Il volto e la vita della Cina comunista nel giudizio di un illustre chirurgo

Il volto e la vita della Cina comunista nel giudizio di un illustre chirurgo UN VIAGGIO DI STUDIO DEL PROF. A. M. DOGLIOTTI NEL "PAESE PROIBITO,, Il volto e la vita della Cina comunista nel giudizio di un illustre chirurgo Per il turista, la visita è piacevole: ospitalità cordiale, buoni alberghi, ottima cucina (cui dobbiamo spaghetti e agnolotti) - In un confronto con l'Occidente, le condizioni dei cinesi appaiono tutt'altro che floride : se il cibo è sufficiente, i vestiti sono poveri e miserevole la maggioranza delle case Ma il punto di partenza era terribilmente basso; ci vogliono molti decenni per cambiare il volto del paese - Dopo la rottura con Mosca, sono più numerosi che mai i ritratti di Stalin - Uomini d'affari della Germania, del Giappone, dell'Inghilterra approfittano del dissidio con l'Urss per avviare trattative Il nostro illustre collaboratore prof. A. M. Dogliottì, direttore della Clinica chirurgica dell'Università, di Torino, ha compiuto un viaggio di due settimane nella Cina comunista. Invitato dall'Accademia cinese di medicina, impegnato in conferenze e colloqui scientifici, egli ha avuto tuttavia l'occasione di molti e vari incontri, e la possibilità di compiere un lungo giro nel Paese. Molto volentieri pubblichiamo, In questo primo e negli articoli che seguiranno, le impressioni .del prof. A. M. Dogliotti. I suoi giudizi hanno grande interesse : sono di un uomo di acuta intelligenza e di vastissima esperienza, chirurgo di fama mondiale; ma è superfluo aggiungere •■ che il prof. Dogliotti non è, e non pretende di essere, uno specialista di problemi economici, sociali, politici. Pechino, ottobre. Quindici giorni intensamente vissuti nella Repubblica Popolare Cinese e lo straordinario interesse di quanto ho visto a Pechino, Shanghai e Canton e nei lunghi viàggi in aereo o per ferrovia in quel paese sterminato, ed ascoltato conversando con tanta gente, mi fanno ritenere opportuno un primo sommario resoconto. Su alcuni argomenti di particolare importanza sui quali ho raccolto ben documentate informazioni, conto scrivere in dettaglio nei prossimi giorni. Invitato dal Precidente dell'Accademia di Scienze mediche di Pechino prof. Huang Ohia-ssu e dalla Associazio-. «Illlllllllll IIIIITIIIIKI IMIIIllllllllllHl lllllllllUltIMiMIIKIIIIMIMIIMIIIIIIIIIIllllIMllllllIne nazionale dei medici cineSi, il cui presidente Lu Lien è stato ministro della Sanità, ho tenuto alcune conferenze a Pechino e Shanghai su argomenti chirurgici di mia competenza ed ho avuto la opportunità di conoscere a fondo l'organizzazione scientifica, didattica, ospedaliera e sanitaria nazionale della Cina. Ma su questo dirò sulla pagina che questo giornale dedica alla medicina il martedì. Una prima dichiarazione di carattere generale desidero fare ed è ohe, contrariamente al timore di alcune persone amiche in Italia, un viaggio in Cina è oggi confortevole guasi còme in qualsiasi altro paese civile di questo mondo. Personalmente nessuna difficoltà né ritardo ho incontrato per ottenere, in mancanza di una rappresentanza diplomatica in Italia, il visto dall'ambasciata cinese a Berna, non solo per me che godevo del privilegio di essere invitato d'onore dell'Associazione medica cinese, ma anche per l'amico Cerastico di Milano, che mi aveva espresso il semplice desiderio di accompagnarmi in veste di segretario, compagnia risultata del resto particolarmente utile e gradita. . Chi ci conosce sa che nessuna nostra tendenza politica presente o passata ci ha certamente favoriti, per cui ritengo che non sia difficile a studiosi obbiettivi di qualsiasi branca del sapere, ottenere dalla Cina i necessari permessi, salvo, per coloro che