La difficile impresa del premier designato di Mario Ciriello
La difficile impresa del premier designato La difficile impresa del premier designato (Diti nostro corrispondente) Londra, 18 ottobre. Macmillan ha dato le dimissioni e il ministro degli Ester: Lord Home è stato Incaricato dalla Regina di formare il nuovo governo. Home ha subito cominciato le consultazioni e informerà forse già domani la sovrana sull'esito. Se riuscirà nell'impresa, il ministro sarà il primo Lord a dirigere gli affari britannici dall'epoca di Lord Salisbury, premier conservatore d'Inghilterra in tre periodi fra il 1886 e il 1902. Ma oggi il capo del governo deve sedere ai Comuni, l'assemblea rappresentativa: e Lord Home dovrebbe rinunciare al titolo e presentarsi candidato a un'elezione supplementare. Ve ne sarà una il 7 novembre. Diverrà Home primo ministro? E' probabile, non certo. Il comunicato di Bucklngham Palace dice: « La Regina ha ricevuto Lord Home in udienza e lo ha invitato a formare il governo ». Non chiarisce se il ministro abbia accettato. L'incertezza è dovuta alla bufera di proteste scatenata dalla designazione. Protestano numerosi parlamentari conservatori, protestano alcuni ministri (apertamente 1 primi, confidenzialmente i secondi), protestano diversi organi di stampa. Perché tanto ' sdegno? La risposta è nei commenti di due deputati conservatori. Robert Jenkins ha detto: « Con Home leader, {a vittoria dei laburisti alle elezioni del -m, è certa ». E l'on. Humphrey Berkley: « Potevamo nominare Butler o Hailsham: no, è stato scelto un nobile di antichissima casata con scarsa conoscenza dei -problemi interni. Se il partito avesse potuto votare, Home non avrebbe certo raccolto la maggioranza dei suffragi». La tempesta cominciò ieri sera quando gli esponenti del partito appresero che Macmillan — dopo una settimana di consultazioni dal suo letto di ospedale — aveva deciso di indicare ad Elisabetta, come suo successore, il ministro degli Esteri. Alla notizia, cinque ministri (fra i quali Lord Hailsham e Iain'Macleod) si riunirono nella notte a casa del collega Enoch Powell per tentare di impedire la designazione di Home; ma, come si è visto, la manovra è fallita. Cercheranno ora di impedirgli la formazione di un governo? E' possibile. Per riuscire, Lord Home deve ottenere l'appoggio dei tre più potenti rivali, 11 vice-premier Butler, il Cancelliere dello Scacchiere Reginald Maudling e il ministro della Scienza Lord Hailsham, tutti in gara, Ano a ieri, per la leadership. Significativo il fatto che i tre c notabili > siano stati i primi ad essere < consultati » oggi dal premier incaricato. Lord Home è stato sempre considerato, durante la crisi degli ultimi giorni, come la « soluzione di compromesso >, ed è questo forse il motivo del * consiglio > dato da Macmillan alla Regina. 1 sondaggi da lui compiuti avrebbero rivelato che dei < favoriti » — Butler, Hailsham e Maudling — nessuno riusciva a soddisfare una maggioranza: Home era l'unico accettabile come « seconda scelta » alle diverse correnti. Stamane poco prima delle 10 il segretario di Macmillan, Timothy Blige, portava a Bucklngham Palace una lettera per la Regina. Alle 10,30, Blige lasciava la reggia, già attorniata da una folla di curiosi e di cronisti, e pochi minuti dopo un comunicato annunciava: c L'onorevole Harold Mac\millan ha presentato alla Regina le dimissioni dalla carica di Primo Ministro e Sua Maestà le ha graziosamente accettate ». Era da sei anni nove mesi e otto giorni che Macmillan dirigeva la nazione, un primato battuto, in questo secolo, solo da Asquith. Passava mezz'ora, ed ecco un imprevisto c colpo di sce na » tllz3sftElisabetta, accompagna- | ta soltanto dal suo segretario, lasciava Buckingham Palace e si recava da Macmillan, all'ospedale «Re Edoardo VII». L'infermo — operato giovedì 10 per una « ostruzione alla prostata ».— era a letto; in un pigiama a righe bianche e azzurre. Il colloquio durava trentacinque minuti. Verso le 11,45, Elisabetta usciva sorridente dalla clinica e tornava alla reggia. E' la prima volta nella storia moderna inglese che un monarca esce dal suo palazzo per consultare un premier dimissionario. « Non vi sono precedenti >, affermano i portavoce reali. Là tradizione vuole che, in simili circostanze 11 leader uscente si rechi di persona a Buckingham Palace o vi invìi, se immobilizzato, i suoi consiglieri o segretari; ma 11 sovrano non si muove Perché, allora, l'odierna visita? Quello di Elisabetta non è stato soltanto un gesto di cortesia. Sapeva dei forti contrasti nelle file conservatrici, delle critiche ad Home, del l'assenza di' un.candidato che godesse l'appoggio di una co spicua maggioranza. Vi era il pericolo per la Corona di essere coinvolta in un'aspra polemica politica. Tornata a Buckingham Palace, la regina Elisabetta convocava il ministro degli Esteri. Il patrìzio scozzese arrivava alla reggia (in abito grigio) alle 12,15 e ne usciva, lieto .in volto, quarantacinque minuti più tardi. La sua vettura non aveva ancora varcato 1 cancelli per il viaggio di ritorno, quando veniva emesso il comunicato con l'annuncio dell'incarico. Lord Home pranzava. nella sua residenza ufficiale di ministro degli Esteri ma, alle 2,30 del pomeriggio, si trasferiva al numero 10 dì Downing Street, residenza del premier. Circa seicento persone erano già radunate nell'angusta viuzza. La folla applaudiva, i radiocronisti allungavano i microfoni verso il designato. Affabile come sempre, Lord Home rispondeva: « Come sapete, Sua Maestà mi ha chiesto di formare un governo. E' un grande onore. Devo mettermi al lavoro, parlare con i miei colleghi. Farò del mio meglio per non deludere nessuno. ». Pochi minuti dopo, cominciavano a giungere, ad uno ad uno, gli altri ministri. Mario Ciriello „„„„„„ ||,|| IIIIIIIIIIIIHI llll Lord Home ieri all'arrivo al n. 10 di Downing Street (Tel. « Associated Press »)
Luoghi citati: Home, Inghilterra, Londra
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