora il Sidi per quel tipo di alopecia aveva consigliato soluzioni saline, tenendo conto del miglioramento di certe alopecie seborroiche sotto l'azione dell'acqua marina e del sole. Per certe forme aveva proposto anche soluzioni di meladin (estratto di una pianta egiziana), l'uso di derivati cortisonici all'eventualità, di sedativi e di cistina. Ma nella riunione di ieri si è tornati alla calvizie classica maschile ed ai perseveranti tentativi di ritardarne perlomeno l'avanzata. I dottori P. Rovesti e I. Bonadeo hanno a loro volta parlato sui fattori tricogeni, come a dire favorenti lo sviluppo pi¬ lifero, e sul tricosaccaride, presentato come un nuovo di tali elementi sgorgato da attuali ricerche. Vien da domandarci a questo punto se effettivamente ci possono essere buone notizie per i calvi. Schiettamente non indugiamo a dire che qualora il bulbo pilifero sia già arrivato all'atrofia non c'è più nulla da fare. Sarebbe, però, assurdo abbandonarsi al nichilismo terapeutico quando l'incubo della pelata è fondato solo su sintomi che possono essere ancora rimossi. Bisogna, difatti, tener presente che l'affezione ha una « eziologia > multipla, più cause insomma, non tutte chiarite. Non parliamo delle rarissime forme congenite; non di quelle alopecie diffuse acute, generalmente transitorie, che insorgono nel corso o nella convalescenza di malattie febbrili acute o di intossicazioni, oppure in seguito talora a vio¬ lenti stress emotivi; neppure a certune traumatiche, né ad altre circoscritte, che richiedono specifici trattamenti. Restiamo nel campo della comune calvizie precoce, che è una calvizie diffusa progressiva, detta anche seborroica. Quest'ultimo termine vorrebbe indicare come preminente la eccessiva secrezione di sebo da parte del cuoio capelluto, o una essudazione untuosa di questo. Se unicamente ciò fosse si vincerebbe. Comunque quando solo di eccesso di secrezione di sebo si tratta si può bene sperare, non temporeggiando nell'inizio di una cura preventiva con speciali lavaggi, frizioni, massaggi, applicazioni di essenze, dopo un buon esame del dermatologo e con sue prescrizioni. Ma possono essere in causa pure turbe circolatorie" locali, l'eccessiva mobilità del cuoio capelluto o l'eccessivo suo stato di tensione, inoltre ormoni, fattori ereditari, eccetera. Di lì il rinnovato in¬ vito a una valutazione specialistica, se v'ha da far ricorso a cure interne. Certe vitamine possono entrare alle volte nel bagaglio terapeutico, e taluni aminoacidi. Nella dieta, cioè nella correzione di eccessi alimentari, si può trovare anche'un qualcosa di profilattico, come si addita anche in cibi ricchi di calcio, dal latte al suoi derivati. Poiché un fattore necessario alla nutrizione della matrice pilifera sta nella buona circolazione del sangue nel cuoio capelluto, essa deve essere favorita con i mezzi adeguati di iperemizzazione loca!- D'altronde, è sempre in rapporto alla nutrizione del cr nello, e per rimediare a certi difetti enzimatici delle sue cellule, che si vanno studiando nuovi princìpi attivi, con la possibilità di farli penetrare per via cutanea; sui quali si è soffermata appunto la relazione del dott. Rovesti. doctor

Persone citate: Bonadeo, Edwin Sidi, Monacelli, Rovesti

Luoghi citati: Roma