MIIMIK Illlll Il 1111 II f II II I II possano essere sospettati di intenzioni inquisitorie tendenzialmente ostili al paese che desiderano visitare. Per un popolo che ha condotto e tuttora conduce una dura battaglia, questa diffidenza può essere anche spiegata. È' del resto uno stato d'animo che avevo incontrato in Russia nel periodo staliniano quando si era ancora lontani dalla attuale formula di « coesistenza pacifica ». Altra constatazione rassicurante riguarda gli alberghi e l'alimentazione. Nelle grandi città sono in piena efficienza i grandi alberghi del passato spesso opportunamente ingranditi, ed alcuni di nuova costruzione con aria condizionata come quello di Canton ove passammo l'ultima notte. Il servizio è pronto ed accurato e si possono avere in camera come nel ristorante i pasti anche in ore non abituali. La ricetta ideale La cucina cinese merita a sua volta una trattazione a parte. Rappresenta una delle millenarie glorie di questo Paese che ha insegnato. a Marco Polo la tecnica per gli spaghetti e gli agnolotti di cui di conseguenza l'Ita-' Ha è debitrice alla Cina. Coi tempi che corrono non è debito di poco conto. , La facoltà cinese di creare un numero illimitato di piatti prelibati giustifica la affermazione che nessun cuoco può vivere abbastanza a lungo per conoscere tutti i segreti, quasi come illimitata ed inaccessibile' ad una sola I II f 111 i lllllll i 1111l 1111111 ! 1111111111 II 11 11 11 11 11 11 III t ■ persona è la conoscenza di tutti i simboli grafici coi quali si rappresentano cose e pensieri. Né la complicata varietà dei cibi, spesso indecifrabili, va a scapito della loro gradevolezza e digeribilità, avendone fatto personale esperienza, pur iniziata con estrema cautela e preoccupazione. Standard di vita' europeo, donne giapponesi e cucina cinese è quanto un nostro gentile collega di Pechino ritiene essere la più. alta aspirazione, direi piuttosto edonistica, di un uomo civile. Per la prima e la terza esigenza mi sentirei di-condividere la opinione sopra espressa; per la seconda lascio ad altri il giudizio! Difficile invece ottenere un taxi, salvo per chi come noi era ospite ufficiale ed aveva a disposizione una macchina in permanenza. La scarsissima disponibilità di automobili, per ora tutte importate ed in misura di necessità molto limitata data- la-difficoltà di disporre di valuta estera, fa sì che praticamente tutto il movimento veloce si svolga in bicicletta o su grossi autobus, ora'fabbricati in Cina. Sul pressante, imponente, grave problema dei trasporti avrò occasione di ritornare. • La cortesia cinese infine è quella ben nota, in. tutti i tempi. Ognuno cerea di interpretare i bisogni dell'ospite e sempre con un gradevole sorriso. Ogni volta che abbiamo espresso un desiderio, anche di difficile realizzazione ^quale per esempio quello di ave- re in meno di S4 ore, a Shanghai, una copia di un film a colori su uno straordinario intervento operatorio pienamente riuscito di risutura di una mano totalmente amputata, o di ottenere delicati colloqui con sacerdoti scismatici per informazioni particolari, siamo stati accontentati al di là delle nostre speranze. Ed ora qualche sommaria risposta a quelle che prevedo siano le istintive domande di tanti italiani ad un connazionale obbiettivo e spregiudicato che, come il sottoscritto, abbia avuto la piuttosto rara opportunità di visitare la Cina attuale. I fatti reali Anzitutto debbo riaffermare che soltanto vedendo ed ascoltando coi proprii sensi si può esprimere una documentata opinione comparativa tra quanto si è letto o . sentito dire sulla Cina e quella 'che è la realtà obiettiva. È' difatti assai grande il divario, a volte del tutto contraddittorio, tra quanto adesempio si apprende oggi a Mosca