I risultati delle indagini sul Cnen saranno resi noti tra una settimana di Fausto De Luca

I risultati delle indagini sul Cnen saranno resi noti tra una settimana I/ente nucleare ha ripreso la normale attività I risultati delle indagini sul Cnen saranno resi noti tra una settimana Togrti riferirà giovedì alla Commissione Industria della Camera - Poi risponderà alle interrogazioni in Parlamento - Il ministro ha riunito per oggi gli scienziati della Commissione direttiva nucleare - Gli onorevoli Malagodi e Marzotto chiedono al governo chiarimenti sulla situazione dell'Eni e dell'Enel (Nostro servizio particolare) Roma, 5 settembre. Giovedì della prossima settimana il ministro Togni farà una prima relazione sul caso del prof. Ippolito e del Comitato nucleare davanti alla Commissione Industria della Camera. Lo ha annunciato oggi il presidente di questa Commissione on. Giolitti (psi). Il ministro ha poi fatto sapere che nella stessa riunione farà anche dichiarazioni sull'Enel, evidentemente in rapporto alle situazioni di compatibilità tra la carica di amministratore dell'Ente elettrico e ogni altro incarico. La convocazione a breve sca denza della Commissione Industria conferma che l'indagine sulla gestione amministrativa del Cnen proce. derà speditamente, consentendo al ministro di avere in pochi giorni elementi sufficienti per illustrare i fatti che hanno originato la sospensione del prof. Ippolito. I tre commissari (Berruti, Amatucci, Porta) nominati dal ministro con decreto, già oggi hanno Iniziato l'esame degli atti nella serte del Cnen Dopo aver riferito alla Commissione Industria della Camera, Togni risponderà in Parlamento alle interrogazioni dei deputati e dei senatori. Oggi il senatore comunista Terracini ha chiesto di « conoscere In modo preciso e particolareggiato i motivi che hanno determinato il. ministro dell'Industria a prendere con procedura dì tanta urgenza il noto eccezionale gravissimo provvedimento a carico del segretario generale del Cnen ». . Il Comitato nucleare è intanto tornato salla normale attività (c'è stata oggi una visita di Togni che ha rivolto un saluto ai funzionari e agli impiegati) Il rag. Ernesto Citterio (temporaneo sostituto del prof. Ippolito) ha già autorizzato le spese indifferibili per la continuità della ricerca scientifica. Nella sua qualità di presidente del Cnen, Togni ha convocato per domani la Commissione direttiva dell'ente nucleare della quale fanno parte: il sen. Basilio Focaccia, vioepresi" dènte del Cnen; il prof. Edoardo Arnaldi, direttore dell'Istituto di fisica dell'Università di Roma; il prof. Arnaldo M. Angelini, direttore generale dell'Enel; il prof. Vincenzo Caglioti direttore dell'Istituto di chimica generale e inorganica dell'Università di Roma; il prof. Bruno Ferretti, direttore cell'Istituto di fisica « A. Righi > dell'Università 'di Bologna; il dott. Francesco Marinone, direttore generale delle fonti di energia e delle industrie di base del ministero dell'Industria e del Commercio; il dott. Vittorio Marchese, direttore generale dell'istruzione superiore del ministero della Pubblica Istruzione e il prof. Carlo Salvetti, direttore della Divisione ricerche e laboratori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica di Vienna. La Commissione, a quanto si prevede, farà il punto suila situazione dopo le vivaci polemiche delle ultime settimane e discuterà il programma di attività futura del Cnen. Un invito in questo senso viene oggi rivolto al governo e al Cnen dalle tre organizzazioni sindacali dei lavoratori, la Cisl e la Uil con un documento comune distinto da quello della Cgil. Il contenuto è pressoché identico: si chiede che le indagini iti corso non ral tentino la ricerca scientifica in genere, la ricerca applicata e la ricerca tecnologica nel campo nucleare, la quale ul Urna «è la principale attività istituzionale del Cnen >. Questa attività, dicono Cisl e Uil, < fin dal giugno, scorso ha già subito una preoccupante flessione e rischia di e renarsi nel prossimo autunno per man canza di mezzi e di direttive» I sindacati concludono espri mendo l'esigenza che la ricerca