Algeria e Marocco accettano la mediazione della Tunisia

Algeria e Marocco accettano la mediazione della Tunisia Mentre olio frontiero continuano i combattimenti Algeria e Marocco accettano la mediazione della Tunisia I ministri degli Esteri dei tre paesi si riuniranno per discutere la soluzione della crisi - Anche la Lega Araba invita a sospendere gli scontri (Nostro servizio particolare) Parigi, 19 ottobre. Dopo dodici giorni dal primo scontro a Tingiub e Hassi Beida fra soldati algerini e marocchini, incomincia a profilarsi la possibilità 'di una tregua per la settimana prossima. Algeri e Rabat hanno entrambe accettato la proposta tunisina di riunire 1 ministri degli affari Esteri del Magreb (Tunisia, Algeria e Marocco) : Burghiba aveva fissato l'incontro al 28 ottobre, ma Ben Bella ha proposto che sia anticipato. Inoltre il consiglio della Lega Araba, riunitosi stamani al Cairo, ha adottato una risoluzione - che invita l'Algeria e 11 Marocco a sospendere immediatamente la lotta. L'Egitto ha proposto che venga nominata una commissione mediatrice per sanare il dissenso fra i due paesi. Il consiglio della Lega Araba si riunirà di nuovo domani mattina. Dal canto suo, il segretario generale delle Nazioni Unite ha offerto i suoi «buoni uffici >„ Frattanto la guerra non dichiarata continua e 1 rinforzi vengono inviati non soltanto verso Tingiub e Hassi Beida ma anche su tutti i punti strategici lungo la frontiera fra l'Algeria e il Marocco, con tutti i mezzi di trasporto a disposizione. I marocchini prevedono un attacco nemico durante la prossima notte nella regione di Figuig, ad un centinaio di chilometri a Nord di Colomb Bechar. Qui il comando algerino ha effettivamente concentrato forze abbastanza importanti, mentre le altre le ha mandate soprattutto a Tinfuchi, per sbarrare ai marocchini la strada verso Tinduf. La conquista di Tinfuchi darebbe all'esercito di Hassan II vaste possibilità di manovra coi carri armati. Il conflitto, però, non è soltanto motivato da un problema di frontiera. E' anche un conflitto fra due sistemi politici e la radio algerina insiste quindi negli attacchi personali contro Hassan II. Oggi ha rivolto anche un appello ai soldati marocchini per invitarli a disertare e ad abbattere il « regime feudale > che il loro re impone al paese. Non sembra, però, che questa campagna dia i risultati sperati. Tutte le informazioni sono concordi nel constatare che nessuno pensa a rivoltarsi. Effettivamente, i marocchini criticano spesso il loro governo e considerano con simpatia la rivoluzione benbellista ma disapprovano gli insulti pronunciati in questi giorni contro il loro sovrano. Inoltre essi sono indignati per il massacro di cui sarebbero stati vittime 28 dei loro soldati nel villaggio di Ich. Le autorità marocchine dicono di aver seguito minuto per minuto l'agonia del forte, al quale erano collegate telefonicamente: un soldato, dando precisazioni sull'attacco algerino, disse alla fine: < Siamo rimasti in quattro soltanto >. E poi: « Ora siamo in tre », e da ultimo: « Sono rimasto solo. Addio ». Le autorità algerine smen- lllllllllMIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII tiscono l'attacco contro Ich, e affermano che Rabat lo ha inventato per avere il pretesto di creare un altro fronte. E' cosi che Algeri rimanda l'accusa ad Hassan II, il quale sostiene che Ben Bella vuole trasformare l'incidente di Tingiub e Hassi Beida in guerra generale, iniziando la lotta anche in altre regioni. In Cabilia, intanto, i ribelli di Hoctke Alt Ahmed hanno effettuato lina incursione sul paese di Bordj Meneiel per spargere il terrore fra i fedeli di Ben Bella. Una pattuglia di polizia ha intercettato i ribelli e nello scontro sono rimasti uccisi due agenti di polizia e tre persone sono state ferite. L'incidente è il primo da quando i ribelli evacuarono il centro di resistenza di Michelet, una settimana fa L. Mannucci

Persone citate: Burghiba, Colomb, Hassi Beida, L. Mannucci, Michelet