e ad Hong Kong-sulla Cina e quanto si apprende sullo stesso problema a Pechino, a Shanghai od a Can-. ton, tre tra le più autorevoli « capitali » della Cina popolare. Ma quando.nelle tre < capitali > si vedono e si dicono le stesse cose è molto probabile che si debba dare il giusto credito a queste notizie e modificare sensibilmente opinioni altrove accreditate. Alla domanda « come stanno oggi i cinesi» posso rispondere che sicuramente da due anni si può considerare superata la crisi alimentare' e che infine ai cinesi è assicurato un sufficiente numero . di calorie. Anche su questo argoménto dovrò tornare; ■ ma per intanto si sappia che il riso, cibo base, è assicurato da mézzo chilo ad un .chilo a persona ogni giorno. £'Come è stato faggiunto quésto notevole risultato t Con l'aumento dèUinr-produzióké ^eìh; fertilÌ**sconfinate pianure che costeggiano gli immensi fiumi della Cina continentale dei quali sono stati imbrigli/iti in buona parte i bacini montani con opere colossali di sbarramento e regolazione idrica, con una migliore ma non ancora soddisfacente distribuzione dei prodotti, con una attiva propaganda per la limitazione delle nascite. Capitoli tutti che andranno a loro volta approfonditi, ricchi di drammatiche lotte contro la natura, ma che portano a spiegare l'evidente miglioramento di una situazione che non molti anni or sono costellava di lutti e di miserie indicibili e di proporzioni apocalittiche queste terre benedette dal Signore ma assai meno dalla saggezza dei governanti. Quale è il livello di vita medio dei cinesi, il loro vestiario, la loro casaf Qui è un altro discorso. Per capire la Cina, d'oggi bisognerebbe averla vista 15 anni fa prima che alle crudeli, e desolanti lotte intestine, subentrasse un governo stabile il quale, comunque lo si debba giudicare in sede politica, si è seriamente preoccupato dei primi elementari bisogni di un popolo ridotto alle più lacrimevoli bassezze. Tuttora moltitudini di cinesi, nei campi e nelle città sono vestiti in modo che un qualsiasi europeo medio giudicherebbe molto male. Eccetto un 10 per cento circa che veste bene ed un 40 per cento che veste in modo discreto, tutti gli altri specie nelle campagne portano con disinvoltura resti miserandi di vestiti consunti e largamente e spesso non sufficientemente rattoppa'i. Ma quando vi assicurano, e si può credervi, che il contadino cinese era rassegnato alla quasi totale nudità e che un vestito decente era tramandato nelle campagne da padre in figlio per generazioni, ecco che appare colossale lo sforzo compiuto in poco più di una decina di anni per fornire centinaia di milioni di vestiti uniformi e di calzature in massima parte assai semplici ma sufficenti a proteggere le estremità inferiori di questo popolo di pazienti lavoratori. Il sovraffollamento Si può ritenere che se nulla verrà a turbare l'attuale ritmo ascendente della produzione, entro pochi anni tutti potranno procurarsi l'abbigliamento necessario. Per le case si sta peggio. Si è fatto e si fa molto: nelle città come anche nel nucleo centrale delle comunità popolari, attorno alle quali oggi sta prendendo forma una importanti} riforma a carattere moderno della ricca agricoltura cinese, si è cominciato a costruire in muratura ed a più piani, al fine di dare una accettabile abitazione al maggior numero possibile di famiglie. Ma, grosso modo, non più del ISSO per cento dei cinesi può oggi considerarsi sistemata in modo confrontabile con i quartieri popolari di paesi civili dì modeste possibilità economiche. La grande massa di questo popolo tenace, intelligente, orgoglioso, nel cui subcosciente fermentano leggende di una civiltà plurimillenaria, è tuttora costretta in casupole cadenti ed anguste, ove non si capisce -come