Milko Skofic: «La omia famiglia ggi è soltanto il mio bambino»

Milko Skofic: «La omia famiglia ggi è soltanto il mio bambino» Intervista a Roma al marito di Gina Lollobrigida Milko Skofic: «La omia famiglia ggi è soltanto il mio bambino» Il medico jugoslavo, ora editore, parla con tristezza del lungo perìodo in cui fu al fianco dell'attrice, per aiutarla ad affermarsi: «Si viveva in due stanzette, andavamo a Cinecittà in tram» - Oggi le loro esistenze sono separate, anche Fattività è diversa - « Non sono più la seconda ruota del carro, ho un mio lavoro » (Nostro servizio particolare) Koma, 25 ottobre. « Mia moglie della vita non sa niente. Non è colpa sua, ma . dove arriva lei si aprono ■tutte le porte. Che può sapere cosa significa battere a una porta che non si apre? Che ne sa un'attrice di come c fatta la vita t ». . E' Milko Skoflc che parla della moglie. Di Gina Lollobrigida. Skoflc è nel suo . ufficio editoriale romano, la moglie è a Londra a doppiare l'ultimo film che ha girato, « La donna di paglia >; i giornali stampano notizie sul.loro matrimoniò che sarebbe alla fine. < Un matrimonio non è tanto facile . da liquidare », dice ■ 11 marito di Gina. Continua: « Ci sono interessi, sentimenti in comune, un mucchio di roba che cresce con gli anni, e più di tutto i figli. Si capisce che non parlo del mio caso personale, perché, il mio caso personale non esiste. Gina ed 10 siamo sposati, in Italia il divorzio non esiste, siamo provvisoriamente ■ separati per motivi di lavoro. Questo è tutto ». Chiediamo a Skoflc; perché dice che sua moglie non conosce là-vita: prima di diventare una diva era povera, ha dovuto lottare per riuscire. Risponde: € Ha dimenticato in fretta. Era una ragazzina. Ricòrdo la' nostra prima casa in via Sambucuccio D'Alando, ci siamo sposati nel '49: erano due stanzette, e si andava in tram — quando già tanta gente del. cinema: circolava con le macchine americane — i mobili li avevamo ■ presi a rate, io facevo il medico, Gina cercava di lavorare. Ma si dimentica presto ». • «Lei pensa di avere giovato alla carriera di sua moglie o no? ». €Mia moglie aveva i suoi talenti, io l'ho aiutata ». ■ «Essere il mariti) di una diva è un fatto positivo o negativo per un uòmo?». 1 •' ■ '■ •' «Xo mia nuova attività può essere una risposta. Io facevo 11 medico, ho sposato una donna ohe era una ragazzina, non ancora una diva: per vivere vicino a lei mi sono occupato di cinema. Q,ra comincio una attività Jso\rì&§tdbìfmte diversa: l'editare, elira %osso sapere se tutto il tempo in cui sono stato, come si -dice, la seconda ruota dèi- carro, -mi: è servito a qualche cosa oppure no. Non credo di esserne uscito ùmi liato. Non credo di essere mai stato il parassita di mia mo glie. La esperienza per me è stata-positiva almeno in questo: che ho girato il mondo, che ho - conosciuto tutta la gente che valeva la pena di conoscere,, dai capi di Stato agli scrittori... Gina 'era distratta dal suo lavoro. Io no, » «Perché ha smesso bruscamente di occuparsi di cinema ■dopo più di dieci anni? >. « Ci sono , ragioni pratiche ed altre ragioni. Da una parte mia .mqylìe, lavorando per un mercato cinematografico prevalentemente internazionale, non ha più bisogno di me: il lavoro che io svolgevo, diciamo, a un livello artigianale — lettura dei copioni, trattative co.ntrattuali, ■ rapporti con la stampa ,— in America, per esempio, si può svolgere solo con una équipe di tecnici. Po mia moglie stessa trova che è più stimolante per lei, per la sua carriera d'attrice, combattere da sola: cosa che non ha mai fatto prima. Lei avreb be voluto che io