Continuano gli scontri tra Algeria e Marocco

Continuano gli scontri tra Algeria e Marocco La dìsputa dì frontiera tra ipaesi arabi Continuano gli scontri tra Algeria e Marocco Si battono per due villaggi di confine che nessuno sa a chi appartengono - Mentre si combatte, a Rabat proseguono le trattative (Nostro servizio particolare) Parigi, 16 ottobre. Soltanto i nomadi del deserto conoscevano finora i nomi di Tingiub e di Hassi Belda, 1 due villaggi che hanno provocato il conflitto fra l'Algeria e il Marocco; ma oggi quel nomi sono su tutte le .labbra arabe. A chi appartengono? La rivendicazione marocchina risale al 19S6, quando il capo nazionalista Aliai SI Fassl fece stampare una carta geografica del < grande Marocco », basata su una carta del 1948, che comprendeva una bella fetta di Sahara, la Mauritania e andava sino a San Luigi del Senegal. Il re Maometto V tornato da poco sul trono dopo l'esilio a Madagascar, fece sue quelle rivendicazioni e nel 1958, prendendo la parola a M'Hamld-les-Gazelles, non molto distante da Tingiub e Hassi Beida, disse alle tribù sahariane che il suo governo avrebbe lottato per il rispetto del < diritti storici >. Hassan II è quindi il continuatore della politica paterna. I combattimenti, tuttavia, sono accompagnati da contatti diplomatici. I fucili sparano a Tingiub ed a Hassi Beida, e ognuno dei due avversari afferma di esser vittorioso, ma gli ambasciatori di Ben Bella discutono a Marrakesc con Hassan II ed i suoi Ministri. Si tratta — ha detto l'algerino Hamed Yazid — di « definire le condizioni di pace >. I portavoce marocchini dicono dal canto loro che non bisogna dare un peso eccessivo alle parole pronunciate ieri da Ben Bella, nonostante il tono violento di esse: «Non è un discorso da Capo di Stato, è un discorso da piazza», ha osservato un Ministro di Hassan II, aggiungendo: «Non c'è per ora stato di guerra fra l'Algeria e noi, almeno per quanto ci concerne >. Non c'è stato di guerra, ma la mobilitazione generale è stata ordinata in Algeria e gli algerini si arruolano in massa. Anche a Parigi alcune centinaia si sono presentati alla loro ambasciata per chiedere di poter andare a combattere. Secondo la radio algerina, 40 mila volontari si sono presentati a Costantina, 25.000 a Scerciel, e 300 all'ora sono stati registrati ad Orléansville e Tipasa. Tutti i medici e gii studenti in medicina devono considerarsi mobilitati, un gruppo di essi è già partito per Colomb Bechar e la Croce rossa algerina si organizza per dare ai feriti e alle popolazioni l'assistenza che potrà risultare necessaria. ' Ad Algeri la Camera si è riunita a porte chiuse per ascoltare Ben Bella, che si è presentato vestito da soldato ed ha esposto la situaziohe. Su ciò che egli ha detto non si sa nulla, per ora. Fare che abbia precisate le istruzioni date ai suoi ambasciatori, e affermato che bisogna pensare anche all'unità del Magreh Arabo. E' stata smentita, ad Algeri, la notizia diffusa a Rabat secondo cui gli aerei algerini hanno bombardato un villaggio marocchino, e si accusa il Marocco, viceversa, di aver favorito nell'ottobre 1956 l'arresto di Ben Bella e di altri dirigenti algerini da parte della Francia. Radio Algeri ha affermato che le prove del tradimento marocchino esistono, aggiungendo che sinora era stato tenuto segreto per preservare gli interessi superiori del Magreb. La violenta campagna antimarocchina prosegue quindi parallelamente ai preparativi militari, come se prevalesse il pessimismo circa l'esito delle conversazioni coi « fratelli > marocchini. E' tuttavia chiaro che Ben Bella spera di poter sfruttare il conflitto con Rabat per far tacere la dissidenza del fronte delle forze socialiste, il quale, dalle montagne di Kabilia, fa invece il ragionamento opposto. I dirigenti della dissidenza cabila fanno sapere infatti che i loro soldati occupano ancora alcuni villaggi e non hanno intenzio ne di arrendersi. L. Mannucci

Persone citate: Ben Bella, Colomb, Hamed Yazid, Hassi, Hassi Beida, L. Mannucci