possano trovare posto in superficie tanti corpi umani, né come siano risolte le più elementari necessità della più modesta convivenza. Anche a tale deficienza di abitazioni i nostri amici cinesi ci assicurano che «il partito ed il governo socialista » stanno provvedendo. Ma una cauta ottimistica previsione, fatte ' le debite ■ proporzioni con quanto avviene da noi, colloca a distanza di vari decenni una sistemazione generale che porti .il popolo cinese al livello .attuale dei nostri lavoratori. Anche qui tuttavia la propaganda insiste sul confronto, della situazione di prima della < liberazione ». e cioè di prima del 1949 quando Mao Tse-tung ha assunto l'incontrastato ed unitario governo del paese. Da quanto si vede e da impressionanti documentazioni fotografiche su come erano prima certi quartieri ora demoliti e rifatti, appare anche qui evidente che si è sulla buona strida, ma che questa strada è ancora assai lunga. • Per percórrerla fino in fondo . bisogna : tuttavia che a popolo cinese lavori in pace e dedichi' alla costruzione (badate bene: costruzione e IJS^S^ÉSISSS^mS ***** flé'proprie fàr^è'^nkd'àisperdecrie in' prematuri sogni di grandezza, cercando nell'amichevole collaborazione dei paesi amici quell'aiuto che permette di giungere più rapidamente allo scapo, risparmiare energie ed evitare errori costosi. La rottura con Mosca A proposito di collaborazione con popoli amici quali sono ora i popoli amici della Cina e quale è-la collaborazione della Russia t E' questo un problema politico di una esplosiva attualità. La Russia fino alla primavera del 1960 ha prestato valido aiuto di tecnici, di macchine e di materiali alla Cina, e non vi è dubbio che il < boom » del '58 e del '59 è in parte dovuto a questo aiuto del quale ha fatto tesoro il laborioso popolo cinese. In molte città esistono palazzi e monumenti dedicati alla amicizia cinosovietica che documentano lo stato d'animo del Governo e del popolo cinese di allora. Ma nel I960 è avvenuto un fatto d'importanza storica che sta a dimostrare la instabilità di una subitanea amicizia dopo secoli di lotte e di rivalità smesso sanguinose. L'Unione Sovietica nel volgere di trenta giorni ha in quell'anno richiamato tutti, dico tutti, i tecnici e gli specialisti soviètici che a migliaia progettavano e lavoravano accanto ai compagni cinesi. Contrasti ideologici, timori di una futura irresistibile concorrenza per il primato tra i popoli comunisti, incauti sogni di potenza od equivoche rivendicazioni storicorazziali, questioni di prestigio od incompatibilit personali fra i grandi capi: comunque sia, il ritiro di tutti i tecnici sovietici nel momento critico delle maggiori realizzazioni ha creato una paurosa crisi di crescenza. Stabilimenti a catena, ponti e dighe di immense proporzioni, progetti tecnici e calcoli di lavoro che avevano richiesto anni di studio, subirono un brusco arresto '9 molti hanno temuto che fosse impossibile riprendere le opere incompiute, il tutto aggravato da tre anni consecutivi di cattivi raccolti per avversità naturali e per errori organizzativi. E certo una lunga sosta è sopravvenuta ed ha costretto i cinesi a correre ai ripari. In buona parte ci sono riusciti aguzzando l'ingegno e stringendo la cintola, in parte rivolgendosi ad altri paesi. Ed ecco profilarsi il fenomeno tuttora in sviluppo, ed al quale l'Italia potrebbe utilmente associarsi in misura anche cospicua, della collaborazione offerta direttamente od attraverso abili in¬ termediari da potenze teonicamente evolute quali il Giappone, l'Inghilterra e la Germania e la Francia di cui sono visibili le delegazioni ed i gruppi di lavoro e di scambio commerciale. Proprio nei giorni di nostra permanenza a Pechino una delegazione ad alto livello di 