C'è una villa in America per gli artisti dove si vive come ai tempi del «liberty» di Antonio Barolini

C'è una villa in America per gli artisti dove si vive come ai tempi del «liberty» Megli Stati Vaiti resta possìbile quaicMze tutto nel passato C'è una villa in America per gli artisti dove si vive come ai tempi del «liberty» Quasi mezzo secolo fa, la signora Kalrina Trask trasformò la sua dimora di Saraloga Springs in perenne centro d'ospitalità per gli « spiriti creativi » - Una sola condizione: che l'ambiente rimanesse intatto (Dal nostro corrispondente) Saratoga Springs, settembre ■ Da qualche giorno sono in vacanza qui, a Saratoga Springs, ospite di una ricca famiglia di defunti e, in particolare, della signora Katrittre Trask, mancata ai'vivi _ nel gennaio del 1922. L'invitò mi è stato rivolto tre anni fa, ma soltanto quest'anno ho potuto approfittarne. In tutto, siamo una quindicina di ospiti; alcuni soggiornano qui anche due o tre mesi di seguito: ogni tanto, qualcuno se ne va e qualche altro arriva. Il nome e la professione di chi arriva sonò annunciati, da un foglietto dattilografato, puntato su} tavolo del la posta, nell'ingresso. Sul medesimo tavolo, prima di partire, chi si ricorda di farlo, lascia a sua volta un frettoloso saluto, spesso sgorbiato a matita sul primo pezzo di carta che gli capita sotto mano. I padroni di casa, come ho detto, sono morti: son dunque ospiti di assoluta discrezione. Qui siamo pittori e scultori, scrittori e poeti, musicisti e critici. Ci troviamo insieme la mattina a colazione, e la sera a pranzo. Il cibo è dovizioso e a volontà. I piatti, prelibati, rappresentano sempre quanto denAbdvcizucfittSpulmnsvpmicspd■lllliilllillilltlillliiiiilli)liillllllllllllllltlllllilll di meglio può offrire una ricca e raffinata tradizione americana;' stupiscono (cosa rara in America) la freschezza e la bontà degli erbaggi, immuni dall'onta del frigorifero, coltivati e raccolti negli orti adiacenti. Il decoro del servizio è inappuntabile, ma non c'ótìtienzionàle; reca V impronta di un'affettuosa padrona di casa. L'incredibile sta nel fatto che, una volta varcato il confine del parco e diventato ospi te della defunta signora Ka trina Trask e di suo marito, Spencer (banchiere e filantropo, morto nel 1909, in seguito a uno scontro ferroviario, lungo la linea Saràtoga-New York, mentre viaggiava nel suo treno personale), ho avuto la strana impressione di non vi vere più nel presente, ma, al più tardi, nel 1920. In sulle prime, il ritrovarmi malinconicamente adulto in un intatto mondò della mia fanciullezza, mi ha dato una sen saziane angosciosa, ' pi» che piacevole. Ma l'affabile dèmone di una gentile ironia mi Uberò dal pigro limo delle nostalgie e mi salvò, svelandomi sùbito in ogni cosa intorno il candore di un'innocenza romantico-liberty, miracolosamente sopravvissuta. 7 miei compagni d'altronde lilllllltlllitiillilliiililillililllllllllilllillllilillilll sono vivi, aperti e contemporanei. La loro conversazione è stimolante e offre la piena visione e l'esempio di una vigorosa spiritualità; la cui interezza ci sfugge, quando siamo lontani o dispersi, confusi nel quotidiano, marasma, immane, delle folìe d'America. disperso in un intreccio .di la ghi silenziosi e dalle acque verdi-smorte, lo si percorre in bicicletta o in un'ora circa di piacevole cammino. I pittori vi hanno disseminati i loro studi solitari e comodi. Katrina Trask vi è sepolta in un an golo, insieme al marito e ad altri due intimi amici: un bre ve spazio nel fitto di altissimi alberi secolari. Nel salotto dell'edificio prin cipale (un -maniero alla Tudor, di confuso arredamento, nterpi ete dell'esuberante costume dell'epoca) Katrina campeggia dalla cornice di un grande ritratto: è una fio rida dama, avvolta in veli bianchi. Regge un mazzo di rose bianche, arbusti di rose in fiore le crescono attorno. Appresso, da un'altra cornice, lui, il vigoroso Spencer Trasì;, in abito da caccia. In un altro ritratto, Katrina, sempre in candide gramaglie, siede in un angolo del e llllllllltlllilllllliilliiililiiiiiiliiiiiiiiiiiiniiiiiiitl bosco. Un raggio di sole rompe Varco delle foglie. Katrina ha avuto un'ispirazione: non avendo eredi (morti i figli bambini, prima ancora del marito) stabilisce di costituire con ogni suo avere un istituto permanente, che ' dovrà continuare, incinerandole, le verso gli artisti, e gli spiriti creatori in genere. Oli amministratori sono rigorosamente impegnati a mantenere 'i a lasciare intatti, come si trovano almomento del la sua morte, il parco, i giar dini, gli edifici e gli arredi dell'intera tenuta nei pressi di Saratoga. Per questo, ci si trova a vivere in un integrò mondo di mezzo secolo fa, con i bagni di marmo grandi co me sarcofaghi, e gli ornamenti dei tempi della regina Mar gherita. Qui, siamo sempre suoi ospiti. In quarantanni di attività dell'istituto, ìum c'è artista americano di qualche significato (o europeo venuto a vivere in America), che non sia stato invitato e che non sia stato felice c onorato di accettare V incanterà'* ospitalità dell'invisibile y ;h ,na di casa. La prima figlia di Katrina, morta fanciulla, soleva dire « Yaddo », per pronunciare < Shadaw » (ombra). La stessa voce, secondo una forma antica, può anche significare: tranquillo balenio. Katrina decise di battezzare con il nome di Yaddo l'intera proprietà < Dopo tanti lutti — disse —, le ombre ci appartengono; e gli spiriti creatori che invitia mo, sono luce che opera in silenzio ». A sentire Steven Sandy, un giovane poeta di Boston, non è difficile incontrare nei silenziosi viali di Yaddo, il bianco e armonioso fantasma di Katrina. Steven dice di averlo visto aliheno due volte. Io non ho avuto il privilegio d'incon trarlo, ma l'asserita presenza del suo fantasma mi ha fatto assegnare (forse in virtù del mio sangue latino) la stanza più solatia del maniero, aperta sul prato davanti: s Mo sfondo, il folto del bosco °. i monti. Sotto, nel mezzo tiri pimcandlateinccqmudapcg«ilVpssscDrdcczgdpdaflAvrgagpcdshnIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII prato, una fontana di rustica imitazione settecentesca, jri-1carnata sull'erba. Una bianca ninfa di pietra danza sul fioreIdell'acqua: ninfee e pesci rossi. |ifi par di essere in una villa del Veneto, miracolosamente trasferita per via .d'incanti in quésto innocente cosiddetto continente nuovo.-. Se fosse possibile darne unaconcisa definizione, direi chequesta casa, ancor viva e fer- ma in virtù di ospiti morti, è un ennesimo esempio concreto di quell'innocenza, accoppiata alla praticità, che resta l'im- pulso più sicuro costante e costruttivo di questa impareg- giabile America. Antonio Barolini

Persone citate: Kalrina Trask, Katrittre Trask, Springs, Steven Sandy, Trask, Tudor

Luoghi citati: America, Boston, New York, Saratoga Springs, Veneto