La ragazza accoltellala non può parlare ma scrive: «E' cattivo, non voglio vederlo più»

La ragazza accoltellala non può parlare ma scrive: «E' cattivo, non voglio vederlo più» n ancora concluso II fosco dramma di Ivrea La ragazza accoltellala non può parlare ma scrive: «E' cattivo, non voglio vederlo più» Il manovale accusato dalla vittima continua a negare - Troppi elementi però sono contro di lui - Macchie di sangue sui vestiti - Qualcuno lo ha visto in motocicletta con la giovane poco prima della tragedia - La ragazza spera che i genitori tornino a vivere insieme - Ma il padre e la madre non si sono neppure rivolti uno sguardo (Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 21 settembre. Maria Giuseppina Critelli, la ragazza calabrese pugnalata dall'amante della madre e abbandonata in un fosso, si salverà. Stasera i medici mantengono ancora la prognosi riservatissima e, sembra, dovranno sottoporla a un altro intervento chirurgico. Ma le maggiori preoccupazioni sono scomparse. I timori che le due tremende coltellate alla trachea le avessero leso irreparabilmente le corde vocali, non esistono più: è certo, invece, che dopo l'operazione compiuta dal prof. Coassdlo, assistito dal dott. Ferrara, la ragazza tornerà a parlare anche se avrà bisogno di una lunga convalescenza. La giovane è migliorata nelle ultime ore: oggi ha potuto ricevere la visita della madre, Rosina di 34 anni, e del padre, Alberto di 38.1 due 3ono giunti all'ospe¬ dale di Ivrea separatamente; quando si sono incontrati in un corridoio hanno fatto finta di non vedersi. Maria Giuseppina è ricoverata al terzo piano, in una stanza a pagamento. Debbono somministrarle ancora l'ossigeno e qualche cardiotonico; non può parlare, saluta con un segno della testa, quando vuol dire qualche cosa scrive su un taccuino che le hanno lasciato carabinieri. A cenni mostra dove Alfredo Paonessa l'ha colpita: in due punti alla sinistra della gola, al petto, al ventre. «Che uomo è Paonessa? >. Lei prende il taccuino e scrive: « Cattivo ». * Perché ha fatto questo? ». Risposta: « Non lo volevamo in casa. E' per colpa sua che papà se n'è andato ». < Paonessa dice di essere innocente ». Maria Giuseppina si punta un dito alla fronte, apre la bocca e tenta di dire: «E' matto » ma la voce non esce dalla gola. La madre, che è accanto al letto, le passa una mano sui capelli. « Stai calma » le dice «Non ti agitare, ti fa male» Una nuova domanda. «Perché Paonessa ti ha legata? ». La giovane si stringe nelle spalle « Non so ». Poi alza le braccia sottili e mostra i polsi dove vi sono due grossi segni bluastri « Era solo » Paonessa? Maria Giuseppina fa segno di si. « Lo sai che lo hanno arrestato?» «Si». «Te lo hanno fatto vedere? » « No ». Prende il taccuino e scrive: « Se non muoio, spero di non vederlo più. Lo hanno messo in prigione? ». Alfredo Paonessa è stato trasferito in carcere nel po meriggio. La denuncia a suo carico à di tentato omicidio aggravato e tentata violenza. I brigadieri Serra, di Ivrea, ed l i e é a a e i o e n o o o o a. d Eusebi, di Settimo Vittorie,' che hanno chiarito la vicenda in meno di ventiquattro ore, avevano interrogato per parte della notte e tutta la mattina. Ma il manovale ha continuato a negare: «Non so nulla, io Giuseppina non l'ho toccata ». / carabinieri gli hanno mostrato i coltelli e % suoi estiti, con larghe tracce di sangue, lo hanno messo a confronto con i testimoni che lo avevano visto in moto con la ragazza a mezzogiorno di gioedi, pochi minuti prima deiaccoltellamento. Tutto inutile; i suoi dinieghi sono proseguiti, alternati a lunghi periodi di assoluto mutismo: No, no, no; non sono stato io ». «E' lui di certo — dice il padre di Maria Giuseppina. — Lui, che ha rovinato la mia famiglia e che ha fatto tutto questo male alla ragazza ». Alberto Critelli è tornato a casa, a Bib di Borgofranco. seduto lungo la roggia e gioca con le bimbe più piccole — Concetta ed Angela — mentre l'altro figlio,. Raffaele, spara ai passeri con un fucile ad aria compressa. L'uomo, ogni tanto, è assalito dallo sconforto, si stringe la testa fra le mani e piange: « Che cosa ho fatto di male per ca pìtarmi tutte queste disgrazie? ». Lui e Maria Giuseppina sono le due vittime del dramma. Il padre ha cercato fino all'ultimo di difendere la famiglia, è giunto al punto di aggredire Alfredo Paonessa con una scure mozzandogli mezzo orecchio ma neanche con questo è riuscito a tenerlo distante dalla moglie. Il manovale, anche quando era stato scacciato dalla casa dei Critelli, continuava a girare nei dintorni. La notte — raccontano i vicini — metteva un materasso in mezzo al bosco, poi andava a fischiare sotto le finestre di Rosina: se la donna non usciva subito, spaccava i vetri a sassate. In casa si faceva vedere soltanto quando il marito era al lavoro; regalava dolci e giocattoli ai bimbi perché se ne andassero, e minacciava la donna costringendola a seguirlo nei boschi vicini. « Ora — dice Alberto Critél li — non mi rimane che una cosa. I miei tre bimbi più piccoli li metterò in collegio Maria Giuseppina, quando sarà guarita, verrà con me. La legge ,me la deve dare, mia moglie non può pretendere di educarla. Ce ne andremo di qui, torneremo magari in Calabria; troverò un lavoro e comincerò di nuovo». «E sua moglie?». «Me ne ha fatte troppe, non ne voglio-più sapere, a meno che non si decida a piantare quello là..». La figlia Concetta, che gli è vicina, dice: «Papà, la mamma vorrebbe che tu tornassi qui». L'uomo ai asciuga gli i i gocchi: < Mah — mormoro — si vedrà >. Poi Alberto- ■ Critelli va all'ospedale, a vegliare Maria Giuseppina. Appena la ragazza lo vede ali'prende la mano e gliela strìnge. Afferra il taccuino e scrive. < Hai fatto la pace con la mamma? >. Il padre non risponde. La ragazza continua: «Chi ha preparato da mangiare per Concetta, Angela e Raffaele?!. <Io> dice il padre. Maria Giuseppina sorride, felice, convinta che quello che ha sofferto e soffre sia servito a riportare il padre e la madre sotto lo stesso tetto, come una volta. Giuseppe Mayda Rosina entelli al capezzale della figlia Maria Giuseppina ricoverata all'ospedale di Ivrea. Le condizioni della ragazza pugnalata a Candia sono molto migliorate Alberto ! Critelli, padre della ragazza accoltellata

Luoghi citati: Calabria, Ivrea