Fermato dalla polizia il nazista che cerca il «tesoro delle SS»

Fermato dalla polizia il nazista che cerca il «tesoro delle SS» Fermato dalla polizia il nazista che cerca il «tesoro delle SS» Durante l'attesa conferenza-stampa, il «portavoce) di Skorzeny non ha rivelato nessun particolare sulle ricerche nel lago di Toplitz - E* trattenuto "per accertamenti" (Dal nostro corrispondente) Vienna, .26 ottobre. Durante una affollatissima conferenza stampa nel «Parkhotel » di Bad Aussee, nel Salisburghese, — erano presenti più di cento giornalisti di tutto 11 mondo — l'ingegnere tedesco Hans Heinz Riegei, portavoce dei nazisti Skorzeny, Schwend, Wolff e Dollmann, ha fatto deludenti dichiarazioni. Le attesissime rivelazioni sul tesoro delle SS sepolto nel lago di Toplitz sono venute completamente a mancare. Messo fin dal principio alle strette dai giornalisti e dai funzionari del ministero degli Interni, il nazista non ha fornito i nomi dei beneficiari dei conti depositati dai gerarchi del Reich in Banche svizzere, né 11]11111[1111111M111] 111111111111111 1111] ! 111M11U » ha indicato la ubicazione di quadri razziati dalle truppe tedesche in Ungheria e in Italia. Egli • non ha letto infine la preannunclata lista di duecento persone che ebbero a che fare con l'occultamento del tesoro. In tutto e per tutto l'avventuriero si è limitato a fare cinque nomi, accusando di razzie il generale delie SS Otto Winkelmann, due ufficiali a nome Karl Grabau e Otto Klages, il francese Hermann Feaux De Lacroix e in modo particolare l'ex colonnello delle SS Kurt Becher, «!he vive a Brema ove esercita il commercio del cereali all'Ingrosso. A giustificare il suo inatteso silenzio,- Riegei ha detto di essere stato consigliato in questo sensi dal suo avvocato. Delusi per aver fatto a vuoto un lungo viaggio (Bad Aussee dista trecento chilometri da Vienna) i giornalisti si sono scatenati tempestando Riegei con domande insidiose, e mettendolo in difficoltà: essi hanno ricordato il suo passato nazista e messo in dubbio la veridicità delle sue affermazioni, aiutati in ciò dai funzionari del ministero degli Interni, 1 quali, senza fornire spiegazioni, hanno dichiarato di essere in grado di chiarire il mistero , dei quadri rubati dal nazisti in Ungheria e in Italia. Riegei si ò contraddetto, a diverse domande non ha risposto, alla fine, messo alle corde, ha ritrattato tutto ed è uscito. Alla fine della clamorosa conferenza stampa lo aspettava un'altra sgradevole sorpresa: due agenti della polizia di Stato gli si sono avvicinati e lo hanno portato al comando «per accertamenti». Mancate le attese rivelazioni (vi è a Vienna chi afferma che esse non sono state fatte per le pesanti interferenze e gli esplìciti « consigli » di non parlare, dati a Rìegel). Il mistero di Toplitz resta tale e per chiarirlo il ministero austriaco degli Interni continua a preparare il piano di recupero del tesoro. L'operazione sarà lunga e costosa. Palombari, scafandri, camere di decompressione, zattere (il cui noleggio costerà 600 mila lire al giorno) tutto arriva dalla Germania. Si comincerà martedì mattina, con l'esplorazione delle acque mediante sonde e telecamere. Le prime discese del palombari sono previste per la fine della settimana. La zona del lago, a partire dalla mezzanotte di lunedì, sarà chiusa a tutti, giornalisti e teleoperatori compresi (ne sono arrivati dagli Stati Uniti, dal l'Inghilterra, dalla Germania Occidentale e Orientale, dalla Francia). Chi supererà le barriere che sono state erette in questi giorni, verrà punito con diecimila lire di multa o con quindici giorni di arresto. t. s.