Decisione opportuna

Decisione opportuna Decisione opportuna Il Gran Premio d'Italia che si disputerà domani sulla pista di Monza, è la massima, più solenne manifestazione dello sport automobilistico italiano, sia per la sua anzianità (è arrivata alla 34" edizione) sia per la qualifica che ad essa compete di prova valevole per il campionato mondiale piloti di Formula 1. Per gli appassionati di automobilismo, Monza è qualcosa come un simbolo; ai più anziani evoca un lungo fervido periodo di storia, che in qualche aspetto si identifica con la stessa evoluzione tecnica dell'automobile. Per queste ragioni il Gran Premio d'Italia è forse l'unica gara italiana che poco o nulla ha perso del suo prestigio, anzi del suo fascino. Ma si sa che lo sport de! volante ha ì suoi alti e bassi in funzione di particolari situazioni tecniche e umane. Le prime riguardano il confronto tra marca e marca, meglio se di diversa nazionalità; le altre si riferiscono ai nomi e alla « classe » dei piloti: quando sulla scena appaiono uno o più « mattatori >, l'interesse del pubblico si ravviva Ora, per fortunata coincidenza questi indispensabili ingredienti di successo sono attualmente molto ben dosati Da una parte ci sono le macchine inglesi, fortissime; dall'altra le italiane Ferrari che dopo un lungo periodo dì parziale eclissi sembrano adesso tornate sulla cresta dell'onda; e sulle piste lottano grossi nomi: i Clark, i Surtees, i Graham Hill, e perché no i Bandini e i Baghetti. Non saranno i famosi irreducibili campioni degli anni venti e degli anni trenta, e neppure i Fangio, gli Ascari, i Farina i Moss, ma tutto sommato è andata ricostruendosi una bella schiera di forti piloti, e gareggiano macchine, di equivalenti qualità: quello che ci vuole per interessare gli appassionati. Il 34" Gran Premio d'Italia si presenta dunque con ottimi « atouts », ai quali si può aggiungere la non ancora definita situazione per quanto riguarda il titolo di campione del mondo. Nella graduatoria è in testa Jim Clark (Lotus) con 4 vittorie; John Surtees (Ferrari) e Graham Hill (BRM) hanno vinto quest'anno una sola volta ciascuno, ma teoricamente conservano la possibilità di conquistare il titolo nelle quattro corse ancora da disputare. In realtà si tratta dei tre più forti corridori del momento, e delle tre macchine di maggiore efficienza: domani, la lotta sulla pista di Monza li avrà certamente come protagonisti. E non crediamo che il colpo di scena di .Ieri (dì cui si parla nella cronaca da Monza delia prima giornata di prove ufficiali), variando le caratteristiche della corsa possa ave re un peso importante nel confronto. Possiamo dire, a questo proposito, che la pista di alta velocità collegata con il circuito stradale dell'autodromo lombardo, destava qualche perplessità a causa del fondo irregolare delle due curve sopraelevate, per cui appare opportuna — ai fini della sicurezza dei corridori — la decisione di usufruire unicamente del percorso a curve piatte. Ai tre nomi citati come migliori, possiamo aggiungere, dei partecipanti al Gran Premio, quelli di Bandini su Ferrari. Phil Hill e Baghetti su A.T.S. (augurandoci che la nuova macchina bolognese sia finalmente a punto), McLaren, Maggs e Bonnier su Cooper, Ginther su BRM. Monza è una specie di laurea: vedremo chi saprà domani svolgervi le tesi meritevoli di lode. Ferruccio Bernabò rg3octaldsdcvctcgtq

Luoghi citati: Italia, Monza