Un commovente slancio

Un commovente slancio Un commovente slancio Anche ieri centinaia e centinaia di torinesi sono affluiti agli uffici de La Stampa, in via Roma, per versare le offerte destinate agli orfani e ai superstiti della catastrofe del Vajont. n nostro appello ha raggiunto pienamente 10 scopo: di promuovere, cioè, una sottoscrizione a carattere popolare, 'che anteponga all'entità delle cifre la spontaneità del dono, agli aridi conteggi 11 sentimento e lo spirito di solidarietà. Sono giunti altri contributi importanti: . la Fiat, come già annunciato, ha versato 20 milioni (altri 5 milioni, dei'consiglieri di amministrazione e dei dirigenti Fiat, sono stati versati alla « catena della fraternità » indetta dalla Rai-tv ); 10 milioni ci sono pervenuti dall'Istituto bancario di San Paolo (il presidente prof. Jona ha aggiunto la sua offerta personale di 100 mila lire e ha preannunciato una sottoscrizio¬ ne fra i dipendenti) ; 2 milioni dalla Riv - officine di Villar Perosa; un milione dal Gruppo Ceat; un milione dalla Società italiana per il gas; 500 mila lire dalla Società birra Metzger e fonti di San Bernardo e Borgofranco, n sen. Giacomo Bosso ha offerto 250 mila lire « con animo angosciato per l'immane sciagura che ha colpito la nostra Patria e i cittadini di una terra a noi tufi tanto cara ». Anche il conte Vittorio Prunas Tola ha accompagnato con nobili espressioni il suo contributo. Numerosi gli episodi commoventi registrati ieri tra la folla dei generosi^ Il sindaco di Brozolo, dottor Baitene, nel consegnare le 20 mila lire a nome del Comune, ha detto: « Il nostro paese ha avuto, nei mesi scorsi, il doloroso primato di essere, in provincia di Torino, il più colpito dalla grandine. Offriamo queste 20 mi¬ la lire nel nome di quella solidarietà che ha avuto sollecita realizzazione soprattutto per merito de La Stampa. L'unico nostro rammarico, è che i nostri mezzi limitino l'entità dell'offerta». Il preside della Scuola media statale e della Scuola secondaria di avviamento professionale di Arona, prof. Oreste Gallina, ci ha inviato un assegno di 36.500 lire e uno di 20.820: «Le nostre scuole — dice la lettera di accompagnamento — vogliono, essere tra le.prime nella generosa gara di umana solidarietà verso i superstiti' della sciagura che ha colpito una delle più belle regioni d'Italia. Questa è la nostra prima offerta: ci riserviamo di inviarne una successiva» spontaneamente promessa dagli alunni ». R ten. col. Di Costanzo, presidente del sodalizio nazionale « Ragazzi del '99 »; «Unisco una moderai somma da devolvere . "'nitrati del Piave, che pu. riotti¬ camente unisce- Combattenti del Piave, non dimenticate! ». L'appello de La Stampa è stato raccolto anche dai dirigenti dell'Associazione liberi artigiani di via Cernaia 2^. Sono venuti al giornale per informarci di aver invitato tutti gli iscritti a portare la loro offerta, A parte queste adesioni collettive, di cui siamo grati ai promotori, meritano un plauso quelle singole: dei lavoratori più modesti, dei pensionati che campano stentatamente, di scolaresche d'ogni parte del Piemonte, di militari, delle massaie. Sono essi, i veri protagonisti di questa gara di bontà e gentilezza. Il lungo elenco che pubblichiamo è in massima parte costituito da N. N., da semplici • iniziali, da un nome di battesimo. Dietro ciascuno di quei biglietti da mille, o da cinquemila, si nascondono esistenze grigie, forse privazioni. Eppure, tutti vogliono recare il loro granello di sàbbia per colma¬ re il baratro che la frana del Vajont ha provocato. Un valore inestimabile ha, di conseguenza, la moneta d'argento da 500 lire che ieri ha portato Teresa Negro. Una vecchina esile, quasi diafana. «Le accettate lo stesso — ha mormorato, arrossendo, — anche se sono cosi poche? Ho perduto un figlio in una disgrazia, devo tirare avanti con le 15 mila lire di pensione della Previdenza, ma desidero far qualcosa anch'io per i poveretti del Cadore ». Tra le persone che sfilavano davanti agli sportelli, dalle 9 del mattino fino alle 28 — gli uffici sono aperti anche oggi, domenica, con lo stesso orario — abbiamo notato parecchi ciechi, tra i quali lo scrittore Nino Salvaneschi. Coloro che « camminano nelle tenebre » sentono più di ogni altro la profondità détta sventura abbattutasi sul Cadore. Anche là era notte, anche' là la morte è sbucata dalle tenebre.

Persone citate: Di Costanzo, Giacomo Bosso, Nino Salvaneschi, Oreste Gallina, Teresa Negro, Vittorio Prunas Tola

Luoghi citati: Arona, Brozolo, Italia, Piemonte, San Paolo, Torino, Vajont, Villar Perosa