La cura della cirrosi epatica di Angelo Viziano

La cura della cirrosi epatica La seconda giornata del congresso di chirurgia La cura della cirrosi epatica Una complicazione grave : l'ascite - E' un versamento di liquido nella cavità addominale - Si impone una dieta povera di sale - Farmaci efficaci ed interventi col bisturi i a (Dal nostro inviato speciale 1 Milano, 22 ottobre. Quando un malato di cirrosi epatica, morbo ad andamento cronico che indurisce il fegato turbandone la funzionalità, s'accorge che anche l'ultimo buco della sua già lunga cintura non regge più al suo compito, e che l'ingrossar del ventre non è per pinguedine in grande eccesso, che più al dimagrimento fan pensare le condizioni generali del soggetto, gli è che la faccenda si fa seria e la pancia si fa otre per tanto liquido che va ospitando, a litri e molti litri, si che quella complicazione del male epatico (dal vocabolo qskòs- ótre) prende nome di ascite. Cause di ascite ve ne sono diverse, oltre la cirrotica; ma è questa la più grave e finora non definitivamente guaribile, anche se con i moderni mezzi ha più tregue e dilaziònamento delle conseguenze. Intorno al suo meccanismo di formazione oggi si è discusso, nella seconda giornata del Congresso nazionale dì chirurgia, con una serrata revisione di precedenti concezioni e la perorazione a favore di una via generatrice prima disconosciuta, fatta dal clinico chirurgo di Milano, prof. G. Oselladore, e dai professori G. Pezzuoli e L. Belli. Poiché su quella base è impostato un nuovo metodo operatorio proposto dai relatori, migliori speranze si aprono per i pazienti. Disse stamane l'Oselladore che la chirurgia ha sempre da vìvere sugli insuccessi della medicina; tuttavia ha pur affermato che, per quanto riguarda il cirrotico, è opportu no che sia portato all'interven to solo dopo un adeguato trattamento medico. E le possibilità mediche sono attualmente assai migliorate. Esse, in verità, non agiscono direttamente sui fattori locali, primi responsabili dell'ascite, bensì sulle concausali perturbazioni genera)! perpetuanti il fenomeno morboso. Intendiamo alludere all'aumentata ritenzione di cloruro di sodio, da cui in definitiva dipende la trattenuta del liquido. Orbene la terapia medica in tesa a ottenere un riassorbie'mento dei versamenti acquosi mls i mira da una parte a limitare l'apporto del sodio con i cibi, attraverso la cosidetta dieta iposodica. Abolizione del sale di cucina e degli alimenti che ne contengono discretamente, carni conservate e salumi, ma anche pane e latticini. Ricorso sostitutivo a grissini speciali; a tipi di latte privi di sodio, a formaggini insipidi confezionati appositamente. Condimento dei cibi con olio anziché con burro. D'altra parte si cerca di ottenere una limitazione del riassorbimento di sodio a livello renale mediante l'uso dei moderni farmaci sali-diuretici o benzotiazidici, nonché con l'uso appropriato degli spirolattoni antialdosteronici, per fronteggiare l'azione di un ormone (aldosterone), la cui secrezione è- aumentata in tale situazione morbosa e incrementa proprio la ritenzione del sodio. Ancora per inibire terapeuticamente questa si dispone d'un farmaco di recente scoperta, il triamterene. Il prof. D'Amico, correli-* per la p» te medica, ha 1 rito come l'abile associazione di due o più dei detti farmaci porti ai migliori risultati, evitando pure fenomeni secondari indesiderabili. Ma il chirurgo si affretta a ricordare che l'effetto della terapia medica non si mantiene se la cura si sospende. Ciò significa che non risolve il problema della guarigione. Aggiunge che bisogna tacitare le sorgenti effettive del versamento acquoso nell'addome, la cui origine è insita nella malattia iniziale, la cirrosi epatica. Eccoci, pertanto, ritornati alla ricerca di un nuovo accorgimento chirurgico. Esso, proposto dai relatori e già favorevolmente attuato su quindici malati, è scaturito dalla più recente 'nterpretazione della genesi del liquido ascitico; la quale dà il massimo peso alla sua trasudazione dal territorio di vasi sanguigni capillari (letto sinusoidale) interni al fegato ed a un conseguente spandimento per filtrazione attraverso la capsula che avvolge tale viscere. Si tratta in sostanza di abbinare ad un al tro intervento, che sblocca l'imbarazzo ' della circolazione del sangue nella grande «vena porta» sita nell'addome a c causa delle resistenze del fegato indurito, l'imposizione al fegato stesso di una specie di camicia, che ne impedisca precisamente la trasudazione di linfa. La tecnica consìste nel provocare un processo dì « periepatite adesiva», applicando sulla superficie dell'organo un preparato speciale, l'i Eastman 910». Domani, giornata di chiusura del Congresso, è di cartello un argomento di estrema importanza pratica per la salvezza di tante vite infantili messe a repentino mortale pericolo, il cosiddetto « addome acuto», dalle occlusioni alle peritoniti. Angelo Viziano

Persone citate: D'amico, Eastman, Pezzuoli

Luoghi citati: Milano