150 rappresentanti delle maggiori industrie giapponesi è stata ufficialmente ricevuta e festeggiata in occasione di una imponente mostra del prodotto di quel laborioso paese, attraverso il quale non è detto che non filtri anche la produzione americana notoriamente partecipe del < miracolo » industriale nipponico del dopoguerra. I. mercanti ci sanno fare e tutto il mondo è paese, come la storia di ogni tempo insegna. Comunque oggi la « costruzione » ha ripreso in ogni settore sia pure con qualche maggiore difficoltà, e, grazie soprattutto alla, accresciuta esperienza dei tecnici cinesi, si pedono ovunque operai al lavoro. Ma questo lavoro tanto in città quanto soprattutto in campagna è troppo poco meccanizzato. Manca tuttora il 90 per cento dei trattori agricoli necessari ed in eguale se non maggiore proporzione mancano autotrasporti, aerei e chissà quante altre cose prima che così grande fatica sia alleviata, e la massa ed il costo dei prodotti portati al livello necessario per soddisfare una popolazione che è tre volte quella della Russia, cinque quella degli Stati Uniti, e tredici volte ' quella dell'Italia. Ma se oggi il popolo cinese è giustamente fiero dì avere sopportato senea soccombere l'imprevisto avvenimento del 1960, esso non ha dimenticato che questo avvenimento è stato un fiero colpo alla sua fede ed una minaccia mortale. Nessuno degli amicirincontrati in Cina ha avuto parole-ostili alla Russia; ma tutti hanno dimostrato, sfuggendo con cupo disagio alle nostre domande, che la ferita loro inferta dal « grande ■ amico » non solo non si è rimarginata ma si è irreparabilmente aggravata. Opuscoli tradotti in tutte le lingue parlano senza sottintesi del tradimento perpetrato da Kruscev e dai suoi collaboratori ed associati, accusati di essersi venduti alla reazione internazionale ed ai. capitalisti imperialisti americani e di essere i maggiori colpevoli dei crimini che hanno attribuito a Stalin, la cui figura accanto a quella di Lenin occupa il pasto d'onore ovunque, mentre inutilmente si cercherebbe in tutta la Cina la figura di Kruscev. Passato e futuro Questi opuscoli sono distribuiti gratuitamente in enorme quantità in ogni luogo: alberghi, aeroporti, scuole e negozi, ai cittadini come alle numerosissime delegazioni di ogni paese e di ogni colore che si susseguono senza posa, dimostrando come la Cina si senta investita dalla responsabilità storica di talvare il marxismo-stalinismo dalla crescente minaccia del cosiddetto revisionismo jugoslavo. Contro Tito ed associati essa appunta con insistenza la maggior parte degli strali per non rivolgerli in modo troppo offensivo contro l'ancora troppo potente Capo della nazione vicina. Tutto è possibile in politica, ma è impressione di molti che solo la scomparsa di uno dei due personaggi che oggi si fronteggiano così aspramente possa riaprire un colloquio bruscamente interrotto. Ma molti altri e più sostanziali rimarrebbero gli ostacoli che ad esso si oppongono. Moltissime altre domande mi sarebbero certamente rivolte dai lettori se avessi tempo e spazio per raccoglierle. La magnificenza e la imponenza dei monumenti più insigni, ij problema della scuola, quelli della assistenza sanitaria delle Comunità popolari agricole, della emancipazione 'iella donna, quello estremamente complesso della religione, l'ostacolo della lingua scritta in' confronto di quella parlata e molti altri interessanti aspetti della vita di un paese che quattromila anni or sono ci ha largamente preceduti in molte conquiste e poi per tanti secoli si è fermato chiudendosi in uno splendido ma pericoloso isolamento, meritano un ulteriore discorso che spero di poter fare se la pazienza dei lettori ed... i miei pazienti me lo acconsentiranno! A. M. Dogliotti