L'intervento dei bisturi nell'«addome acuto» dei neonati di Angelo Viziano

L'intervento dei bisturi nell'«addome acuto» dei neonati L'intervento dei bisturi nell'«addome acuto» dei neonati Un simposio al congresso chirurgico di Milano - Sottolineata la necessità di un pronto ricovero in ospedale per una diagnosi esatta (Dal nostro inviato speciale) Milano, 23 ottobre. Che significa < addome acuto e per di più nell'infanzia? Equivale per il medico trovarsi di fronte ad una situazione di emergenza, dinanzi ad un bambino, specie se trattasi di neonato, per la quale è chiaro sì che ' uno sconcertamento drammatico sta nei visceri del ventre, ma occorre individuarne con immediatezza l'intima causa,, il punto essenziale di partenza, per rimediarvi secondo la via e i mezzi che di volta in volta siano idonei. Quasi un vulcano, dunque, nell'addome della piccola creatura, che bisogna spegnere; ma per il quale, pediatra e chirurgo, debbono accertare frattanto la precisa ubicazione per agire senza il rischio di attizzarne nuove sorgenti. Si tratta, evidentemente, di situazioni d'ordine chirurgico, anche se talora il bisturi possa mantenere un atteggiamento di attesa, comunque di vigilissima attesa. Nell'adulto, nei casi in cui l'individuazione della causa del dramma imirinente persiste oscura ad addome chiuso, non si esita ad eseguire una laparatomia esplorativa, per vedere direttamente tra i visceri dellr. cavità peritoneale; ma i pìccolissimi pazienti esigono una particolarissima cautela a questo proposito, data la loro speciale sensibilità all'anestes'a, specie nelle condizioni patologiche in. cui al caso si trovano. Di lì la necessità di aggiornare con grande acume gli indirizzi diagnostici dell'* addo¬ me acuto nell'infanzia» ed i mezzi terapeutici più idonei per tempestività e meno stressanti nella loro applicazione, nonché le tecniche anestesiologiche e le modalità della rianimazione, il cui progresso, diciamolo subito, è indubbiamente notevole e significativo. Questo compito si è assunto l'apposito «simposio» che ha caratterizzato la terza ed ultima giornata del laborioso congresso internazionale di chirurgia. Ne è stato valoroso « moderatore », abile resista per meglio intenderci, il prof. G. S. Donati, patologo chirurgo di Pavia, e, con lui relatori i professori G. Verga, M. Campani, F. Bono, di Pavia; Romualdo Sagnotti e Bergami, di Roma; P. Soave, di Genova; A. Basile e S. Navarra, di Catania; Ronchetti, G. Zucco'.i, di Milano. Si tratta, dunque, di fronte ad un quadro di addome repentinamente richiamante l'attenzione, con la sua tensione e altri disturbi variamente interferentisi, dall'arresto di scarico intestinale al vomito, eccetera, di trovare in sede locale e nei sintomi generali, essenziali o di corteo, il bandolo della matassa, considerando ovviamente l'età del paziente con le relative maggiori o mi nori probabilità delle singole cause richiedenti un'opportuna diagnosi differenziale (ad esempio, una at resi a, cioè chiusura congenita, dell'intestino non può essere che del neonato). Differenti, in realtà, sono le occlusioni intestinali nel neonato in confronto a quelle non neonatali. Anche se non frequenti rappresentano, comun¬ que, il grosso di tutta la patologia neonatale. Purtroppo è in gran parte a causa del ritardato ricorso all'ospedale che ancor alta è la mortalità nel campo delle occlusioni neonatali, nonostante i grandi progressi della chirurgia infantile; la quale oggi permette ,dì trattare col bisturi, e con successo snche nei primissimi giorni e persino nelle prime ore di vita, malformazioni congenito e pure appendiciti acute. Anche i criteri dell'indagine radiologica, Bonza somministrazione di pasto opaco, facilitano le diagnosi. A questo punta non si può omettere che un tranello, da cui accanitamente si difendono pediatra e chirurgo con i nuovi mezzi diagnostici, sta talora in apparenti analogie tra il vero « addome acuto nell'infanzia » e quello detto < falso », che sembra richiedere 11 bìstu ri, mentre si risolve altrimenti. Il dolore — che pure è pre sente e di intensità variabile, di tipo colico, crampiforme ed intermittente, con intervalli di pieno benessere nella forma vera non neonatale — è proprio il sintomo che più caratterizza l'addome acuto falso. Una lucida relazione dei professori Do nati e Campani ha chiarito i mezzi per evitare la confusione. Per i profani può interessare sapere che a ordire le sembianze di un « addome acuto » (falso) possono intervenire malattie svariate, infettive, comprese certune esantematiche dell'infanzia; l'acetonemia nei bambini; avitaminosi; così come certe affezioni addomìna li o toraciche o nervose. Angelo Viziano

Persone citate: A. Basile, Bergami, Campani, F. Bono, M. Campani, Navarra, Romualdo Sagnotti, Ronchetti

Luoghi citati: Catania, Genova, Milano, Pavia, Roma