Il corpo della oon presenta segni di ferite

Il corpo della oon presenta segni di ferite L'autopsia ha sciolto ogni dubbio: il famoso alpinista non fu ucciso Il corpo della guida Giacomo Chiara non presenta lesioni né segni di ferite Non si conósce ancora ufficialmente l'esito della perizia necroscopica, ma un amico dello scomparso, che vi ha assistito, non ha avuto esitazioni: «Jacu è rimasto vittima della "sua" montagna» - La salma è già ripartita per Alagna, dove i funerali si svolgeranno domani - Sulle spalle era ancora il sacco, in cui è stata trovata una modesta somma in lire italiane e franchi svizzeri - Uno sci non si era staccato, dopo il volo nel crepaccio e la sepoltura di diciotto anni nel ghiacciaio, DAL NOS1HO INVIATO Zermatt, lunedi mattina. Anche -. sé non vi ' è, ancoro alcuna dichiarazione ufficiale da parte -della magistratura svizzera, già'-è- possibile anticipare le. conclusioni dell'inchiesta sulla ! tragica fine di Giacomo Chiara, inchiesta riaperta a diciotto anni di distanza dall'oscuro episodio, in seguito ai ritrovamento della.salma. L'altra notte, infatti, ,è stata. cqmr piuta l'autopsia sui resti del noto alpinista e capo partigiano: l'esame neoroscppico, eseguitò da un perito settore dell'Istituto di medicina legale di Berna, non ha portato alla scoperta' di nessun elemento sospetto. In altri termini non si sono. riscontrate lesioni o segni di ferite i quali possano in qualche modo avvalorare l'ipotesi di un delitto. Il corpo, trovato in condizioni abbastanza fittone per essere rimasto'quasi vent'anni sigillato in und colossale 'bara di ghiàccio, dopo il trasporto a Zermatt minacciava però • di' decomporsi rapidamente. Per questa ragione, si è deciso di anticipare l'autopsia. Il macabro esame è statò approfondito-e lungo. In par-, ticolare il perito settore si è soffermato'nell'analisi delieparti ■ ossee ■ dove, eventualmente, si sarebbero ' potute riscontrare tracce di proiettili d'arma da fuoco. Nulla è stato trovato: così dichiarano gli ornici ed i-familiari di Chiara, che fin dall'altro ieri si erano recati'a Zermatt ed hanno seguito con com-, mossa trepidazione quest'ultima fase del lungo' dramma. Prima però che si abbia una conferma ufficiale da parte del giudice istruttore di Visp, cui è demandata l'inchiesta, trascorrerà non meno di una settimana, poiché il medico legale deve compiere un supplemento di perizia tossicologica' 'anche sui visceri, i quali però ad un primo, esame non hanno presentato sintomi sospetti. Insomma, la complessa vi- cenda sulla quale per tanto tempo è rimasta proiettata' una fosca luce, sta per Concludersi con un'implìcita conferma di quella sentenza che già nel lontano 1941 la magistratura italiana aveva pronunciato ':iii sèdeJistrutto'iHa, mandando pianamente assolto per non aver conimesso il fatto il biellese Alfredo Perino di 63 anni, ora residen¬ te A Torino in vìa Arcivescovado 5, che fu compagno di Giacomo Chiara nella fatale traversata, del Monte Rosa da Alagna a Zermatt, il 25 marzo 1945, e che in seguito adi incontrollabili vooV-^era stato accusdtò di omicidio a scopo di rapina.A suo tempo si era favo\ leggiate proprio per avvalorare l'accusa della rapina, che il Chiara oltre a svolgere un servizio di staffetta per la divisione «Valsesia» comandata da Moscatelli tra Alagna e Losanna, portasse nei suoi ralda alpinistici ingenti valori per conto della stessa formazione partigiana o di privati, fra oui soprattutto israeliti, costretti a rifugiarsi