diventassi un ■ produttore. Non è il mio mestiere. Ho provato con un film Arma di Brooklyn, non ai sono tagliato1*. «Eppure'Carlo Ponti e Sofia Lqren... ». Skoflc interrompe: « Non farei mai come Ponti. Senza contare che lui era già un bravo produttore prima di incontrare' Sofia: di me avrebbero detto che sfruttavo mia mo¬ gdsvmgPmi iiiiiiiiiiiiiiiiiTiifiiiiMioiiiiiiiriii ititi glie. Senza cantare che il produttore e l'attrice finiscono sempre per litigare, e io non volevo rovinare la pace in famiglia ». « Che cosa è la famìglia oggi per lei? ». .. " -« E' il mio bambino, Milko. Per me che sono apolide è molto importante la famiglia. SdhsscCttiiiitiiiitiiiiriiiiiiiiKiitiiiinii fi iii(iiiiiiiri (Se uno non ha' patria, almeno deve avere una famiglia. Mi hanno tanto criticato per la storia del Canada... ». « Ma lei pensa che uno possa scegliersi là patria cóme gio cando una partita a dadi? Il Canada o la Svizzera o un al tro paese? ». «Jo penso che dovrebbero iiiiitiirii)if«ili(iifiiiiifi«iiltilftlllltltlttliiitiitiiii o Mi a a l o abolire i passaporti. Ma, finché ci sono, devo averne uno anche io. Le pratiche per la naturalizzazione canadese vanno avanti... ». «Anche per Gina e per il bambino? ». « Oh, no. Gina è rimasta sempre italiana. Anche Milko. Semmai deciderà da grande ». « Con chi vive ora il bambino? Con lei a Roma o è a Londra? ». « Con me, con me, ci mancherebbe altro. Un bambino ha bisogno di una casa, orari normali per i pasti, vedere facce amiche. Su una cosa non tran sigo: Milko deve avere o la madre o il padre a casa. Prima della nostra carriera, mia e di mia m'oglie, prima dei no stri sentimenti personali, c'è il bambino. Anche per lui ho cominciato questa attività indi pendente. Quest'anno Milko fa la prima elementare. Alla nurse che lo accompagna a scuola, l'altra mattina ha domanda to: "Glielo posso dire al mio compagno di. banco che sono il figlio . di Gina Lollobrigidat » ». « Perché non ha ricominciato a fare il medico? ». € Perché avrei dovuto studiare almeno tre anni, seguire corsi di aggiornamento, non era" possibile. Ma facendo l'editore mi occupo di medicina. Dopo "La divina commedia" illustrata, da Doli, la nostra seconda opera importante sarà un volume di mille pagine, quattro chili di peso, sugli ospedali di tutto il mondo. Come devono essere costruiti, amministrati, arredati gli ospedali ». Una segretaria porta a Skoflc le bozze di alcune pagine del volume, appena tradotto dal tedesco. Skoflc le sparge sul tavolo: « C'è dentro tutto dal consumo dei detersivi nelle cucine, al vitto dei diabetici, dei malati di cuore, alle zone parcheggio per le automobili dei medici. In Italia si devono costruire, mi sembra, centottantamila letti. Un libro come questo potrebbe servire ». Colore di rosa, fragranti, si allineano alle spalle di Milko Skoflc editore una dozzina di romanzi di Delly. Skofic spie ga: « Delly era uno degli autori più venduti dalla Casa-editrice Salani, che 'ho parzialmente rilevato. E continuiamo a stamparne sette al mese, sempre esauriti. Il pubblico domanda ancora storie semplici. Ed è inutile che gli snob ci ridano sopra. Io vorrei tro vare un Delly aggiornato: uno scrittore di novelle perbene. Ma non ce ne sono più ». • ' Adele Cambria KacLnolgcznldepdlstprtndrplcbtaliiittaiitllltl(»iii*iiiiiitittii*afiitiiitiittitiitiiltliiiifi Milko Skofic accompagna a scuola il piccolo Milko junior. Il bimbo, che ha da poco compiuto i sei anni, frequenta la prima elementare a. Roma (Foto m Gente») Gina Loiiabrìg.da per i suoi impegni cinematografici trascorre molto tempo lontana dalla stia famiglia