Una «fiamma cosmica» dà it benvenuto ai visitatori del Salone della Tecnica

Una «fiamma cosmica» dà it benvenuto ai visitatori del Salone della Tecnica LA TREDICESIMA EDIZIONE DELLA BRANDE RASSEGNA Una «fiamma cosmica» dà it benvenuto ai visitatori del Salone della Tecnica E' un getto incandescente di «plasma», la materia che costituisce il sole e le stelle, alla temperatura di 20 mila gradi - Ci introduce in un regno di fantascienza diventata realtà - I prodigiosi ritrovati dell'elettronica e le applicazioni nucleari all'industria - Nuovi metodi di collaudo e procedimenti di misura al padiglione della Fiat - Un modello di reattore organico E primo incontro del visitatore di. questo Tredicesimo Salone della Tecnica è (proprio nell'atrio) col «plasma», lo stato della materia del. quale abbiamo già avuto più volte occasione di parlare da queste colonne: la sostanza del sole, delle stelle, della scintilla, del fulmine, della fiamma. L'Istituto Elettrotecnico Nazionale «Galileo Ferraris » di Torino, di cui è presidente l'ingegnere Gaudenzio Bono, ha messo a punto un apparecchio capace di produrre un dardo stabile di plasma, avente una temperatura fino a ventimila gradi centigradi. Il procedimento è ingegnoso: un arco voltaico (e cioè una scintilla permanente che scocca e rimane fra due elettrodi) viene innesca to fra un conduttore interno e un altro che avvolge il pri mo a guisa di tubo ; una corrente di gas « soffia fuori » l'arco; un campo magnetico 10 assottiglia a modo di getto. Circostanza importante, questo dardo di plasma è da tre a cinque volte più caldo del comune arco voi taico: il che apre ad esso tutta una serie di applicazioni tecnologiche, dove occorrano elevate tempera ture. Un interesse speciale ha questo dispositivo (che si trova allo studio anche in altri paesi), per l'elevata velocità di efflusso (da dieci a ventimila metri al se condo) del.getto; il che lo propone come propulsore di veicoli spaziali. Il fatto che finora ha contrastato ad una applicazione del genere è la necessità di dotare il veicolo spaziale destinato a portarlo, di una sorgente di energia elettrica abbastanza forte per produrre l'arco: ma già si studia di ri. correre, a tal fine, a un piccolo reattore nucleare. E' da* notare che la pos sibilità di produrre plasma apre la via a un altro ge nere di ricerca molto prò mettente: la costruzione di un generatore elettrico più semplice dei moderni impianti di turboalternatori 11 plasma infatti è una mi. scela di cariche elettriche positive e negative: esse sono separabili, per esem pio, per effetto di un cam po magnetico. Separarle non è facile;, ma se si riusciranno a superare le difficoltà che ancora a ciò si frappongono, un settore imponente dell'elettrotecnica ne verrebbe rivoluzionato nel senso- di un minor costo e di una maggiore semplicità. Non si può dire che al Sa Ione di quest'anno difettino le idèe: specialmente istruttiva quella illustrata nello stand della Fiat, dove si mo stra in qunl modo proceda un'indùstria moderna per collaudare, e controllare le misure dei singoli pezzi che tutti insieme, compóngono una grossa e delicata màc china (nel caso specifico l'automobile;. Alcuni di que sti metodi appaiono, al vi sitatore ignaro, soprattutto pittoreschi : come le prove di usura dei sedili (si vede, «it venia verbis, un sedere artificiale, che di continuo sobbalza sul cuscino) ; o lo. studio del.modo con cui si distribuiscono le pressioni su sedili e schienali (ciascuna area elementare della superficie di 'appoggio métte capo, tramite una conduttura, ad un tubicino verticale di vetro, un manòmetro, dove l'acqua colorata .raggiunge un livello proporzionale alla pressione esercitata su quell'area). Mr. per un téchico meccanico sono, fórse più intéressanti i nuovi metodi metrologici per il collaudo , delle dimensioni dèi pèzzi : collàudo che, in un crescente impegno di precisione, cioè con scarti sempre minori rispetto alle dimensioni indicate dal progettista, è ora affidato a macchine apposite,. Queste misurano diametri, lunghezze, angoli: si accertano che le condizioni di parallelismo O; di perpendicolarità tra gli elementi geometrici 'di un ' pezzo ' siano osservate; che le sedi o superfici cilindriche