Duecento milioni di deficit in una cantina sociale dell'Albese

Duecento milioni di deficit in una cantina sociale dell'Albese Duecento milioni di deficit in una cantina sociale dell'Albese Da due mesi la cooperativa, a cui aderiscono 400 viticoltori, si dibatte in una grave crisi - Probabile un'inchiesta giudiziaria sulla passata gestione - Oggi convegno dei soci per discutere una proposta di soluzione (Nostro servizio particolare) v Alba, 20 settembre. Oltre quattrocento viticoltori dei comuni di Nelve, Trezzo Tinella, Nevlglie e Mango d'Alba sono in ansia per le sorti della cantina sociale di S. Maria del Plano — con sede in Nelve —, travagliata da una crisi che fino a due mesi addietro pareva senza via d'uscita. Sembrava anzi che la cantina sociale avesse i giorni eforitati e stesse per essere travolta da un fallimento, oppure assorbita? integralmente da un grosso organismo, quale la Federconsorzi. Le ultime notizie sono meno drammatiche e probabilmente la cantina di Neive si salverà senza dover rinunciare alle sue prerogative. La cooperativa accusa un deficit superiore ai duecento milioni e ai 409 soci non sono ancora state pagate le uve conferite con la vendemmia dello scorso anno. Il pagamento, che dal 1938 avveniva normalmente in tre rate — a Natale e a maggio, con il saldo alla fine della vendemmia successiva —, non è stato possibile per una ragione molto semplice: in cassa non vi erano fondi. In compenso risultavano giacenti forti quantitativi di vino invenduto, mentre erano tornate indietro altre considerevoli partite rifiutate dai clienti. La situazione, caotica sia sul piano amministrativo che tecnico, non poteva essere imputata solo ad avverse contingenze di mercato. Il malumore del soci sfociò in agitate assemblee e dimostrazioni di piazza, provocando l'intervento di parlamentari e autorità. Verso la fine di giugno giunse da Roma un ispettore del Ministero del Lavoro, il prof. Tranquilli, 11 quale compilo un rapporto con severi apprezzamenti nei riguardi della gestione della cantina. Nell'assemblea del 22 luglio, l'amministrazione, presieduta dal slg. Mlnerdo — che era succeduto al dott De Piero, di Mango —fu rovesciata. Il nuovo consiglio, capeggiato dal commerciante Luigi Busso, di Neive, dopo aver provveduto ad assumere un nuovo enologo, invitò il Consorzio agrario di Cuneo a prendere in esame la situazione patrimoniale della cooperativa, sollecitando anche un concreto intervento del Consorzio per salvare la cantina dal dissesto. I funzionari del Consorzio agrario hanno ora steso una relazione di un centinaio di pagine, che, stando alla lettera di convocazione diramata ai soci per l'assemblea di domani, «ò la fotografia della cooperativa al momento attuale >. Il documento ha rilevato l'as¬ a he mnre sdi nà. nel f. n aomig. to —ire, uiula la he el nio na di ra ai ni, e >. s¬ senza di qualsiasi contabilità nella gestione della cantina ed ha potuto stimare il deficit in circa 210 milioni solo dopo non facili calcoli. Nell'assemblea- convocata per le 14 di domani, a Neive, i 409 soci saranno chiamati a discutere le proposte del Consorzio agrario, il quale è disposto a mettere a disposizione della cantina un mutuo di cen to milioni, sufficienti per pagare entro Natale le spettanze arretrate del soci. Il Consorzio si è poi offerto di « seguire > la cooperativa dal lato contabile, senza esigere contropartite. Il Consiglio d'amministrazione della cantina rodale sarebbe sempre libero di agire senza vincoli di sorta. Alla cooperativa si Imporrà nel futuro un regime di austerità. Notevoli aliquote degli utili di gestione dovranno essere accantonate, e se i soci accetteranno questi sacrifici nel volgere di 5-6 anni la cantina potrà pagare i suoi debiti. Il Consiglio d'ammlnlstrazlone è deciso ad agire giudizialmente contro 1 responsabili dell'attuale stato di cose e la assemblea dovrà affrontare anche questo problema. Molto probabilmente sarà la stessa autorità giudiziaria a procedere d'ufficio. n. m.

Persone citate: De Piero

Luoghi citati: Cuneo, Mango, Mango D'alba, Neive, Roma, Trezzo Tinella