Un ex carceriere siciliano ucciso a Milano nella cantina d'una casa a colpi di pistola

Un ex carceriere siciliano ucciso a Milano nella cantina d'una casa a colpi di pistola Due ipotesi sul delitto: vendetta della mafia o gelosia Un ex carceriere siciliano ucciso a Milano nella cantina d'una casa a colpi di pistola La vittima aveva 41 anni; era custode dello stabile dov'è stato soppresso - Interrogata a lungo la moglie - La donna sostiene di non aver udito le rivoltellate; un esperimento della polizia dimostrerebbe però il contrario - Rintracciata una presunta amica dell'assassinato (Dal nostro corrispondente) Milano, 17 ottobre. Un ex-agente di custodia, che attualmente era custode di uno stabile di corso Magenta 55 a Milano, è stato assassinato stamane con quattro colpi di rivoltella. L'uccisore gli ha poi dato il « colpo di grazia > esplodendogli alla tempia destra un'altra pallottola. Il criminale è sconosciuto; egli deve aver usato il silenziatore, perché nessuno ha udito il fragore dei colpi di pistola. Non si conoscono i motivi del delitto. Si è avanzata l'ipotesi di una vendetta della mafia e quella della gelosia. La vittima del delitto è il quarantunenne Santino Luparello, originario di Palermo, dove per anni è stato guardiano nel carcere dell'Ucciardone. L'allarme alla polizia lo ha dato la moglie, Ada Segalini di 38 anni, che, scesa in can¬ tina con l'uomo addetto alla , manutenzione del termosifone, n a i n Derino Galimberti di 47 anni, s'era trovata dinnanzi all'agghiacciante spettacolo: il marito giaceva per terra colpito alla schiena da parecchi colpi di pistola. L'uomo respirava ancora, faticosamente; il Galimberti aveva cercato di sollevargli la testa ma in quell'istante, con un rantolo, il portinaio era spirato. La donna ha spiegato agli agenti ohe stamane, come al solito, appena aperto il portone alle 7, suo marito si era recato nella latteria di Mentore .Martini, in corso Magenta 48, a bere un caffè • un , e o e i a a i i a l , a i ¬ a , , o i l i l a n scluto si era presentato nella portineria chiedendo alla Segalini del marito. « E' giù in cantina », gli aveva risposto. L'uomo, ringraziando, era disceso chiudendosi la porta alle spalle. Santino Luparello non deve essersi nemmeno accorto dell'ingresso del suo uccisore. Secondo la ricostruzione del fatto il portinaio, all'arrivo dell'assassino, aveva le spalle voltate all'uscio della cantina. L'uccisore appena intravista la sagoma della vittima, ha sparato cinque volte con una pistola automatica calibro 9. I primi tre colpi hanno raggiunto il Luparello alla schiena; un altro è andato a vuoto; il quinto è servito da « colpo di grazia ». Scoperto il delitto alle 8,30, il cadavere del custode veniva trasportato all'obitorio. In Questura la polizia cercava subito di ottenere informazioni dalla moglie dell'ucciso. L'interrogatorio della donna veniva condotto, personalmente, dal dottor Nardone, l'ex capo della squadra mobile di Milano che, recentemente, ha compiuto l'operazione anti-mafia nella zona di Greco Turro. Negli uffici di via Fatebenefratelli veniva anche convocata la madre del Luparello e un fratello delS\ ■ •' bicchiere di latte freddo. Dopo qualche commento sulla giornata e sulla partita di ieri sera del < Milan-», il Luparello aveva salutato ed era ritornato in portineria. Indossata una tuta blu e presa la scopa, era sceso subito in cantina per le pulizie. Verso le 8 uno scono-fi vetAsdunStutsarpptnacgpvcdmitrnssstsmantnspv fi primi accertamenti — pare la vittima, trasferitosi a Milano da due anni. La polizia milanese si è niHto rivolta a quella di Palermo per inqufldrpte, la figura della vittima, ma sarebbe stato esclu so che essa abbia appartenuto alla mafia. Il Luparello era un pezzo (Vuomo alto più di un metro e ottanta, robusto, con il labbro incorniciato da un palo di baffi. Nel 1957, dopo aver