Godard, il regista de «Il disprezzo» non riconosce il film che ha girato

Godard, il regista de «Il disprezzo» non riconosce il film che ha girato Godard, il regista de «Il disprezzo» non riconosce il film che ha girato Polemica conferenza stampa a Roma, dove la pellicola si proietta senza il suo nome «Il produttore italiano ha cambiato tutto» - Per Moravia l'opera è ancora ammirevole (Nostro servizio particolare) Roma, 29 ottobre. «Questo film non è più il mio» dice il. regista Jean-Luc Godard. Continua: «Il produttore italiano ha cambiato tutto: i dialoghi,, che sono diventati volgari, pieni . di un sentimentalismo a prezzo fisso, da grandi magazzini; il colore, che è diventato banale, la musica, che io avevo voluta wagneriana, e invece Carlo Ponti ha detto che gli pareva un pianto greco. Poi ha tagliato come gli pareva: l'insalata che ne è venuta fuori, non 6 il mio film, non è II disprezzo che avevo girato io. A maggio, quando abbiamo incominciato a lavorare, a Capri, io credevo di avere dei guai con Brigitte Bardot, i capricci della diva ecc. Invece i guai sono stati con il pròduttore. Ed io ho preteso che si ritiri la mia firma dal film ». Il disprezzo si può vedere da oggi in un cinema di Roma, sui cartelloni il. nome del regista è cancellato da uri doppio segno nero. Per farlo sparire Godard ha spedito a Carlo Ponti — produttore italic to del film — quattro lettere flr mate dai suoi avvocati. E, stamattina;- ha preso l'aereo ad Orly ed è arrivato a Roma. Alla conferenza-stampa il regista della nouvelle vague si è presentato con un suo vestito immutabile che appare da una stagione all'altra, di flanella grigia, i calzoni che gli fanno le borse sui ginocchi, le tasche piene di tabacco, chiavi, notes, la barba non fatta — mai fatta — gli ocohiali neri da cui non vuole [separarsi, e che gli ombreg¬ gc e giano un viso magro e, come egli vuole che sia, tetro. Jean-Luc Godard non ha chiesto una lira a Ponti, per danni: ammette egli stesso che non poteva chiedergliene — a termini di contratto — e d'altra parte il regista è dell'idea che sforzarsi di diventare ricchi non è divertente. Sarebbe divertente, semmai, rubare, scassinare una banca. Ma non vorrebbe dire nemmeno la ricchezza. « Me ne infischio dei soldi — ripete ora Godard. — Quel che mi importa è che hanno massacrato la versione italiana del film. In genere, tutti i film stranieri in Italia arrivano più o meno massacrati. Mi meraviglio che i critici non protestino. Eppure sarebbe co me se, in un documentario, ti facessero vedere Kruscev che parla con la voce di Kennedy e dice le cose che direbbe Kennedy. All'incirca la stessa cosa è stata fatta dal produttore italiano al mio film >. A Parigi, qualche giorno fa, Godard ha schiaffeggiato un signore di 66 anni, Schiaffrin. che era, egli dice, «un emissario di Pont' >. Spiega: « Volevano convincermi a non ritirare il mio nome. E sapete com'è, ho perso la calma». A fianco di Godard, alla conferenza-stampa, c'è Alberto Moravia. Dice: «Ho visto ieri sera l'edizione italiana de 71 disprezzo e mi è sembrato, per molte cose, un bel film. Io ho molta ammirazione per Godard. Immaginò dunque che la versione originale sarà ancora meglio ». Moravia continua: « JeanLuc Godard ha cambiato molti dettagli alla storia che ave¬ v ¬ vo scritto io. Ma ha centrato esattamente il tema del mio libro ». Il tema de II disprezzo è la fine di un amore coniugale: e si inserisce in una rappresentazione d'ambiente, un racconto di come si fabbrica un film a Roma. C'è un giovane intellettuale, abbastanza velleitario, scontento di sé: vorrebbe scrivere una grossa opera, un romanzo, una commedia. Intanto, per. campare, fa il critico cinematografico. Ha una moglie bella, Emilia (nel film, Brigitte Bardot). Per comprarle una casa, accetta un lavoro che non lo convince, e anzi gli ripugna: sceneggiare {'Odissea piegandosi alla volontà del produttore, che vuo le ricavare, dal dramma di Ulisse, un colorato e piccante cinemascope. Emilia è una donna semplice, non si pone problemi di cultura, e tuttavia incomincia a disprezzare in silenzio il marito per questo suo cedimento, e perché le pare che egli sia disposto a gettarla in braccio al produttore, per interesse. Dice Jean-Lue Godard: «La parte relativa all'Odissea, che il produttore, il regista tedesco e il marito di Emilia in cominciano a girare, o almeno ad organizzare a Capri, Ponti me l'ha quasi tutta tagliata. Eppure era indispensabile: il film racconta una storia moderna inserita in un contesto antico». Dice Moravia: «La preparazione dell' Odissea a Capri, è come una cassa armonica che fa risuonare la storia privata dei due, lo sceneggiatore e la moglie». , Domandiamo ai regista: i Quale è stato l'atteggiamento di-Brigitte Bardot *n questa polemica} ». « Brigitte è solidale con me. Si è rifiutata di girare di nuovo alcune scene del film, con un altro regista, come pretendeva, in un primo tempo, il produttore. Non ha ritirato il suo nome dal film perché sarebbe stato ridicolo: la sua Immagine sarebbe rimasta e tutti sanno chi è questa famosa bionda...». a. C.