siano perfettamente (e non solo approssimativamente) tali; verificano durezze; classificano i pezzi, secondo i gradi di tolleranza consentiti; provvedono, nei casi più importanti, con l'aiuto di memorie elettroniche, per ciascuna coppia di elementi meccanici (per .esempio, cilindro è stantuffo) a mettere insieme quegli elementi della coppia che risultano, secondo le classifiche suddette, meglio adatti. Queste misure sono condotte con metodi ignorati alla metrologia di altro tempo: la pressione dell'aria uscente da opportune aperture e che si trova a dover passare nell'intercapedine corrispondente ai giochi e alle tolleranze,. adà? a un manometro un'indie azióne traducibile in 'misure' di" lunghezza! -tì controllo, reso automatico, sottratto alla maggiore o minore attenzione di uomini muniti di calibri e di micro metri, è fatto ben più sicuro diventa facilmente appli cabile a tutti i pezzi di una copiosa produzione. Una vasta area del Salone destinata, questa volta, alla parte nucleare: vi sono presentati, oltre un grande numero di attrezzature ausiliarie e minori, schemi e modelli delle tre centrali elettronucleari attuate o in attuazione in Italia. Secon do è stato detto in occasione di recenti polemiche, esse sono anche troppe, per un paese come il nostro. Noi possiamo ricordare, una de cina o quindicina di anni addietro, le proteste di mol ti studiosi (e noi giornalisti eravamo incitati a farci interpreti sulla stampa del¬ la loro indignazione) per il fatto ebe il nostro paese fosse rimasto alla coda di tutti gli altri o quasi, nelle cose atomiche; proprio l'Italia, dove per l'innanzì le nuove fortune e lo straordinario destino dell'atomo avevano preso le mosse. Quella consapevolezza spinse allora enti pubblici e privati italiani ad una sorta di gara alle realizzazioni atomiche; e soprattutto verso i reattori di potènza, cioè quelli destinati alla produzione di energia elettrica. Del tempo dei pionieri nucleari, dominato dalla figura di Enrico Fermi, è data una sorta di patetica documentazione, con la mostra dei rudimentalissimi strumenti usati dagli studiosi della celebre scuola romana: sorgenti di neutroni contenute in tubicini di vetro; schermi fatti di singole mattonelle di piombo; contatori di particelle che recano la impronta della mano artigianale. Con questi strumenti furono condotte le scoperte essenziali, che oggi trovano le loro applicazioni nelle complicatissime incastellature dei grandi reatto ri: labirinti di tubazioni, serpentini, sbarre, circuiti recipienti, grazie a cui la energia dell'uranio si libera in calore, utilizzabile per produrre — tra l'altro — energia elettrica. Qui è esposto anche il mo dello di un reattore di po tenza a moderatore organi, co (cioè nel quale la sostanza destinata a rallentare i neutroni è un liquido, che appartiene al vasto campo della chimica organica). Il reattore è in costruzione presso il Lago Brasinone, sull'appennino Tosco-Emiliano, per iniziativa con giunta della Sorin, del Cnen, dell'Agip nucleare. Tutti componenti di questo reattore sono progettati e co strutti in Italia, i Abbiamo . toccato alcuni dibi maggiori temi di questo Salone. Innumerevoli gli al tri. Accenneremo soltanto, poiché lo spazio viene meno, all'interessantissimo settore delle Forze armate, dove so no esposti i risultati di una quantità di tecniche diverse (meccaniche, radiologiche, cartografiche, elettroniche), delle quali i militari presen ti sono volenterosi e prepa. rati istruttori al pubblico. Non sarà mai abbastanza sottolineata la importanza che ha oggi il servizio mili tare, come benefico fattore e complemento di una più diffusa istruzione professici naie. Ma è ora di far punto: ci sarà tempo semmai di ri tornare ancora tra le corsie del Salone: con maggior calma, quando tutti gli espositori avranno terminato di dare il tocco finale ai loro allestimenti. Didimo Su uno sfondo da fantascienza, l'Istituto Nazionale Galileo Ferraris presenta nel suo padiglione questo apparecchio capace di produrr* un ■ dardo stabile di plasma» li. . L'apparecchio, presentato dalla Fiat, per collaudare le sospensioni delle auto

Persone citate: Enrico Fermi, Galileo Ferraris, Gaudenzio Bono

Luoghi citati: Italia, Torino