rlcoper to a lungo l'Incarico di guardiano nel carcere palermitano dell'Ucciardone — lo stesso dovè fu ucciso il luogotenente di Giuliano, Gaspare Pisciotta -— si era trasferito al nord, sistemandosi, in un primo tempo a Sizlano (Pavia). Qui aveva aperto un negozio di frutta e verdura ma gli affari, andati male, l'avevano costretto a disfarsi dell'esercizio. A Sizlano il Luparello aveva conosciuto la donna che doveva diventare sua moglie, Ada Segalini. La coppia si era unita in matrimonio nel 1958 e nel dicembre si era trasferita a Milano, dove aveva occupato la portineria della casa di via Rubens 14. Qui i coniugi si erano fermati fino all'inizio del 1961 per trasferirsi infine nella portineria di corsa Magenta 65. Santino Luparello, fino a poco tempo fa, frequentava assiduamente un bar vicino a casa, soprattutto quando si trasmettevano partite di calcio: era un appassionato di questo sport. Ma da qualche mese si era fatto solitario, aveva voltato le spalle ad amici e conoscenti, passava il suo tempo in casa, con la moglie. Anche domenica, quando era stata teletrasmessa la partita di calcio Russia-Italia, non era uscito. Ma con la moglie — secondo non andasse troppo d'accordo. Sei mesi fa, per esempio, Santino Luparello ebbe con lei una violenta scenata, per motivi di gelosia a causa delle scappatelle che il custode avrebbe fatto con alcune cameriere della zona: la disputa fu piuttosto animata, il portinaio perse la testa, afferrò un coltello da cucina e ferì la donna, Ada Segalini fu trasportata al Policlinico, medicata e dichiarata guaribile in pochi giorni. All'ospedale, però, il Luparello riuscì a dare una diversa versione del fatto, dicendo che la moglie era caduta nel trasportare una damigiana e si era ferita con ima scheggia di vetro. La pratica era stata archiviata. Nel pomeriggio la Mobile ha rintracciato una giovano donna bionda — ATaria Sabica residente a Cotogno Monzese, sposata col parrucchiere Giuseppe Sabica e madre di quattro figli — che fino a qualche settimana fa lavorava da domestica in una famiglia che abita nel palazzo dove è avvenuto il delitto. Tempo addietro il fratello del morto, Emanuele Luparello, aveva conosciuto la Sabica e le aveva prestato 130.000 lire. Santino, venuto a conoscenza del fat¬ to, si era intromesso nel tentativo di indurre il fratello a farsi restituire subito la somma. . . . L'intervento però ..non aveva avuto esito. Anzi, il custo- de era diventato amico dei Sabica e un anno fa si era prestato a far da padrino alla loro figlia più piccola. Questa amicizia lo portava ogni. sexQ à Cotogno Monzese dove si'recava in moto. Così aveva fatto anche Ieri subito dopo cena, malgrado le proteste' della moglie. Ma, a quanto pare, anche il marito della Sabica mal sopportava l'amicizia della moglie con l'ex carceriere e più di una volta erano accadute liti violente. Stasera Ada Segalini è ancora sotto interrogatorio, soprattutto per cercare di ricostruire con la miglior fedeltà i tratti somatici e la figura dell'assassino. La donna lo ha visto in faccia, gli ha parlato. Ma Ada Segalini, forse per la emozione, non à di grande aiu to alle indagini. Ha detto che non ricorda bene com'era lo sconosciuto. Ada Segalini ha anohe dichiarato di non aver udito le detonazioni. Gli Inquirenti han no deciso di fare un esperi mento balistico: sono stati esplosi, alcuni colpi di rivoltella nello scantinato e l'eco in vece S'è avvertita distintamente dalla guardiola dove questa mattina, al momento del de Vitto, si trovava la donna. Qua li conclusioni si possono trar rei -E' ancora presto per po terlo dire. Ma la soluzione del mistero non dovrebbe tardare 5. m. Ada Segalini, 38 anni, moglie dell'ex-guardla carceraria assassinata a colpi di rivoltella a Milano (Tel.) Santino Luparello, il siciliano ucciso ieri (Telefoto)

Luoghi citati: Milano, Palermo, Pavia, Sizlano