Sessanta e 25 anni a due spagnoli colpevoli di «attentati dimostrativi»

Sessanta e 25 anni a due spagnoli colpevoli di «attentati dimostrativi» Sessanta e 25 anni a due spagnoli colpevoli di «attentati dimostrativi» Il processo a Madrid in gran segreto - Gli imputati (uno scultore e un muratore) avevano preso tutte le precauzioni perché le bombe esplodessero senza causare vittime (Nostro servizio particolare) Madrid, 24 settembre. Due terroristi spagnoli, sono etati condannati a lunghe pene detentive col processo che si è celebrato ieri davanti al tribunale militare di Madrid. La notizia della condanna è di fonte ufficiale, ma non è stata oggetto di un pubblico annuncio. I due terroristi, uno scultore di 27 anni ed un muratore di 30, hanno confessato di essere agenti della < Federazione anarchica iberica », una organizzazione con sede in Francia votata al rovesciamento dei regimi di Franco in Spagna e di Salazar nel Portogallo. Il muratore, certo Manuel Borrego Lopez, padre di sei figli, ha ottenuto la condanna più mite: 25 anni di reclusione. Lo scultore invece, Juan Salcedo Martin, è stato condannato consecutivamente, se avrà vita abbastanza, a due volte trent'an: ' di carcere. Gli attentati dei due terroristi, compiuti in Spagna e all'estero, non hanno causato vittime. La difesa è riuscita a dimostrare che i due avevano preso tutte le precauzioni affinché le loro bombe esplodessero quando nessuna persona era nelle vicinanze. H Martin e ti Lopez hanno confessato entrambi di essere stati gli autori dell'esplosione avvenuta el Palazzo di Giustizia di Valencia il 2 dicembre 1962. Residenti da tempo in Francia, erano stati mandati in patria a compiere gli attentati con una somma di 60.000 vecchi franchi per ciascuno. Dopo l'attentato di Valencia. — hanno dichiarato in Tribunale — tornarono in Francia per avere nuovi ordini dalla federazione anarchica iberica. Successivamente tornarono di nuovo in Spagna con l'intenzione di compiere altri atti terroristici. Ma il Lopez decise di rinunciare ad altri attentati e di rimanere con la famiglia a Gerona. Il Martin, invece, parti da Barcellona alla volta di Roma per piazzare una bomba (esplosa il 5 marzo) presso gli uffici delle aviolinee spagnole Iberia della capitale italiana. Egli aveva ricevuto per questa impresa altri 50.000 vecchi franchi francesi nonché l'esplosivo necessario. a. p.

Persone citate: Gerona, Juan Salcedo Martin, Lopez, Salazar, Valencia