scientifica trovi organica sistemazione nel quadro della politica dì programmazione generale dello sviluppo economico. E' questo anche 11 tema di un articolo del ministro Pa store il quale, dopo aver rile vato che finora la. polemica si è svolta al di fuori del Par lamento, risponde a coloro che dal caso Cren hanno tratto spunto per affermare che uno Stato in cosi grave disordine non può procedere alla prò grammazione. Pastore dice che i polemisti di destra dimenticano che nella programmazione rientra proprio quel l'insieme di riforme che do vranno consentire p.lla pubblica amministrazione e- allo Stato di far fronte ai compiti attuali e a quelli futuri Se le vicende del Cnen sono ormai avviate verso la chiariti cazione, la polemica sugli en ti economici pubblici sembra invece destinata a nuovi am pliamenti Sviluppando gli ac cenni contenuti In alcune sue dichiarazioni ai giornali (ci casi del Cnen sono piccolezze nei confronti' di quelli dell'Eni e dell'Enel»), il segretario del stpartito liberale Malagodi ha presentato oggi, insieme all'on. Marzotto, due distinte interrogazioni che pongono al governo una serie di domande di notevole gravità. La prima si riferisce all'Eni. Malagodi e Marzotto chiedono di conoscerne l'attuale situazione finanziaria ed economica. In particolare chiedono di sapere se rispondano a verità le seguenti domande: «Il gruppo Eni avrebbe un carico debitorio complessivo dell'ordine di 700 miliardi; una parte rilevante di tale carico non sarebbe consolidata ma graverebbe direttamente o indirettamente sul sistema bancario; il carico stesso sarebbe aumentato in modo rilevante nel corso degli ultimi 12-18 mesi; gli interessi su tali carichi assorbirebbero gran parte o tutti gli utili della gestione del monopolio metano». Altre domande per le quali i due parlamentari chiedono chiarimenti sono: le riserve di metano avrebbero una durata calcolata in pochi anni; il prezzo del metano al consumo e le condizioni di vendita sarebbero determinati in modo da assicurare all'Eni un forte sopraprofltto di monopolio a danno dei consumatori; la gestione degli stabilimenti di Ravenna sarebbe passiva o solo apparentemente attiva per l'utilizzo di metano a prezzo di favore; gli impianti di Gela si prospetterebbero egualmente passivi o flttiziamente attivi; la centrale nucleare costruita dal Gruppo sarebbe tecnicamente errata e passiva. Infine Malagodi e Marzotto chiedono ancora se sono vere queste affermazioni: l'Eni avrebbe concluso con società petrolifere internazionali accordi di carattere restrittivo, diretti a ripartire i mercati e a tenere alti i prezzi di vendita ai consumatori; gli investimenti del Gruppo all'estero sarebbero, salvo eccezioni, passivi; il Gruppo continuerebbe a finanziare 11 giornale «Il Giorno» con forte perdita; il Gruppo avrebbe un carico di impegni da eseguire entro breve termine dell'ordine di altri.7XJ0 miliardi, h^ran pafr te per Investimenti1 anche fuori d'Italia, con incerte prospettive di reddito». L'interrogazione si conclude chiedendo « con quali specifiche autorizzazioni di volta in volta l'Eni è giunto alla situazione attuale e quali misure siano in corso per risanarla là dove è necessario». La seconda interrogazione riguarda l'Ente elettrico e chiede «precisazioni sulle notìzie, che si riallacciano anche a recenti dichiarazioni del ministro del Bilancio nella Commissione finanze del Senato, secondo le quali l'Enel non Ullllllltllllllllllllllllflllllltllllll tllllllllllllllzsplMvcc sarebbe in grado di provvedere al servìzio per capitali e interessi dell'indennità dovuta dallo Stato alle società espropriate e a quello dei debiti da esso rilevati e troverebbe gravi difficoltà sia per l'autofinanziamento sia per la copertura su' mercato dei nuovi investimenti necessari ». Malagodi e Marzotto chiedono anche di «sapere se .rispondano a verità le voci secondo cui le spese di gestione dell'Enel sarebbero fortemente aumentate rispetto a quelle delle società nazionalizzate ed esso si accingerebbe a richiedere l'aumento delle sue tariffe ». Fausto De Luca

Luoghi citati: Bologna, Gela, Italia, Ravenna, Roma, Vienna