Medici: «Nessuna restrizione alla convertibilità della lira»

Medici: «Nessuna restrizione alla convertibilità della lira» Ferma dichiarazione del ministro del Bilancio Medici: «Nessuna restrizione alla convertibilità della lira» « Le voci diffuse in contrasto sono senza fondamento » - La commissione Finanze e Tesoro del Senato rinvia l'esame della congiuntura, in vista delia prossima crisi di governo (Nostro servizio particolare) t Roma, 16 ottobre. Da sabato scorso si era determinata nel mercato dei cambi una certa agitazione, alimentata dalle voci, di fonte estera, secondo le quali le banche svizzere avrebbero previsto, a partire da lunedi 14 ottobre, la sospensione degli accreditamenti in conto capitale delle lire italiane rimesse da oltre confine. Tale sospensione veniva attribuita a disposizioni della Banca d'Italia, che però ha subito smentito. Nella tarda mattinata, il ministro del Bilancio, sen. Medici, ha dichiarato: *La convertibilità della lira sui mercati internazionali resta uno dei cardini della politica economica del governo italiano. Pertanto, sono senza fondamento notizie in contrasto diffuse. Debbo inoltre precisare che l'azione del governo, nei limiti e secondo gli orientamenti fissati dal Consiglio dei ministri del ss settembre, continuerà fino alle scadenze prestabilite ». Il sen. Medici ha rilasciato la dichiarazione a Palazzo Madama, dopo la riunione della commissione di Finanze e Tesoro, alla quale era intervenuto, insieme al ministro delle Finanze, senatore Martinelli. La commissione avrebbe dovuto compiere un esame della situazione economica e finanziaria del paese e dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare il momento congiunturale; ma tale esame è stato rinviato dopo una rapida discussione. L'ha aperta il democristiano sen. Athos Valsecchl. < Mi rendo conto — egli ha detto — che la crisi governativa bussa alle porte e che il governo non ha elementi nuovi, rispetto a quelli esposti nell'altro ramo del Parlamento ». Ha quindi aggiunto che, in queste condizioni, meglio era rinviare la discussione. Il ministro Medici si è dichiarato d'accordo. < Dovrei limitarmi — ha dichiarato — a fornire alla commissione alcuni dati statistici aggiornati, ma difficile mi sarebbe parlare della futura politica economica e finanziaria. Il mandato del governo, come tutti sapete, sta per scadere». I senatori Giuseppe Reda, socialista, Giovanni Bertoli e Paolo Fortunati, comunisti, hanno sostenuto che la discussione si dovesse fare, che i ministri dovessero illustrare la situazione economica, anche perché il governo ha adottato alcuni prowedimenti, come quello della riduzione della ricchezza mobile a favore delle aziende per favorirne gli autofinanziamenti « che non sono isolati, ma che si inquadrano in una linea di politica economica ». II dibattito si è acceso quando i commissari comunisti hanno detto: « Chiederemo l'esame in assemblea plenaria dei provvedimenti anticongiunturali che domani dovranno essere discussi, in sede legislativa, in questa stessa commissione*. I ministri Medici e Martinelli hanno affermato che il governo non aveva niente in contrarlo. La maggioranza della commissione si è quindi pronunciata a favore della tesi che non. si dovesse intavolare un dibattito in commissione sulla situazione economica che sarebbe, del resto, risultato parziale anche a causa dell'assenza del ministro del Tesoro, Colombo, impegnato alla Conferenza di Bruxelles. v. S.

Persone citate: Athos Valsecchl, Giovanni Bertoli, Giuseppe Reda, Martinelli, Paolo Fortunati

Luoghi citati: Bruxelles, Roma