Il disavanzo degli scambi commerciali ha superato millemiliardi in otto mesi

Il disavanzo degli scambi commerciali ha superato millemiliardi in otto mesi Trabucchi conclude alla Camera il dibattito sul commercio con V est ero Il disavanzo degli scambi commerciali ha superato millemiliardi in otto mesi Ma il passivo nella bilancia dei pagamenti oscillerà a fine anno tra i 400 é i 600 miliardi - Le nostre riserve sono in grado di fronteggiare la situazione - Se essa si prolungasse eccessivamente, diventerebbe preoccupante - Pronte le misure per aumentare i crediti alle esportazioni - Il ministro afferma che «la fuga di capitali è finora contenuta entro limiti tollerabili» - Il governo è «deciso a ristabilire la fiducia nei cittadini» - Per il rialzo dei prezzi: si dovranno eliminare i passaggi inutili dai produttori ai consumatori (Nostro servizio particolare) Roma, 16 ottobre. Secondo dati ancora provvisori, il disavanzo della bilancia commerciale ha superato nei primi otto mesi i mille miliardi: le importazioni si aggirerebbero infatti intorno ai 3040 miliardi, mentre le esportazioni sfiorerebbero i 2030 miliardi. Queste cifre, purtroppo attendibili (alla fine di luglio il deficit era di quasi 875 miliardi), sono state oggi anticipate alla Camera dal ministro Trabucchi nel corso della replica conclusiva al dibattito sul bilancio del Commercio con l'estero. Se negli ultimi mesi del 1963 non vi sarà un boom delle importazioni di generi alimentari paragonabile a quello dell'inverno scorso, il saldo passivo della bilancia dei pagamenti (che comprende anche le altre partite: rimesse degli emigrati, proventi del turismo, noli ecc.), dovrebbe oscillare, alla fine dell'anno, tra i quattrocento e i seicento miliardi. Formulando questa previsione il ministro non ha dissimulato le sue preoccupazioni per l'avvenire: la consistenza delle nostre riserve valutarie è tale da poter fronteggiare senza eccessiva difficoltà una situazione negativa, come l'attuale, ma non si può pensare a un suo prolungamento in definito nel tempo. Trabucchi ha rilevato come all'aumento costante delle prò duzioni industriali (acciaio, ghisa, automobili, gomma, prodotti petroliferi, edilizia ecc.) faccia riscontro un andamento della produzione agricola « disastroso >. Ciò costringe a massicce Importazioni, soprattutto di carni e di grassi; 11 mediocre raccolto di bargiabietole imporrà per giunta, fra breve, l'acquisto all'estero di notevoli quantitativi di zucchero. (Si prowederà in proposito non appena il Mec avrà autorizzato la sospensione del dazio di confine). Comunque sia, le importazioni di derrate alimentari costituiscono ormai — ha dichiarato il ministro — un fenomeno patologico tale da far pensare ad «un cedimento di struttura del nostro sistema agricolo». Anche altri beni di consumo contribuiscono in larga misura all'inflazione delle importazioni; secondo Trabucchi'«il popolo italiano consuma più di quanto produce, intaccando così le proprie' riserve >. Il fenomeno va attribuito in parte al mutamento già Intervenuto nella distribuzione del reddito, in parte a fattori psicologici tuttora in atto. Il governo ha già adottato alcune misure congiunturali ma esse debbono < rappresentare solo l'inizio di una politica destinata a svilupparsi lungo le stesse direttive nei mesi venturi ». Dopo avere definito la fuga dei capitali «fenomeno deplorevole e antipatriottico », solo in parte spiegabile con la pau ra fiscale, Trabucchi ha tenuto a chiarire che il fenomeno non va confuso con quello dell'investimento in «beni rifugio» che non ha ripercussioni sulla bilancia del pagamenti. A suo giudizio, comunque, 1 due fenomeni risultano finora contenuti entro limiti tollerabili: solo « la formazione di un governo con un indirizzo di politica economica bene qualificato varrà ad eliminare molte'perplessità ed incertezze». Quanto alle esportazioni, ha detto ancora Trabucchi, la concorrenza è sempre più accentuata sui mercati internazionali, mentre la penetrazione dei prodotti italiani è particolarmente difficile nei paesi sottosviluppati, dove l'esportazio ne deve essere accompagnata da concessioni di crediti e da assicurazioni verso gli opera tori economici. Bisogna poi considerare che non tutte le industrie nazionali sono in grado di affrontare la competizione con i maggiori complessi industriali internazionali particolarmente quelli della Germania Occidentale, degli Stati Uniti e del Regno Unito Il ministro ha poi confermato che l'Italia non pratica discriminazioni di sorta nei confronti dei paesi dell'Europa orientale; naturalmente si tengono sempre presenti le esigenze di indirizzare le nostre esportazioni verso operatori che facciano fronte ai loro impegni. Ricordati i provvedimenti recentemente proposti dal suo dicastero in tema di ristorni .fiscali e di crediti all'esportazione, Trabucchi ha annunciato che sono ormai pronti per essere sottoposti al Consiglio dei ministri i disegni di legge che prevedono il rafforzamento degli organici e l'aumento del fondi di dotazione dell'Ice (Istituto per il commercio con l'estero). Il ministro ha concluso dichiarandosi persuaso che il futuro governo vorrà decisamente migliorare labsdcnrcdp(gs«slcrCtlicì la situazione dei nostri scambi commerciali; con ciò dimostrando « la ferma volontà della classe dirigente democratica di combattere i seminatori di panico economico e ristabilendo, insieme, 'la fiducia del cittadini e l'autorità del pubblico potere». Prima del ministrò aveva parlato il relatore Graziosi (de); egli pure ha spiegato il grave peggioramento della nostra bilancia commerciale con «la stagione .particolarmente sfavorevole all'agricoltura italiana» e la sua coincidenza con un periodo di «esagerata richiesta di beni di consumo ». Comunque, nessuno può pretendere che « la difesa della lira possa attuarsi soltanto con i sacrifici delle classi più povere: l'aumento delle pensioni e dei salari è stato dunque un atto doveroso che non poteva essere rinviato». Il relatore ha poi sostenuto che il commercio estero dell'Italia non può trascurare i rapporti con i paesi dell'Europa orientale e con la stessa Cina, « mettendo da parte ogni malinteso scrupolo politico e battendo vie commerciali che sono già percorse dal Regno Unito e dalla Germania Occidentale ». L'on. Graziosi ha infine auspicato la rivalutazione del sistema cooperativo per risolvere il grosso problema della distribuzione al minuto: infatti, «le strozzature intermedie fra produzione e consumo sono tali dà provocare scandalose speculazioni a vantaggio di intermediari parassitari. Una siffatta situazione si ripercuote anche sulla pratica efficacia dei provvedimenti di importazione; le derrate importate non si sottraggono alla spirale e il vantaggio per i consumatori è minimo ». . ar. ba.

Persone citate: Trabucchi

Luoghi citati: Cina, Germania Occidentale, Italia, Regno Unito, Roma, Stati Uniti