Ieri a Longarone

Ieri a Longarone Ieri a Longarone Belluno, 11 ottobre. Dalle rovine e dal fingo della valle sommersa Sono stati dissepolti fino a stasera oltre 1700 cadaveri. L'opera piccosa e straziante è compiuta dai vigili del fuoco e dai militari che avanzano affiancati per centinaia ' di metri, scavando silenziosi con picconi e badili. Dietro a loro, altri soldati bruciano con i lanciafiamme eventuali focolai di infezione, le carcasse degli animali travolti dalla fiumana del Vajont. Le salme, spesso irriconoscibili, vengono allineate ai margini di quel mare sconvolto di detriti. Passano autocarri che le raccolgono e le portano al cimitero. Avranno sepoltura domenica prossima alla presenza del Presidente della Repubblica Segni e di tutte le autorità dello Stato. Saranno tumulate in un nuovo unico camposanto, presso Longarone, la cittadina che non esiste più. • Ma quanti cadaveri rimangono ancora sotto I macigni precipitati dalla stretta gola del Vajont? Le ricerche continuano anche stanotte. Bisogna far presto, l'aria comincia ad essere pesante, si temono epidemie, le autorità sanitarie sono in allarme. Il monte Toc, spaccato a metà, incute altre paure: c'è l'incubo di nuove gigantesche frane. Oggi, in questa apocalittica landa fangosa è venuto il presidente del Consiglio Leone per testimoniare la solidarietà del governo. Erano con lui II ministro dell'Interno Rumor, deputati e senatori. Tornano anche gli emigrati: dalle città italiane, dalla Francia, dalla Germania, dalla. Svizzera. Si aggirano con gli occhi sbarrati e una valigia in mano sulla distesa di pietre e melma dove c'erano le case. Un operaio, giunto da Francoforte, non ha più trovato nessnno, soltanto un quaderno d'un bimbo, di suo figlio; c'era scritto: «A Natale voglio essere buono e aiutare la mamma ». Vedere a pagine 2, 8, i servisi dei nostri inviati » fotografi». k, 5

Persone citate: Consiglio Leone, Rumor

Luoghi citati: Belluno, Francia, Francoforte, Germania, Longarone, Svizzera, Vajont