ivfSvizzera per sfuggire al mortale pericolo delle persecuzioni naziste. A tal proposito va detto che nel sacco trovato ancora sulle spalle del capo partigiano non è stato rinvenuto nessun « tesoro », ma' semplicemente una modesta somma (modestissima ora, per la sopravvenuta svalutazione) in lire italiane e in franchi svizzeri. Vi era inoltre un plico di documenti diretti al Cln di Losanna i quali, forse, potranno essere esaminati nei prossimi piomi. .Ma neanche a questo proposito, ripetiamo, nulla è parso sospetto. ■ f. . Giovanni Gualdi, vecchio amico di Giacomo Chiara che era giunto l'altro ieri a Zermatt insieme al fratello dello sventurato alpinista — Giovanni Chiara, sindacò di Alagna — ha ufficialmente compiuto il riconoscimento della salma e ne ha quindi dato assicurazione -al console italiano di Berna per il completamento della pratica che sarà poi trasmessa alla nostra magistratura. <E' stato uno spettacolo triste e sconvolgente — ci ha raccontato ieri sera il Gualdi — quello cui ho dovuto assistere durante l'autopsia. Il corpo del mio fraterno amico, del gigantesco Jacù, era rinsecchito, mummificato, ridotto quasi ad un terzo di quello ch'era una volta. Il volto, benché schiacciato, era ancora perfettamente riconoscibile. I capéllii'un tempo tendenti al biondo, erano ydivént%ti^<9ua8^<neTi.9àg^atai.| in una bretella.del:,saccq~an-' cora vi era la piccozza, la stessa che Jacù ereditò dal padre, morto sul ghiacciaio del Liskamm. Sono stati trovati anche gli sci, uno addirittura . era infilato nello scarpone, regolarmente. Subito dopo la guerra, quando appresi la notizia della scomparsa del Chiara, io ero tra quanti non potevano darsi pace. Mi sembrava impossibile che un uomo come lui, un vero-eroe della montagna, potesse perire in simili circostanze. Esplorai a lungo tutti- i. crepacci della zona e in particolare quello indicato dal Ferino còme luogo della sciagura, senza nulla trovare. « Ora, pur nella commozione del momento, sono lieto di aver acquisito la sicurezza che Jacù non è stato ucciso, non è caduto vittima di una vile insidia, ma della sua montagna. Il fatto che il suo corpo dopo diciotto anni sia emerso sotto, la capanna Bétemps, dimostra nello stesso tempo - ch'egli precipitò in un crepaccio posto notevolmente più in basso di quello indicato dal Perino il quale, comprensibilmente, fu ingannato dalla nebbia. La nebbia, sui ghiacciai, può impedire e alterare l'orientamento anche alle persone più esperte. Io stesso ho voluto telefonare alla vedova di Jacù, ad Alagna, stamattina all'alba, per comunicarle i risultati della autopsia. Ora anche la vecchia madre ne sarà lieta, e questa notizia, se non potrà cancellare it suo antico dolore, certo' lo renderà menò aspro e tormentoso ». La salma di Giacomo Chiara è statai composta in un feretro. Ieri sera è partita alla vòlta' di Alagna,su un furgóne, scortata dal fratello. I funerali si svolgeranno, probabilmente domani nel capoluogo dell'Alta Valsesia e certamente1 vi converranno alpinisti e partigiani di tutto il Piemonte, per rendere un. estremo omaggio ad un grande alpinista e ad un valoroso combattente della Libertà, caduto nell'adempimento del suo dovere. Remo Griglie Giacomo Chiara all'epoca della sciagura Giovanni Gualdi ha assistito all'autopsia dell'amico Giacomo Chiara

Persone citate: Alagna, Alfredo Perino, Giacomo Chiara, Giovanni Chiara, Giovanni Gualdi, Gualdi, Moscatelli, Perino

Luoghi citati: Alagna, Berna, Piemonte, Torino, Zermatt