Ingegnere morto di polmonite provocata dal cattivo condizionamento dell'aria negli uffici di Guido Guidi

Ingegnere morto di polmonite provocata dal cattivo condizionamento dell'aria negli uffici 1 giudici chiamati a pronunciarsi su una vertenza che non ha precedenti Ingegnere morto di polmonite provocata dal cattivo condizionamento dell'aria negli uffici L'azienda da cui dipendeva denunciata dalla vedova per il risarcimento del danno - Essa aveva fatto installare i condizionatori in alcuni locali, mentre altri ne erano sprovvisti: di qui gli sbalzi di temperatura, causa della mortale malattia Roma, lunedi mattina. . A chi deve essere attribuita la responsabilità della .morte di -un valente professionista ctìe ' ha contratto una polmonite, a causa di un inefficiente sistema di condizionamento d'aria? Alla società commerciale di cui 11 professionista era dipendente o al- professionista stesso, il quale non ha saputo prendere le opportune misure precauzionali, per evitare che gli eventuali abalzi ' di temperatura negli uffici avessero conseguenze tanto deleterie per la sua salute? Il problema senza dubbio originale (non vi sono, infatti, precedenti specifici in materia) e complesso, è stato sottoposto all'esame della magistratura dalla vedova di un ingegnere cinquantenne che lo scorso anno, nel giro di una settimana, si ammalò di polmonite lombare e morì. E' un problema delicato ed importante, nel medesimo tempo, dato che va sempre più diffondendosi il sistema di rendere confortevoli gli ambienti di lavoro mantenendoli d'estate a una temperatura fresca, se non addirittura fredda. € Mio marito — sostiene la vedova dello . sventurato in' gegnere - Vittorie De. Chaurand de Saint Eustache — ave^a cinquantanni e godeva ottima salute quando improvvisamente, come egli stesso dichiarò al suo medico,-la mattina dell'8 settembre 1962, mentre si trovava al suo tavolo di lavoro, venne colpito da un brivido interno e da un dolore alla base/ dell'emitorace sinistro. Il professionista, messosi a letto, nella propria abitazione, otto giorni dopo mori, nonostante tutte le cure che gli vennero praticate. Non vi è alcun dubbio che la causa di questa sua morte debba collegarsi ai bruschi e continui raffreddamenti ai quali era costretto a sottoporsi nell'azienda. Nel suo ufficio, infatti, non esisteva un condizionatore d'aria e quindi vi era sempre molto caldo: in altri locali invece, erano stati sistemati condizionatori d'aria. Ora egli aveva la necessità di alzarsi molto spesso dal suo posto di lavoro per andare in altri locali più freddi e naturalmente non poteva te- nere conto di essere accaldato. La società della quale era dipendente l'ing. De Chaurand non aveva sistemato in tutti gli uffici e in tutti gli ambienti 1 condizionatori d'aria. «E' appena il caso di sottolineare — ha fatto presente la vedova dell'ingegnere al Tribunale cui si è rivolta, per chiedere un risarcimento del danno subito con la morte del marito — l'incredibile e inqualificabile comportamento della società che ha ritenuto tìl accordare il beneficio dell'aria condizionata soltanto a taluni dei suoi dipendenti. E' stata proprio questa assurda discriminazione che ha portato alla tomba mio marito, costretto a lasciare spesso un locale caldo, quale era quello in cui lavorava, per recarsi in altri freddi >. Prima che il Tribunale si pronunci su questo caso singolare quanto, interessante passerà molto tempo, molto più di quanto non si verifichi nelle normali vicende giudiziarie. Infatti il magistrato, prima di trarre delle conclusioni, dovrà rivolgersi ad un medico legale, per chiedergli se, dal punto di vista scientifico, sia possibile stabilire.un nesso di. causalità fra la. malattia contratta dall' ingegnere, con conseguente morte, e il sistema di condizionamento dell'aria impiantato negli uffici. Poi dovrà risolvere il problema alla cui base vi è un'interrogativo: esiste -una responsabilità della azienda in quanto è accaduto? \ Ma vi è qualcosa di più che impegnerà l'attenzione dei giudici e cioè: l'ingegnere poteva prendere certe precauzioni, per evitare che gli sbalzi della temperatura ai quali, suo malgrado, era sottoposto, Unissero per avere una influenza cosi negativa sulla propria salute? La società ha già fatto conoscere il proprio parere, pur avanzando il dubbio che possa esistere un rapporto fra la morto dell'ingegnere e il sistema di condizionamento dell'aria. « Si cercò di installare un impianto centrale di aria condizionata — è la tesi della azienda — ma le condizioni ambientali non lo consentirono. Allora si iniziò la progressiva installazione di apparecchi ad ogni finestra, iniziando dai locali più disagiati per la loro esposizione. Era logico supporre che i dipendenti dovevano fare attenzione a trasferirsi da un ambiente all'altro, in attesa che il sistema fosse diffuso dovunque. Se un impiegato — conclude l'azienda — contrae la polmonite perché apre, d'inverno, la finestra del suo ufficio, che responsabilità può avere la società da cui dipende? ».. Guido Guidi

Persone citate: De Chaurand, Eustache

Luoghi citati: Roma