Un apprendista muore in fabbrica per un atroce scherzo dei colleghi

Un apprendista muore in fabbrica per un atroce scherzo dei colleghi Un apprendista muore in fabbrica per un atroce scherzo dei colleghi Nel Novarese - Aveva 14 anni - Due operai gli avrebbero fatto scoppiare gli intestini con un getto d'aria compressa - I sospettati negano : sono in stato di « fermo » (Dal nostro corrispondente) Novara, 26 ottobre. Un apprendista di 14 anni ha perso la vita per un atroce scherzo di. due compagni di lavoro, che con il cannello di gomma di un compressore gli hanno iniettato aria nei visceri sino a farglieli scoppiare. La vittima si chiamava Raffaello Anzaloni, di origine siciliana, era /ultimò di cinque tra fratelli e sorelle; era orfano di padre e viveva con la madre a Galliate in via Beato Gambaro. Compiuti da pochi mesi 1 14 anni, il ragazzo aveva trovato lavoro come apprendista presso l'idraulico Carlo Bozzola di Galliate. Ieri pomeriggio il principale lo aveva incaricato di recapitare degli stampi alla fonderia Formenti Una volta fatta la commissione, il ragazzo si era trattenuto ancora per qualche minuto nello stabilimento, per salutare due IIIIIIIIIIIMIIIIIlinilllllllllllllllllllllllllllllllllM operai anch'essi di origine siciliana: Giuseppe Abbruscato di 30 anni, e «Vito Agnello di 29, residenti a Galliate. Sarebbero questi ultimi gli autori della criminale bravata. Entrambi, però, malgrado gli elementi raccolti a loro carico e- •ntlnuano a negare. Questa, sera; interrogato dai carabinieri, Giuseppe Abbruscato ha fornito una versione incredibile dell'episodio. Egli sostiene che il ragazzo avrebbe fatto tutto da sole, avvicinandos> al fondo della schiena '1 cannello dell'aria compressa. Le dichiarazioni dell'operaio sono smentite dalle ultime parole mormorate dalla vittima all'ospedale, prima di morire: « Mi hanno detto: vieni qui che ti gonfiamo come un pallone. Io non credevo volessero farmi veramente del male ». Invitato a indicare chi fosse stato a compiere il gesto, il quattordicenne ha fatto il no- IIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllllllllllllllllll rne di Giuseppe Abbruscato. L'inchiesta è appena iniziata ma pare che i ' carabinieri siano già riusciti a trovare dei testimoni che alle grida del ragazzo sarebbero intervenuti per porre fine all'orribile scherzo. Erano le 16: l'Anzaloni, in preda a lancinanti dolori viscerali, veniva soccorso dagli operài della fonderia e traspoi-tato all'ospedale < San Rocco » di Galliate. Qui il ragazzo accusava dapprima l'Agnello e l'Abbruscato, poi soltanto quest'ultimo. I sanitari tentavano di tutto ma nella tarda serata il quattordicenne spirava per gravissime lesioni agli intestini e collasso cardiaco Stamane si è recato a Galliate, con 1 carabinieri della squadra di polizia giudiziaria, il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Menna. Il magistrato ha nominato due periti: l'ing. Luigi Buscaglia, presidente dell'Istituto tecnico Omar per la parte tecnica; il prof. Orazio Andreoli per quella medico-legale. L'ing. Buscaglia ha esaminato il compressore da cinque atmosfere e risponderà ai quesiti posti. II prof. Andreoli nel tardò pomeriggio ha eseguito l'autopsia della salma dell'Anzaloni, e indicherà al giudice le precise cause del decesso. Vito Agnello e suo cognato Giuseppe Abbruscato. sotto- ingCvgpgflevpgvclospGcgzcttdmtulaul'stmposti a continui interrogatori j ie confronti, sono in stato di « fermo » nella caserma carabinieri di Galliate. dei p. b.

Luoghi citati: Galliate, Novara